Psiker torna sulla scena musicale con il nuovo singolo Urgente, un brano nato tra le quattro mura del suo ufficio e che vuole raccontare una tipica giornata lavorativa. Questa canzone anticipa l’uscita di Retrofront (ADA Music Italy), il nuovo album che verrà pubblicato il 30 settembre e presentato – il 28 ottobre – in un appuntamento live al Pacta dei Teatri di Milano. L’artista ci ha incontrati e ci ha parlato di tutti i suoi progetti, tra presente e futuro.


Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?

Ho iniziato a scrivere a 17 anni; ero su una tastiera che mi avevano regalato. Copiavo e sentivo quello che facevano gli artisti ed è nata così la prima melodia. Ho però iniziato a farlo in maniera più concreta verso i 21 anni, quando scrivevo queste canzoni a casa mia. Andavo in macchina e facevo ascoltare i brani ai miei amici.

Dove nasce il tuo nome d’arte? Perché hai deciso di chiamarti Psiker?

Sempre in quel periodo ho deciso di costruirmi una sorta di vita parallela e riservata rispetto alla mia vita privata. Ho così inventato questo nome d’arte, che vuol essere un’unione di Psike (che significa “anima” in greco) ed Er (che viene sempre usato in inglese per indicare colui o il quale).

Parliamo del tuo nuovo singolo Urgente: dove nasce l’idea per questo brano?

Nasce in ufficio, come gran parte delle canzoni. Il mio riferimento è stato proprio la vita di ufficio: “urgente” è infatti la parola più utilizzata in ambiente lavorativo, e ho voluto giocare ironicamente su questa parola e sul mio nome.

Questo brano va ad anticipare l’uscita del tuo album, che verrà presentato il 28 ottobre al Pacta dei Teatri di Milano. Quali sono le tue aspettative in merito a questo evento e quale potrà essere secondo te la reazione del pubblico?

Le mie aspettative sono innanzitutto quelle di non andare in fallimento, dato che non vivo di questo. Sto organizzando un live che costa più di quello che saranno gli incassi. Mi aspetto di regalare una bella serata, è il primo che faccio a teatro e con spettatori pagati. Canterò le canzoni che ho scritto in questi 20 anni e presenterò le canzoni di Retrofront, l’album che uscirà il 30 settembre. Scrivo per passione e non ho mai puntato alla musica come un modo per fare profitto.

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Il tuo disco si basa su un mix di generi: hai infatti unito le sonorità tipiche degli anni ’80 e ’90 con quelle più contemporanee. Come ti sei approcciato a questo stile musicale?

Il mio genere è il risultato del mio DNA: sono nato negli anni ’80, il mio primo disco l’ho comprato negli anni ’90 e ho una collezione di ben 2000 dischi. I miei cantanti preferiti sono sempre stati Mango, Samuele Bersani, Cesare Cremonini e Franco Battiato. Nel panorama internazionale, ho invece sempre seguito i Big come Michael Jackson, Madonna e i Depeche Mode: loro hanno fatto la storia della musica.

Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Oltre al concerto e all’album, seguirà un finale di scena con la realizzazione di un altro singolo. Ancora non so cos’altro succederà, sicuramente ci saranno canzoni nuove.

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