Thelordcansaveme arriva sugli scaffali delle librerie italiane con il nuovo libro Strade Interrotte (edito da Rossini Editore). La storia – che appartiene al genere thriller – racconta le enigmatiche vicende del medico Steven Turner, uno psichiatra che assiste ogni giorno alla ‘pazzia‘ della gente. Una telefonata gli cambia però la vita: la sua ex moglie Linda gli comunica che il loro figlio è scomparso. Ha luogo così un viaggio verso la sua ricerca ma anche verso la ricerca di sé stessi. L’autore mette in scena le curiosità del lettore, e lo fa con uno stile unico e irripetibile: lo fa restando in punta di piedi ed entrando, man mano, nell’ego di chi è su quelle pagine colme di vita, ma anche colme di paure, timori, orgogli, vite perdute e ritrovate. Le strade si interrompono per poi riprendere il proprio cammino, e quasi si avvertono i pensieri inconsci del protagonista che – come ogni personaggio della storia – continua a correre in una strada fatta di sostanze e apparenze, di continui contrasti. L’autore – diventato noto nel mondo del web – ci ha raccontato un po’ di sé (e quindi del suo libro) in questa intervista, facendo trapelare molte parti della sua anima.


1) Com’è nato il tuo primo approccio alla scrittura? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada? Dove nasce invece il nome Lordcansaveme?

Iniziai a scrivere circa 5 anni fa, per curiosità mia personale. Dopo l’ennesima delusione, aprii infatti la mia pagina e iniziai a buttar giù le mie prime parole, volendo scoprire quali reazioni avrebbero suscitato, in chi si fosse ovviamente imbattuto nelle mie frasi. Dunque, essendo state positive sin da subito, ho compreso che questa fosse la mia strada; pertanto ho continuato finora il mio cammino fin qui, con un buon supporto da parte dei miei lettori. Ho scelto questo nome perché in ognuno di noi c’è qualcosa in grado di renderci migliori, più forti, un determinato coraggio che sia in grado di farci compiere azioni mai programmate prima. Qualcosa che ci salvi. Io l’ho nominato “Lord”, come un mio vecchio nomignolo, per altri invece potrebbe essere speranza, fortuna, resilienza, fede e tanto altro.

Sei diventato noto grazie al mondo dei social: secondo te, quanto può influire il mondo del web sulla letteratura? Può essere un modo per avvicinare i più giovani alla lettura?

Può influire tanto, positivamente o negativamente che sia, ma attualmente i ragazzi si stanno allontanando dalla
lettura, preferendo i social a questo interessante passatempo e passione. Un modo per avvicinare i giovani, sarebbe di mirare appunto sui pochi ragazzi che cercano di portare avanti questa forma d’arte, magari trasformandola in un lavoro, influenzando dunque, una volta per tutte, coloro che purtroppo non hanno attitudine a leggere.

Parliamo del tuo primo libro Strade interrotte: dove nasce l’idea per questo romanzo?

Nasce dal proposito di dare un messaggio a coloro che avranno modo di leggerlo, a coloro che mi hanno seguito in questi anni. Ogni argomento trattato, i vari ragionamenti, le storie che ho voluto raccontare, derivano da ogni persona che ho incontrato finora. È una serie di insegnamenti che ho ottenuto e che ho voluto tramandare, con la speranza che faccia riflettere e pensare, riguardo determinate questioni che magari qualcuno potrebbe affrontare.

Il protagonista è Steven Turner: quanto c’è di te in lui e cosa ti ha lasciato lui più di tutto?

Steven Turner è una delle tante rappresentazioni di me stesso, come altri personaggi che ho creato all’interno del libro. E c’è tanto di me in lui, in varie forme e sfumature. Molto difetti e pregi condividiamo, molte paure e responsabilità non desiderate. Mi ha lasciato un’attitudine importante, voler cambiare costantemente, soprattutto nei momenti in cui è richiesto, perché a volte è l’unica soluzione per andare avanti.

Come ti sei avvicinato al genere Thriller? Chi sono stati i tuoi maestri letterari?

Ho sempre trovato curiosità in questo genere, poiché mi emoziona sempre, mi dà una scossa dentro che mi smuove, per un attimo intorno a me risulta poi assurdo, inverosimile, poi ritorno coi piedi a terra e mi accorgo che è soltanto un espediente per rendere le nostre vite più interessanti, misteriose, piene d’azione, almeno per un momento. Poiché tutto intorno a noi è avvolto dalla noia, infatti non sarà mai l’unico genere che tratterò. Non ho avuto grandi maestri letterari; purtroppo non sono nato coi libri in mano e ne ho sfogliati pochi. In tutto questo tempo ho sempre letto a periodi alterni, un po’ di tutto, l’importante è che abbia una trama originale e non scontata.

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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Mi piacerebbe proseguire con la mia scrittura; ho infatti iniziato un altro libro, che tratterà tematiche totalmente
differenti, vicine magari a ciò che stiamo vivendo tuttora. La vicenda è ambientata in Italia, in cui è in vigore una dittatura ferrea e radicale. Tratterà dunque il tema della guerra, della morte, ma anche dell’amore. Non vedo l’ora di potervene parlare in futuro.

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