Credits: NASA (a sinistra); NASA/Joel Kowsky (a destra)

La NASA, mercoledì 1 giugno 2022, ha selezionato Axiom Space e Collins Aerospace per sviluppare la prossima generazione di tute spaziali, destinate alla Stazione Spaziale Internazionale e al programma Artemis, il quale porterà la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna entro il 2026, per prepararsi alle missioni umane su Marte.

“Con questi premi, la NASA e i nostri partner svilupperanno tute spaziali avanzate e affidabili, che consentiranno agli esseri umani di esplorare il cosmo come mai prima d’ora. Collaborando con l’industria, stiamo facendo avanzare in modo efficiente la tecnologia necessaria per mantenere gli americani su un percorso di successo sulla Stazione Spaziale Internazionale e, al contempo, ci prefiggiamo di esplorare la superficie lunare”
Vanessa Wyche, direttrice del Johnson Space Center della NASA a Houston

Il contratto, firmato con Axiom Space e Collins Aerospace, consente di creare una competizione fra le due aziende, al fine di ottenere con rapidità la prossima generazione di tute spaziali entro il 2025/2026, quando partirebbe la missione Artemis 3 verso la Luna. Le suddette tute spaziali di nuova generazione, dovranno essere idonee per le missioni in orbita terrestre, in orbita lunare (nella Stazione Spaziale “Lunar Gataway”) e sulla superficie lunare.

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Evento su NASA TV, durante il quale sono state annunciate le due aziende, che costruiranno le nuove tute spaziali per l’orbita bassa e per la Luna.
Credit: NASA

IL PROTOTIPO DELLA NUOVA TUTA SPAZIALE xEMU

L’ultimo prototipo di tuta spaziale della NASA, chiamato “xEMU” (la tuta ha gli stessi colori della bandiera americana), è completamente differente dall’attuale tuta spaziale “EMU“, utilizzata nella ISS per le attività extra-veicolari (EVA).

Il primo grande vantaggio del prototipo “xEMU“, che sarà la base dalla quale partiranno le due aziende per sviluppare le nuove tute spaziali, è l’adattabilità alle varie taglie. Infatti, è in grado di ospitare donne e uomini di taglia più piccola. L’attuale tuta spaziale “EMU“, presente nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS), è stata creata per il programma Space Shuttle, il quale annoverava molti astronauti uomini, perciò le donne hanno dovuto faticare per trovare un posto nelle attività extra-veicolari (EVA), proprio per le taglie non idonee.

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In questo video possiamo vedere il prototipo di tuta spaziale della NASA “xEMU” (con i colori della bandiera americana), e la tuta arancione da indossare solo all’interno della navicella spaziale Orion, durante il decollo e l’atterraggio.
Credits: NASA/Video Producer: Sonnet Apple
Music: Universal Production Music

Il prototipo della nuova tuta spaziale, chiamata “Exploration Extravehicular Mobility Unit (xEMU)“, ha come priorità la sicurezza per le future missioni lunari.

Grazie alle missioni Apollo sappiamo che il terreno lunare, chiamato regolite lunare, è composto da minuscoli frammenti simili al vetro; pertanto la nuova tuta spaziale dovrà resistere alla polvere, per prevenire pericolose inalazioni, e alle minuscole schegge taglienti.

E non solo: dovrà essere in grado di sopportare gli sbalzi termici lunari, che variano da +150 gradi Celsius nelle zone illuminate dal Sole, a -150 gradi Celsius all’ombra.

Inoltre, nella “xEMU” è stato rimpicciolito il famoso zaino (Portable Life Support System), che gli astronauti portano sulle loro spalle. Il rimpicciolimento è stato possibile grazie alla nuova tecnologia di miniaturizzazione dell’elettronica e dei sistemi idraulici.

Il famoso zaino ospita l’energia per il funzionamento della tuta, l’aria respirabile e il sistema per rimuovere l’anidride carbonica e gli altri gas tossici. Esso aiuta anche a regolare la temperatura e a monitorare le prestazioni complessive, emettendo anche avvisi in caso di esaurimento delle risorse, o in caso di guasto del sistema.

La miniaturizzazione ha permesso la creazione di duplicati dei vari sistemi, utili al funzionamento dello zaino. In altre parole, il rimpicciolimento dell’elettronica e dei sistemi idraulici ha liberato spazio, dando la possibilità di inserire dei duplicati: qualora si guastasse un componente dello zaino, si utilizzerebbe il duplicato, nonché il gemello del componente guasto.

In questo video possiamo vedere alcune caratteristiche del prototipo di tuta spaziale “xEMU” della NASA.
Credit: NASA

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La parte inferiore del busto della tuta “xEMU”, è formata da materiali avanzati e da cuscinetti articolari, i quali consentono una maggiore flessione e rotazione dei fianchi. Sulla parte superiore del busto vi sono dei miglioramenti per l’articolazione delle braccia.

Inoltre, la NASA ha ridisegnato i sistemi di comunicazione all’interno del casco: sono stati inseriti più microfoni ad attivazione vocale incorporati nel casco, affinché si possa eliminare il fastidioso berretto che ogni astronauta deve indossare sulla propria testa.

Articolo a cura di Fabio Meneghella

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