Versailles ha pubblicato il singolo Comfort Fit, un brano realizzato con la collaborazione di Missey (nuova promessa dell’R&B italiano). Il singolo – uscito su tutte le piattaforme digitali e in radio – arriva a sei mesi dal suo EP d’esordio PATICO, che ha presentato il talento dell’artista dopo la sua partecipazione a X Factor 2021. Si racconta di un continuo scontro tra due persone all’interno di una relazione. Il cantante ce ne ha parlato in questa intervista.


Hai avuto diverse esperienze musicali, ma com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?

Il primo approccio alla musica è stato ovviamente da ascoltatore; sin dall’inizio era palese che, nonostante avessi uno stile e un’estetica preferiti, non ero destinato ad essere “monofonico”. Mi sono sempre piaciute cose molto diverse tra loro, ricordo che quando scoprii la musica ascoltavo il rap tanto quanto il metal e il rock, ma anche tanto pop e elettronica. Successivamente venne la voglia di “mettere le mani in pasta” e in quel momento la cosa più naturale che mi venne in mente di fare fu comprare una chitarra e imparare a suonarla.

Ti abbiamo conosciuto durante il talent show X Factor a cui hai partecipato nel 2021. Cosa è cambiato da allora e quanto si è evoluta la tua musica?

X Factor è stato un mezzo di trasporto: è stato come prendere la macchina per fare un tragitto che avrei potuto fare a piedi mettendoci più tempo. Il percorso fatto all’interno del programma mi ha lanciato velocemente verso nuove prospettive e obbiettivi personali. Mi ha insegnato a fronteggiare cose con cui un artista prima o poi si trova ad avere a che fare come i media, un palco così grande, eventi di una determinata portata. L’evoluzione che sto seguendo è sempre il mio viaggio, il mio trip personale, fatto di sperimentazione con parole e suoni nuovi, ricerca personale e, nell’ambiente che mi circonda, nuove domande e nuove risposte sempre più articolate e intriganti.

Parliamo del tuo nuovo singolo Comfort Fit: dove nasce l’idea per questo brano?

Comfort fit è nata da un incontro in primis musicale. Sono da sempre super appassionato di rn’b alla Drake e co e Missey mi sembrava l’artista adatta con cui esplorare questo mio lato ancora inedito dal punto di vista della produzione. Quello che poi è successo dopo, la scrittura, le melodie, sono state cose ancora meno ragionate. È venuto fuori tutto in maniera molto naturale, avevamo delle cose da dire su questo concetto del comfort, inteso come comfort zone paragonato alla vestibilità di un capo d’abbigliamento.

Hai annunciato – in contemporanea all’uscita del nuovo singolo – anche le prime due date del nuovo Tour. Cosa ti aspetti da questo Tour e quale sarà, secondo te, la reazione del pubblico?

Non lo so cosa mi aspetto; mi piacciono le sorprese. So però che voglio iniziare a rendere i live una vera e propria esperienza, cominciando col pensarli come una rappresentazione del viaggio di PATICO attraverso momenti musicali anche molto diversi tra di loro, quasi a voler mettere in scena i miei continui cambi di mood, sia a livello di umore che come ascolti e influenze musicali. 

Come ti sei approcciato a questo genere? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

I miei maestri musicali sono stati tutti quelli che non mi hanno lasciato indifferente con la loro musica. Mi ispiro letteralmente a tutto quello che stuzzica il mio orecchio o la mia anima, anche se ovviamente ho una lista di “leader spirituali” in questo viaggio, ma ormai li percepisco più come una seconda famiglia che come personaggi famosi che non ho mai conosciuto, sento un legame speciale con tutti loro.

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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Nel futuro prossimo verranno alla luce altri due brani appartenenti al concept di PATICO. Parleranno entrambi d’amore (odi et amo) ma in modo diverso. Con Comfort fit ho iniziato a rendermi conto che stavo per fare uscire fuori tutte le prospettive dalle quali mi sono ritrovato a guardare un amore finire, tre canzoni per i miei tre livelli di coscienza seduti a un tavolo a parlarne. Facciamo giocare i bambini con gli adolescenti e con gli adulti.

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