Gabriele torna sulla scena musicale con il nuovo singolo Perdono, cover della versione francese di Tiziano Ferro, per l’etichetta AG Group e distribuito dal colosso Universal Music France. Il brano – in uscita su tutte le piattaforme digitali e in radio – è una rivisitazione della canzone di Ferro che, a suo tempo, riuscì a conquistare un grandissimo successo. Gabriele dedica queste parole a sé stesso e ai suoi sogni, dicendosi pronto a realizzarli uno ad uno.


Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?

Potrei dire che è nato molto presto; se dovessi tornare indietro nel tempo, direi quando avevo 4/5 anni. Imparavo tutte le canzoni e le poesie che mi insegnavano all’asilo, durante le feste di famiglia mi mettevano al centro e cantavo per tutti. Quando ero più cosciente – nel corso dell’adolescenza – ho invece iniziato a suonare la chitarra e a comporre i primi pezzi, ma anche a cercare di trasformare questa passione nella mia strada.

Parliamo del tuo nuovo singolo Perdono, un riadattamento della celebre hit di Tiziano Ferro. Dove nasce l’idea per questo brano? Sei un fan del grande Tiziano?

Sono stato un fan di Tiziano Ferro, e lo stimo ancora moltissimo. La mia adolescenza l’ho trascorsa con lui, la sua musica mi ha subito colpito e ho sempre cantato le sue canzoni. L’idea di Perdono nasce dal voler interpretare un brano che mi riporta alla mia adolescenza. Ho finora interpretato canzoni che mi sono state scritte; ho invece scelto adesso un brano che mi piace e che significa qualcosa per me. Quando ho trovato questa versione italo-francese, era perfetta per questo obiettivo.

Con questa tua nuova versione di Perdono, qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere?

Il messaggio è sicuramente diverso rispetto a quello della canzone iniziale. Non l’ho cantata come storia d’amore, ma come un perdono verso questo Gabriele che aveva i suoi sogni quando era piccolo e li ha lasciati da parte per aspettare il momento in cui si sarebbe sentito un po’ più pronto. Adesso che lo sono, mi lancio e gli chiedo perdono per averlo fatto aspettare.

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Il tuo è sicuramente uno stile musicale molto originale, ma com’è nato l’approccio a questo genere? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

C’è stato innanzitutto tutto il team creativo che ha saputo cucirmi addosso questo stile. Io stesso avevo voglia di fare qualcosa di originale e di moderno: c’è stato infatti un miscuglio tra la top e la musica elettro. Questo mix va veramente su misura, e comprende ritmi coinvolgenti e un po’ malinconici.

Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Assolutamente! Arriveranno probabilmente tra settembre/ottobre con delle canzoni in due versioni (una in italiano con qualche parola in francese, e una francese con qualche parola italiana).

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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