I Jalisse – presenti nel panorama musicale italiano da ormai 30 anni – pubblicano il quarto singolo dell’album ‘Voglio emozionarmi ancora‘: il brano si chiama Sveglia, e parla della spensieratezza e dell’energia di cui abbiamo tutti bisogno in questo periodo post-pandemico. Rappresenta infatti un invito a riprendere in mano il nostro tempo e a cercare di trasformarlo in qualcosa di prezioso. E’ inoltre un inno alla felicità e al desiderio di ritornare insieme, agli abbracci dati con il cuore, alle voci calde, alla normalità che va assaporata lentamente. Il celebre duo musicale ha così accettato di incontrarci e ci ha raccontato tutti i loro sogni e progetti tra presente e futuro.


Avete avuto sin da subito un grande successo e collezionato molti riconoscimenti. Ma com’è nato il vostro sodalizio personale e professionale?

Sono ormai 30 anni che stiamo insieme sul palco e nella vita. Ci conoscemmo nel 1990, quando Alessandra aveva firmato un contratto con una casa discografica romana. Scelsero appunto me (Fabio n.d.r) come autore delle sue canzoni: dopo quel periodo, lei è tornata in Veneto e ci siamo così persi di vista. Quando è tornata a Roma, abbiamo pensato di creare un duo. Siamo andati quindi a registrare nella nostra piccola etichetta discografica, e da lì è iniziato tutto.

Siete diventati noti dopo aver vinto il Festival di Sanremo nel 1997: cos’è cambiato da allora e quanto si è evoluta la vostra musica?

Abbiamo sempre fatto quello che ci piace fare. Avevamo inizialmente un genere molto etnico e particolare, e prendevamo spunto dall’ideologia dei nativi americani. La nostra è stata una ricerca molto particolare, che ci ha portato a credere nella spiritualità e nel loro modo di vivere e di rispettare l’altro. Il nostro stile ha quindi fatto parte del rispetto, dell’amore, della positività e del non volere mai troppo. La nostra musica è sicuramente sempre cambiata: non siamo mai stati monotoni. Ci siamo portati insieme la melodia italiana, la voce di Alessandra, i testi che hanno sempre un risvolto positivo. Abbiamo inoltre sempre comunicato la speranza e la luce, che sono state un punto di riferimento per far sorridere. Queste sono le caratteristiche che ci portiamo insieme: nel corso degli anni, abbiamo sempre sperimentato numerosi generi musicali e abbiamo sempre voluto cambiare.

Passiamo adesso al vostro ultimo singolo Sveglia. Dove nasce l’idea per questo brano?

Questo è sicuramente un brano più dance; avevamo già realizzato una canzone del genere nel 2015, collaborando con dei musicisti della Repubblica Ceca. Questo singolo l’abbiamo scritto durante la pandemia: avevamo immaginato che un giorno tutto sarebbe finito e che saremmo ritornati nelle piazze a cantare e a ballare con spensieratezza. Nel testo, si legge sicuramente molta sicurezza e leggerezza e speriamo che questo faccia divertire il pubblico.

Il vostro è un inno all’estate e alla spensieratezza, ma anche al tempo che è sempre prezioso. Questo brano vuole essere un modo per allontanarsi dalla tristezza del periodo storico in cui stiamo vivendo? Quale pensate possa essere la reazione del pubblico?

Pensiamo che ci sia questo grande desiderio di spensieratezza: dicevano che il Covid avrebbe cambiato le persone. In realtà, chi era buono lo è diventato anche di più. Chi era cattivo, può essere che abbia visto in sé anche una parte buona. Tutti quanti abbiamo voglia di stare insieme, e questa canzone ci fa capire quanto sia bello e importante la compagnia dell’altro. Speriamo che questo faccia crescere ancora di più la voglia di ritrovarsi ed abbracciarsi, ma anche di ricominciare a vedere la vita in un modo migliore. La vita va vissuta al meglio, ed è importante ritagliarsi uno spazio per noi stessi.

Qual è invece il messaggio principale che vuole trasmettere il vostro album ‘Voglio emozionarmi ancora?

Nel nostro album, ci sono vari significati importanti. C’è un brano dedicato ai nonni, che sono stati la categoria più colpita della pandemia. Sono andati via e non abbiamo potuto dar loro nemmeno un ultimo saluto.Voglio emozionarmi ancora‘ racconta invece come non vogliamo mai smettere di emozionarci. C’è inoltre una canzone dedicata al caso dei genitori di Bibbiano, che hanno visto i propri ragazzi essere portati via dalle famiglie. ‘Non aver paura di chiamarlo amore‘ è invece uscita durante la pandemia, quando non immaginavamo di arrivare a quel punto, di ammalarci e di aver paura di ammalarsi. Questo brano parla appunto delle difficoltà, della malattia e di queste situazioni inspiegabili che accadono nella vita delle persone. E’ un album fatto di emozioni, ed è anche il primo album che abbiamo realizzato completamente da soli nel periodo pandemico. C’è la nostra vera essenza, e riprende anche i momenti della quotidianità in cui ci siamo ritrovati mentre eravamo in casa. Dentro ci sono Alessandra e Fabio nel vero senso della parola.

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Quali sono i vostri futuri progetti? Potete anticiparci qualcosa?

Ora c’è il singolo ‘Sveglia‘, poi iniziano i live. Abbiamo una featuring con Atmosfera Blu, c’è la nostra band con cui stiamo provando. Sono state fissate per il momento alcune tappe tra Potenza, Jesolo e altre zone e lavoreremo intanto a nuovi progetti.

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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