Simona Tutone torna sulla scena musicale con il brano Bonsai, un singolo che parla dell’importanza dello stare bene. La cantante – con le sue dolci parole – ci insegna a prenderci cura di noi stessi come se fossimo piantine, per poi curare anche gli altri. Ce ne ha parlato in questa intervista, raccontandoci tutti i suoi progetti tra presente e futuro.


Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?

Ho iniziato a cantare quando ero molto piccola; all’età di 3 anni cantavo infatti con mia zia le canzoni di Lucio Battisti. E’ stato per me un susseguirsi del parlare. Poi ho cantato nel coro della chiesa fino ai 12 anni. Ho lasciato il canto per studiare danza fino ai 17 anni, ma ho poi dovuto lasciare. Qualche anno fa, in un periodo buio della mia vita, ho sentito l’esigenza di cantare e ho iniziato come interprete.

Parliamo del tuo nuovo singolo Bonsai: dove nasce l’idea per questo brano?

Scrivo un po’ di getto, dopo aver pensato a delle sensazioni e a qualcosa di cui vorrei parlare. Il testo viene da sé, ed è uscito fuori in quel momento. Volevo parlare di questa tematica: spesso ci ritroviamo infatti ad amare poco. Aspettiamo che siano gli altri a prendersi cura di noi; è sicuramente giusto appoggiarsi alla famiglia e agli affetti. Bisogna però prendersi cura di sé stessi anche per stare bene con gli altri, perché a volte si crea una sorta di barriera. Se una persona sta male con sé stessa, porta anche malessere nelle relazioni con le altre persone.

Il Bonsai rappresenta per te noi stessi e quindi quello che abbiamo dentro. Secondo te, qual è il modo migliore per innaffiare costantemente questo bonsai?

Il modo migliore è soggettivo: bisogna fare quello che fa stare bene la singola persona. Quando ci sono momenti negativi, non bisogna soffermarsi troppo su quello ma vedere il bicchiere mezzo pieno. E’ importante inoltre cercare di fare del bene anche agli altri.

Come ti sei approcciata a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

Tra gli artisti italiani c’è sicuramente Mahmood, che mi piace molto. Tra quelli internazionali, direi invece Rosalia e Becky G.

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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Ho altri brani ma non so dire quando usciranno. Voglio concentrarmi su una cosa per volta. Gli altri pezzi sono sicuramente più raggaeton e forse sarebbe meglio farli uscire in estate.

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