Gaia Gentile torna sulla scena musicale con l’album ‘Tanto tutto passa‘, un progetto discografico che nasce dalla sua tournée in Brasile che le ha regalato non poche emozioni. Proprio lì, ha avuto l’onore – e il piacere – di conoscere il grande Alegre Correa, chitarrista della band The Zawinul Syndicate e vincitore del Grammy Award e dei Latin Grammy. Ha inizio così una bella collaborazione, che ha contribuito a rendere questo disco sempre più magico. La cantante ha così accettato di incontrarci e ci ha parlato dei suoi progetti tra presente e futuro.


Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai compreso che sarebbe stata la tua strada?

Mi piace pensare che sia scattato qualcosa già nel pancione di mia madre; mio padre aveva invece una passione per la chitarra. Tutto è però iniziato grazie al musical che feci da adolescente: ero la protagonista di vari musical realizzati da alcune compagnie amatoriali. Ho studiato danza, poi musica: lì è scattata la scintilla e ho iniziato a studiare seriamente.

Parliamo del tuo nuovo album ‘Tanto tutto passa’: come nasce l’idea per questo progetto?

E’ nata in maniera concitata, un anno dopo l’altro album. E’ nata dall’ispirazione, dalla voglia di darsi da fare e di non rimanere con le mani in mano. E’ stato un lavoro di squadra incredibile: la mia tournée in Brasile ha inoltre influenzato questo disco.

A proposito di questa tournée, hai visitato il Brasile ma anche diverse parti del mondo. Hai riscontrato delle differenze tra il panorama musicale italiano e quello dell’estero?

Purtroppo si. All’estero, c’è un calore impressionante. In Italia sembra quasi che si deve elemosinare l’attenzione della gente. Lì c’era invece una partecipazione pazzesca, ed è stato incredibile l’affetto che ho ricevuto. Ho capito inoltre che, anche il bambino più piccolo, conosce le canzoni storiche. C’è un panorama musicale variegato, oltre ad esserci molta cultura musicale. Questo mi ha fatto molto piacere, anche perché ho visto tanti stili e tante correnti differenti.

Per la realizzazione di questo disco, hai collaborato con il grande musicista Alegre Correa: com’è nato il vostro incontro e cosa ti ha insegnato lui professionalmente parlando?

E’ un super grammy che ho conosciuto un po’ per caso. In Brasile ho girato anche un vlog, in cui ho documentato le mie esperienze del viaggio e gli incontri che ho avuto con gli artisti brasiliani. Ho così conosciuto lui, ed è stata una conoscenza incredibile. E’ una persona meravigliosa: abbiamo fatto così musica insieme, e siamo rimasti in contatto. Tornata in Italia, gli ho chiesto di duettare con me e lui è rimasto felicissimo. La sua reazione è anche diventata una ghost track!

Cosa c’è dietro il tuo stile musicale? Chi sono i stati i tuoi maestri artistici?

Ho cambiato molto spesso genere, durante il mio percorso. Ascolto tante cose diverse tra di loro. La musica classica arriva prepotente nella mia vita, ma ho sempre ascoltato anche la musica pop italiana. Sin da piccolina, mi sono inoltre approcciata al jazz che è stato un amore a primo ascolto. Ho amato ad esempio Frank Sinatra e Carmen McRae: il pop è sicuramente molto influenzato dal jazz, soul e blues. Oggi mi nutro inoltre di Capossela, Silvestre, Cremonini, Caparezza, De Crescenzo: ossia quel pop d’autore che lascia spaio alle storie e alle emozioni.

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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Procede bene. Ci sono tantissime cose da fare, abbiamo tutto segnato. Recuperò strada facendo. Il cartellone di eventi si è già riempito: ci sarà infatti un concerto al Medimex, e poi tante date in Puglia. Lavorerò anche a questo vlog affinché possa portarlo in giro per il mondo.

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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