Siamo ormai agli sgoccioli: L’Amica Geniale sta per ritornare con la sua attesissima terza stagione. Per gli appassionati di Elena Ferrante e della sua quadrilogia, non sarà di certo una sorpresa vedere i risvolti di questa storia. Le vicende delle due amiche sono ormai impregnate su quelle pagine, cariche di tutte le emozioni e di tutti i colpi di scena che solo un’autrice come la Ferrante può costruire.

La storia la si conosce ormai da tempo: Lila e Lenù, due amiche apparentemente diverse ma che sono unite da un legame indissolubile. Un legame diverso, speciale, unico, che spesso si infrange per poi riattaccarsi nuovamente. Un tira e molla di sensazioni, di sorrisi, di momenti piacevoli da vivere insieme. Le due ragazze vivono così, spesso mano nella mano, le varie epoche di un’Italia che ha visto tanto. Un’Italia fatta di amarezze, pressioni sociali, discriminazioni, rivoluzioni. Ma anche un’Italia che non molla: che crede nel coraggio della politica e si fa portatrice di un pensiero ben saldo.

Dove eravamo rimasti?

Ecco che allora la seconda stagione televisiva de L’Amica Geniale si conclude con Lila che scappa, stanca di un amore in cui non ha mai creduto. Quello per Stefano Carracci, il quale è stato solo una pretesa per mostrare a tutti (familiari compresi) di essere la migliore. Lo si sentiva mentre, chiusa nell’angolino della sua casa, subiva gli schiaffi fisici e morali di un uomo che non la amava e per questo la tradiva. Così molla tutto e, armata di un coraggio imprevedibile, decide di vivere finalmente una vita libera. Mamma e lavoratrice: due condizioni che, viste insieme, erano all’epoca sicuramente una novità.

Lenù invece? Lei, diversa sin dall’inizio, si trasferisce a Pisa e lì riesce a laurearsi. A fondare tutta la sua esistenza su quella stessa cultura nella quale aveva sempre creduto. E’ proprio lì che incontra il suo futuro marito: un amore leggero che, come una piuma, entra nella sua vita e la stravolge più di ogni altra cosa. Le due amiche vivono separate, ma pensando sempre all’altra come ad un porto sicuro: si rincontrano nella fabbrica in cui Lila lavora.

Lila, la bellissima, appare sporca e con un abito vecchio e sudicio. Gli occhi stanchi, le mani rotte, il cuore in frantumi.

Lenù, la geniale, la guarda con aria intenerita e le fa capire che sì, la loro amicizia sarebbe stata sempre un castello di sabbia: infrangili in un secondo, ma pronto a ricostruirsi in qualsiasi momento.

Cosa succederà

Lilà e Lenù sono ormai donne, e l’età avanzata non ha affatto rovinato la loro amicizia. Le ha solo separate fisicamente.

La prima lavora ancora nella stessa fabbrica, e si troverà a subire le prime rivoluzioni sindacali e la rivendicazione dei diritti delle lavoratrici. La seconda sarà diventata una nota scrittrice e, tra un successo e l’altro, ha una famiglia tutta sua: un marito e dei figli che ama alla follia. Nonostante tutto, le due avranno sempre il modo di incontrarsi. Tornerà Nino che, improvvisamente, metterà a repentaglio (di nuovo) la felicità di Lenù. Il giovane (diventato anch’egli uomo) farà di tutto per entrare nella sua vita e nella sua famiglia: Lenù, innamorata da sempre del suo fascino, diverrà quasi vittima del suo charme.

Leggi anche —-> Giovanni Amura su L’Amica Geniale 3: “Racconterà la rivoluzione” | L’attore si racconta

Lila continuerà invece il suo legame speciale con Enzo: sarà proprio con lui che inizierà a creare un vero e proprio progetto aziendale. I due sfrutteranno la propria intelligenza e le proprie capacità (restate nascoste per troppo tempo) e capiranno di poter creare un’azienda mai costruita prima. Questo porterà molti cambiamenti per Lila e, chissà, se potrà finalmente lasciarsi andare nell’amore puro e sincero che Enzo prova nei suoi confronti.

Due vite separate, quelle di Lila e Lenù, ma che avranno sempre modo di unirsi. Sullo sfondo, non mancherà il racconto di una società anni ’80: il femminismo, le lotte, la voglia di crearsi un futuro. Tutto. Un’emozione dopo l’altra, in una storia che resterà immortale e che lascerà sempre un segno in chi decide di tuffarsi in essa e lì restarci.

Articolo a cura di Stefania Meneghella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *