I libri non sono solo di chi li scrive e di chi li legge, ma anche di chi li crea e di chi lavora tutti i giorni per renderli speciali. Tra questi ultimi, spicca in un modo assolutamente unico l’Agenzia Letteraria Brassotti, una realtà che trasforma dei semplici manoscritti in libri di successo.

Il merito di questo lavoro è senza ombra di dubbio dell’intera squadra che opera dietro a tutto questo, e della sua Direttrice. Agente Letteraria per eccellenza, Marilena Brassotti è giovanissima ma ha già fatto della sua passione un vero e proprio lavoro. Ha accettato di incontrarci e ci ha parlato del mondo dell’editoria ma anche del suo mondo, fatto costantemente di libri e di sogni.


Ciao Marilena, e benvenuta tra le nostre pagine. Iniziamo con una domanda molto semplice: come ti sei avvicinata al mondo dei libri e quando è scaturito in te l’impulso di trasformare questa passione in lavoro?

Bella domanda! Al mondo dei libri e della lettura, sarà anche stupido dirlo, ma da piccola. Ero una piccola bimbetta simpatica a cui il proprio papà comprava dei libri da leggere. Poi a ventuno anni è successo qualcosa: ho visto da vicino una persona che oggi reputo tra le più influenti in Italia (in termini di editoria) e me ne sono innamorata. Mi sono letteralmente innamorata di questo lavoro. Così ho iniziato un percorso di studi che potesse portarmi a realizzare la mia passione ma soprattutto ho cominciato a fare pratica nel mondo dell’editoria partendo dal basso. Una buona dose di esperienza non ha potuto che giovare al percorso che poi ho deciso di intraprendere.

Sei la direttrice della nota Agenzia Letteraria Brassotti Agency & Associati e, con i libri, ci lavori ogni giorno. Ma c’è un libro che ti è particolarmente a cuore e da cui ti è stato difficile staccarti?

Se intendiamo un libro tra quelli che amo leggere (anche ripetutamente) potrebbe essere uno dei libri di Oriana Fallaci. Ma son legata anche ad altri suoi titoli, mi viene davvero difficile sceglierne solo uno. “Fai bei sogni” di Massimo Gramellini, letto solo quando la mia psiche mi ha indotta ad affrontare i demoni della “scomparsa”. Adoro moltissimo anche “I promessi sposi”, ricordo che alle medie lo finii prima del termine dell’anno scolastico, lo avevamo come libro di narrativa. Sono sempre stata una lettrice molto “curiosa”. Oppure “Rossella – il seguito di Via col vento” di Alexandra Ripley. Insomma sono un’appassionata lettrice d’altri tempi e spazio anche tra letture contemporanee. Ho anche una buona conoscenza di thriller, ma nel parlarne finirei per non smettere di scrivere. Ad ogni modo uno dei miei preferiti è Donato Carrisi. Non fatemi andare avanti… è un’ardua scelta.

Il mondo dell’editoria è oggi un mondo complesso, soprattutto per le giovani promesse. Qual è il consiglio che daresti a tutti i sognatori che vorrebbero approcciarsi per la prima volta a questo ambito?

Guardi, talvolta non è complesso. Reputo sia selettivo. Siamo in un momento storico in cui ci sono tantissime persone che scrivono. Attenzione, non è per forza un male. Però, mio modestissimo parere, la scrittura è una dote che va affiancata alla lettura, allo studio, alla conoscenza. Non voglio risultare antipatica ai lettori di questa bellissima intervista: ma per entrare nel mondo dell’editoria e sfondare le porte di essa dobbiamo chiederci cosa vogliamo comunicare. Perché scegliamo una tematica piuttosto che l’altra? Consiglio poi di Studiare. Leggere. Imparare ad argomentare. Fare ricerche precise. E’ un lavoro spesso avvilente ma in cui credo tantissimo. Anche i sogni sono fatti di costanza e perseveranza.

