×

Enormi anelli rilevati dai telescopi spaziali della NASA

Credits: X-ray: NASA/CXC/U.Wisc-Madison/S. Heinz et al.; Optical/IR: Pan-STARR

Il telescopio spaziale Chandra X-ray Observatory della NASA, portato in orbita nel 1999 per osservare l’Universo attraverso i raggi X, e il telescopio spaziale Neil Gehrels Swift Observatory della NASA, in orbita dal 2004, hanno catturato una serie di anelli giganti attorno ad un buco nero. Quest’ultimo è situato a circa 7.800 anni luce dalla Terra, in un sistema binario chiamato V404 Cygni.

Le immagini a raggi X degli anelli giganti rivelano informazioni sulla polvere situata nella nostra galassia. La tecnica utilizzata per il rilevamento è simile ai raggi X eseguiti negli studi medici o negli aeroporti.

Il buco nero sta attirando attivamente materiale da una Stella “compagna”, la quale ha la metà della massa del nostro Sole. Questi sistemi sono chiamati “X-ray binaries” (binari a raggi X), poiché possono essere rilevati solo ai raggi X.

LEGGI ANCHE –> NASA James Webb: il 12 Luglio le prime foto a colori

In questo video possiamo vedere gli anelli giganti rilevati dagli astronomi.
Credits: X-ray: NASA/CXC/U.Wisc-Madison/S. Heinz et al.; Optical/IR: Pan-STARR
Animations: NASA/GSFC; ESA/M. Kornmesser

LEGGI ANCHE –> Fotografato il buco nero al centro della nostra galassia!

Il 5 giugno 2015 il telescopio Swift ha scoperto un’esplosione di raggi X, nei pressi del sistema binario V404 Cygni. L’esplosione ha creato degli enormi anelli ad alta energia, grazie al fenomeno noto come “light echoes” (echi di luce).

Una curiosità: Le onde sonore possono rimbalzare sulla parete di un canyon o di una montagna; gli echi di luce riescono a rimbalzare sulle nuvole di polvere cosmica, composte da minuscole particelle solide.

Nell’immagine composita possiamo notare i raggi X catturati dal telescopio Chandra (gli anelli celesti), i quali sono stati combinati con i dati ottici del telescopio Pan-STARRS situato alle Hawaii, grazie al quale notiamo le Stelle nel campo visivo.

Per approfondire nel dettaglio l’argomento è possibile visitare il sito internet del Chandra X-ray Observatory (Clicca QUI).

Articolo a cura di Fabio Meneghella

Change privacy settings