Il Sanremo Summer Symphony 2022 ha avuto inizio il 21 giugno e proseguirà per tutta l’estate: si tratta di una rassegna musicale messa in atto dall’Orchestra Sinfonica di Sanremo e dal Comune di Sanremo. La manifestazione vede infatti la partecipazione di numerosi artisti di fama nazionale e internazionale di musica classica, jazz, pop e rock. La città di Sanremo apre così le porte ai turisti che avranno – per tutta la bella stagione – la possibilità di vivere la musica da tutti i punti di vista. A parlarcene è l’Avv. Filippo Biolé, Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo.
Il 21 giugno è partita la Rassegna Sanremo Summer Symphony 2022: dove nasce l’idea per questo progetto?
L’idea ha avuto diverse prospettive e fonti; alcuni dei concerti che hanno avuto luogo alcuni giorni fa – come quello di Vanessa Tagliabue Yorke e di Fabrizio Bosso – sono nati da un invito che abbiamo ricevuto. Abbiamo conosciuto questi artisti e loro ci hanno portato a ideare queste due serate. Nascono in un programma di commissioni di stili e generi: abbiamo infatti valutato non solo concerti classici – legati alla tradizione dell’orchestra – ma anche eventi adattati alle esigenze del pubblico. C’è stata una contaminazione di due generi: quello classico e quello meno classico.
Quali erano le vostre aspettative iniziali in merito a questo evento? Qual è la reazione del pubblico?
Il pubblico sta reagendo molto bene: rispetto alle attività di anni fa, l’orchestra sta ottenendo una grandissima accoglienza da parte del pubblico. Ci sono state – nel corso degli anni – delle discussioni politiche che hanno contestato anche il senso di avere un’orchestra in una città. Sanremo è conosciuto non soltanto a livello regionale e nazionale, ma soprattutto a livello mondiale: è innanzitutto la Città della Musica. Questo è stato ben compreso da tutti. Da quando abbiamo iniziato le attività, abbiamo proposto anche un Festival di musica barocca, proprio perché la musica è alla portata di tutti. Abbiamo così visto aumentare il pubblico con grande sorpresa: la nostra aspettativa – per questa stagione estiva – è proprio quella di avere più gente possibile. Le nostre attività sono tante, e valorizziamo sempre la cultura per i giovani. I nostri spettacoli sono infatti gratuiti fino ai 25 anni, e collaboriamo con diversi istituti. Abbiamo avuto anche una serata in una RSA, durante la quale abbiamo offerto a tutti gli anziani la nostra musica.
Questa rassegna vede la partecipazione di numerosi artisti italiani di vario genere musicale. Secondo te, qual è l’elemento che contraddistingue la musica italiana da quella dell’estero?
Abbiamo una grandissima tradizione e formazione di artisti. La musica da noi nasce e si sviluppa nei conservatori che continuano ad avere un grande bacino di utenze. La formazione dei nostri giovani è sensazionale: c’è una grandissima eccellenza che deve essere valorizzata dallo Stato. Ci dobbiamo spesso scontrare con il solito problema economico; questo Paese deve avere a disposizione una buona fonte economica per l’investimento nella cultura. Questo è quello che sta accadendo a Sanremo con l’Orchestra Sinfonica. Rispetto ad altri Paesi, abbiamo un’ottima ricchezza che va maggiormente valorizzata: in alcuni posti dell’estero c’è una profonda formazione musicale. Noi invece ci troviamo a volte a perdere moltissimi talenti; la musica in Italia non paga, quantomeno non subito. La qualità è elevatissima, e si deve un po’ riconsiderare il ruolo dei grandi teatri che vengono vissuti con grande distacco.
L’Orchestra Sinfonica di Sanremo è sicuramente una delle realtà più prestigiose d’Italia. Com’è nato il tuo incontro con l’Orchestra? Cosa ti sta insegnando questa esperienza più di tutto?
Io sto imparando moltissimo, e ho un approccio molto umile alle cose. Ho un grande rispetto, e ho incontrato di fronte a me tantissime persone con un grande patrimonio e desiderio di condivisione. Ho conosciuto l’Orchestra perché ho rapporti ventennali con la città per lavoro: sono un avvocato e ho lavorato anche su quel territorio. Ero stato selezionato dal sindaco – per un triennio – in qualità di consigliere e poi di Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione. Mi hanno poi nominato Presidente, a seguito dell’esperienza che avevo già maturato.
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Quali sono i vostri futuri progetti? Potete anticiparci qualcosa?
Stiamo già lavorando per la prossima stagione post-estiva, per poter realizzare poi un programma dettagliato. Si vedrà nuovamente riacquisito il patrimonio lirico-sinfonico classico con una serie di concerti in città e non solo, utilizzando un repertorio settecentesco e ottocentesco. A breve ci dedicheremo invece ad Area Sanremo per cui siamo incaricati: selezioneremo i giovani che potranno aspirare al palco dell’Ariston. Sono in atto colloqui e negoziati per cercare di gestire al meglio questa rassegna: a settembre e a novembre ci sarà la pubblicazione del nuovo regolamento, che sarà seguita dall’attività di selezione. Siamo inoltre stati incaricati quale Orchestra ufficiale del Festival di Sanremo 2023, e aspettiamo di conoscere il repertorio e la composizione dell’orchestra. Ci stiamo occupando anche del Palaflorio, un edificio che ci è stato affidato dal Comune. Abbiamo pubblicato un bando per l’affidamento a soggetti terzi che dovranno svolgere attività a noi compatibili. Dovremo trasferire la nostra sede, e speriamo perciò di trovare coinquilini che svolgano attività simili alle nostre.
Intervista a cura di Stefania Meneghella
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