Mattia Rame (kosmomagazine.it)Mattia Rame (kosmomagazine.it)

YTAM torna sulla scena musicale italiana con il nuovo singolo 2 o 3 minuti: un brano, questo, destinato a chi è stato costretto a crescere da solo e a chi ha imparato che la felicità va raggiunta anche solo per pochi attimi. Ce ne ha parlato l’artista, svelandoci qualche dettaglio in più sul suo nuovo progetto discografico.

Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?

Ho iniziato a suonare la chitarra a 10 anni circa, però il momento in cui ho capito che avrei voluto seguire questa strada è arrivato un bel po’ di tempo dopo. Dopo aver suonato in un paio di band ho deciso di concentrarmi su me stesso e di dar vita al mio progetto solista. Ho sperimentato molto, sono scivolato da un genere all’altro fino a quando ho trovato la mia identità e ho capito che quella sarebbe stata la mia strada.

Qual è il motivo di questo tuo nome d’arte? Perché hai deciso di chiamarti così?

Questo è un segreto! In realtà non è nulla di complicato o misterioso, però posso dire che in generale mi piace ridurre tutto all’essenziale e così è stato per YTAM. Cercavo un nome d’arte che riassumesse la mia personalità e così ho pensato che quelle quattro lettere sarebbero state quelle giuste.

Mattia Rame (kosmomagazine.it)
Mattia Rame (kosmomagazine.it)

Parliamo del tuo nuovo singolo 2 o 3 minuti: dove nasce l’idea per questo brano?

Per scrivere 2 o 3 Minuti mi sono ispirato alla storia di una persona molto importante e vicina a me. Era da qualche mese che avevo questo motivetto in testa quando un giorno, in modo del tutto spontaneo, ha iniziato a prendere forma mentre girovagavo per casa con la chitarra in mano. Non ricordo bene quale sia stato il processo creativo e i vari step della scrittura perché è arrivata letteralmente un pezzo alla volta col passare dei giorni.

La tua canzone parla di come sia difficile a volte raggiungere la felicità ma anche di quanto sia importante, soprattutto in situazioni di difficoltà e solitudini. Cosa consiglieresti a coloro che si trovano in queste condizioni e sognano di essere felici?

In realtà non credo esista un vero e proprio consiglio o una formula precisa per raggiungere la felicità perché ognuno ha un background di esperienze unico dagli altri. Penso che l’unica cosa che conti sia quella di non smettere mai di guardare avanti e di credere in un futuro migliore perché, anche se ad occhio nudo non si vede, tutto cambia un po’ alla volta e anche i momenti difficili passano. A volte vale la pena ballarci sopra anche solo per 2 o 3 Minuti.

Come ti sei approcciato a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

Il mio stile musicale si è formato un po’ alla volta col passare degli anni ed è in costante metamorfosi. I miei genitori mi hanno cresciuto a suon di Queen, Michael Jackson, Depeche Mode e un sacco di altri artisti degli anni 80/90 ma in generale prendo ispirazione da mondi completamente diversi l’uno con l’altro. Negli ultimi anni ho ascoltato molto i The 1975, The Weeknd, Harry Styles mentre nella musica italiana scelgo Calcutta, Cremonini e Battisti.

Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Al momento non posso spoilerare molto e non vedo l’ora di pubblicare i prossimi singoli. Dopo l’estate ci sarà qualcosa di molto figo ma direi che per quello ci pensiamo tra un po’. Seguitemi sul profilo Instagram e TikTok per le prossime news!

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