Quali sono i punti di forza della Brassotti Agency e quali sono gli elementi che la caratterizzano?

Ogni Agenzia ha caratterizzazioni diverse. Noi non vogliamo essere migliori di nessuno, ma vorremmo negli anni essere un punto di riferimento per le case editrici, per la qualità di autori e storie che presentiamo, come tanti altri colleghi che lo fanno da anni. Siamo un team giovane, composto soprattutto da donne. Un concetto che ho voluto creare e costruire con tutta me stessa. Siamo sognatrici, ma più di questo ambiziose. E sicuramente l’ambizione è il motore delle nostre idee e del nostro lavoro. Per noi la storia (e l’autore) che decidiamo di rappresentare diventa un progetto da seguire e realizzare. Ed anche quando l’abbiamo realizzato vogliamo poter fare di più… poter conquistare il cuore dei lettori che sono poi i veri giudici di tutto quel lavoro che l’autore, l’agenzia e la casa editrice hanno poi fatto “insieme”.

Durante la fase di valutazione di un manoscritto, cosa vi spinge in particolare a credere in un autore? Ci sono degli elementi che guardate più di altri?

Le dirò, la tecnica narrativa. La presentazione del testo e con quale cura o stile l’autore tratta l’argomento presentato (anche in base al genere se vogliamo). Devo dire di avere delle editor molto severe. Però ciò ci permette di scegliere gli autori con cui siamo sicuri di poter fare un buon percorso e un buon lavoro. Ecco… l’agenzia letteraria per l’autore non deve rappresentare un punto di arrivo o un passaggio forzato per accedere alla grande editoria. Deve rappresentare un trampolino di lancio ma anche una palestra dove allenarsi costantemente.

Leggi anche —-> Desy Icardi ritorna in libreria con ‘La biblioteca dei sussurri’: “E’ la lingua madre dei lettori”

In qualità di agente letterario, hai avuto la fortuna di rappresentare il grande Stefano D’Orazio nella creazione del suo ultimo libro prima della sua morte. Cosa ti ha lasciato Stefano e quali sono i ricordi che conservi di lui?

Stefano è stato ed ha rappresentato molto per noi. Alla sua chiamata sarebbero giunti moltissimi agenti eppure aveva scelto una giovanissima agente. Perché lui era così: credeva nei giovani e nel talento. Vede, io non so se il germe del talento è in me ma ho accolto Stefano come una grande sfida, sia perché approdavo nell’editoria con un nome importante, sia perché questo lavoro era tutto ciò che sognavo di fare da anni. Non mi sarei mai tirata indietro! Sicuramente ciò che conservo di lui è la fortuna di averlo conosciuto nei suoi due ultimi anni di vita e tutti gli aneddoti ed i consigli che mi ha lasciato. Li ho appuntati nelle mie agende segrete ed ogni tanto vado con affetto a rileggerli. Noi continueremo a parlare di lui e a ricordarlo insieme alla moglie Tiziana Giardoni. Proprio riguardo ai giovani è stata fondata un’associazione “Associazione SDO” che vi invito di cuore a seguire su tutti i social.

Leggi anche —-> Lorenzo Marone parla de ‘Il bosco di là’: “Ecco dove scorgo la bellezza”

Ci puoi svelare i progetti della Brassotti per il 2022? C’è già qualcosa che bolle in pentola?

Molte! Dai prossimi autori che apriranno la nostra stagione 2022 (personaggi del mondo televisivo a quello canoro). Ma anche i nostri autori emergenti che iniziano a salpare la grossa editoria. E devo dire, se per i primi è un po’ più semplice, per i secondi è per noi la vittoria più bella. Ci saranno molti progetti interessanti che ci hanno (mi hanno) tolto un po’ di sonno nel 2021. Ma come dico sempre: non riesco a star ferma.

Intervista a cura di Stefania Meneghella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *