Gli Still Noise – che nel 2019 hanno conquistato le semifinali di Sanremo Rock – hanno accettato di incontrarci, e ci hanno parlato del loro nuovo EP Cinerama: un progetto discografico che ha dell’incredibile. La band ha infatti deciso di unire la musica rap all’hard rock e all’elettronica. Il gruppo è inoltre stato di recente presente al Noise Wave Music Festival di Travo.


Com’è avvenuto il vostro primo incontro? Quando avete capito che avreste potuto diventare una band?

Walter: Ci siamo conosciuti nel 2018 tra i banchi di scuola. Io sono il produttore e sono un amico di lunga data del frontman. Loro si sono incontrati, hanno messo su questa band e – nel 2019 – hanno fatto il loro primo EP. Mi hanno poi proposto di ascoltare i loro pezzi e anche di fare un crossover con loro. All’inizio del 2020, è così iniziata una nuova era per gli Still Noise.

Parliamo del vostro nuovo EP Cinerama: come nasce l’idea per questo progetto?

L’idea è nata dopo i testi: abbiamo unito i nostri mondi e abbiamo anche fatto tabula rasa sul modo di scrivere canzoni. Abbiamo cercato di coordinare i nostri differenti approcci e siamo partiti da concetti, idee, influenze, qualsiasi cosa che avrebbe potuto costruire concettualmente i pezzi. Abbiamo fatto tutto questo in videochiamata per un anno, durante la pandemia. Abbiamo poi scelto i pezzi che abbiamo registrato, appena avuta la possibilità. L’EP è quindi nato su più fronti e sull’unione che c’era tra i diversi pezzi. Il titolo Cinerama è invece un formato cinematografico che punta sulla spettacolarità e sull’esperienza immersiva. Ci piaceva questo concetto del formato cinematografico immersivo fatto sul film. Tutte le canzoni sono tante piccole esperienze cinematografiche e il nostro obiettivo era proporre all’ascoltatore un’esperienza introspettiva.

Il vostro è un progetto musicale che unisce la musica all’hard rock e all’elettronica. Come vi siete approcciati a questo genere musicale? Chi sono stati i vostri maestri musicali?

Il tutto è nato in un modo irrazionale. Promuoviamo la nostra musica, cercando di raccontarla agli ascoltatori. Non ci siamo mai posti questo problema; siamo sempre stati molto eterogenei. Ognuno di noi ascolta uno stile di musica diverso.

Cosa vi aspettate dal pubblico? Secondo voi, cosa lascerà più di tutto questo progetto?

Speriamo che venga compreso questo salto che abbiamo fatto; il primo EP faceva molto rumore. Quando abbiamo lavorato su una nuova musica, abbiamo appunto avuto l’intenzione di fare un salto di qualità. Non sapevamo se gli ascoltatori fossero disposti ad ascoltare questo cambiamento, e ad accogliere una cosa così complessa a livello di genere musicale.

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Avete recentemente partecipato al Noise Wave Music Festival di Travo. Come descrivereste questa esperienza e cosa vi ha insegnato?

È stata la conseguenza di tanti mesi di live, trascorsi in locali grandi o piccoli di varie città. È stato particolare perché nel 2018 lo stesso evento ha ospitato il primo live degli Still Noise. Ci siamo così ritrovati con un’altra sonorità, ed è stata molto simbolica come esperienza.

Quali sono i vostri futuri progetti? Potete anticiparci qualcosa?

Dopo che abbiamo cambiato il modo di scrivere, non ci siamo fermati mai. Non abbiamo mai smesso di scrivere canzoni, stiamo già rientrando con nuovi brani e pensiamo di farli uscire entro la fine dell’anno.

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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