Svegliaginevra torna sulla scena musicale con l’album Pensieri sparsi in tangenziale, un progetto discografico nuovo di zecca che rispecchia a pieno la sua personalità musicale. Il disco, uscito lo scorso 22 aprile, ha visto la collaborazione di vari artisti come Zero Assoluto, cmqmartina, M.E.R.L.O.T. e CIMINI. La cantante ha accettato di incontrarci, e ci ha raccontato qualcosa di sé e della sua straordinaria musica.


Come nasce il tuo approccio alla musica? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?

E’ stata una cosa naturale, avevo più o meno 10 anni (ero nella fase della pre-adolescenza). Nella mia casa, c’era questa chitarra di mio padre, e ho così iniziato a scrivere e suonare. Ho sempre scritto, ho sempre avuto questo imprinting.

Da dove deriva il nome Svegliaginevra? Cosa ha influito sulla scelta di questo nome d’arte?

Volevo tenere il mio nome, perché è il nome della mia bisnonna. Avevo però bisogno di trovare un aggettivo unico che mi rappresentasse. ‘Sveglia‘ mi corrisponde in pieno: io sono una persona veramente super distratta, mi dimentico le cose. Mi piaceva l’idea di associare la sveglia a quello che la musica ha rappresentato per me.

Parliamo del tuo ultimo album Pensieri sparsi sulla tangenziale: dove nasce l’idea per questo progetto?

Subito dopo il primo disco, ho iniziato a lavorare al secondo. Avevo bisogno di evolvermi e sperimentare cose nuove. Dopo il tour ho così avuto lo stimolo di mettermi in gioco. L’idea del titolo è nata perché vorrei che questo disco arrivasse come se fosse un viaggio. Il messaggio principale è legato soprattutto al primo singolo Qualcosa: da lì sono nate tutte le altre canzoni. Vorrei insegnare l’importanza di provare a dire sempre quello che si sente dentro.

Per questo album hai avuto numerose collaborazioni, tra cui quella con gli Zero Assoluto. Com’è nato il vostro incontro e cosa ti hanno insegnato loro professionalmente parlando?

Mi hanno insegnato molto, sia professionalmente sia umanamente. Loro sono dei grandi artisti che hanno voglia di mettersi alla prova con artisti emergenti, anche dopo una carriera lunga e significativa. E’ importante essere sempre propensi a imparare cose nuove. Li avevo conosciuti perché avevo scritto delle canzoni con loro per il disco. Si è creato questo legame di amicizia; sono una specie di nipote per loro e cerco di imparare molto da loro. C’è una grande stima artistica.

Nel 2021, sei stata selezionata per la sezione Giovani del Festival di Sanremo. Cosa ricordi di quell’esperienza? Cosa ti ha lasciato più di tutto?

La mia intenzione era di andare lì e di provare un’esperienza, di immaginarmi sul palco dell’Ariston. Nonostante non sia passata alle fasi successive, ho capito che era proprio lì che volevo essere. Stavo facendo quello che volevo fare: per l’occasione, ho anche conosciuto tanti artisti emergenti e giornalisti, e ovviamente Amadeus.

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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

C’è il tour promozionale del disco, faremo qualche Festival e partirà poi il Tour vero nei club. Non vedo l’ora di suonare live. Si penserà poi ad un terzo album.

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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