Neja (kosmomagazine.it)Neja (kosmomagazine.it)

Neja torna sulla scena musica italiana con un nuovo progetto discografico che è stato lanciato in collaborazione con Luca Guadagnini Band. Dopo le semifinali di Una Voce per San Marino 2023, i due arrivano con un brano ballabile che invita ad avere coraggio anche quando non ci si sente all’altezza. La cantante ce ne ha parlato in questa intervista.


Come ti sei approcciata per la prima volta alla musica? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?

Sono nata con questa approccio; anche mia mamma cantava e, fino a qualche anno fa, si è esibita in un Coro polifonico. La musica mi è sempre stata amica, è sempre stata la valvola di sfogo e l’isola felice in cui rifugiarmi, e questa passione l’ho trasmessa anche a mia figlia e ai miei allievi. Mi rendo conto che i giovani hanno bisogno di strumenti forti, e per me è stata una naturale compagna di vita. Era naturale farlo, e non ho mai cercato di fare la cantante professionista. E’ capitato: quando frequentavo l’università, mi hanno infatti ascoltato cantare e mi hanno proposto di diventare una cantante dance.

Parliamo del nuovo singolo Questione di fortuna che hai realizzato con Luca Guadagnini. Dove nasce l’idea per questo progetto?

Un amico in comune ci ha proposto di fare questo progetto per Una Voce di San Marino, il concorso canoro che è stato organizzato dopo il Festival di Sanremo. Hanno partecipato diversi cantanti, e noi siamo arrivati fino alle semifinali. Io e Luca ci eravamo conosciuti nel 2004 ma ci eravamo un po’ persi; ho infatti ritrovato un amico grazie a questo progetto.

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Com’è stato invece lavorare con lui e cosa ti ha insegnato lui più di tutto?

Lui mi ha insegnato la leggerezza, è stato come stare in gita. Ci siamo divertiti moltissimo durante i giorni di San Marino; io conosco inoltre la sua tragica esperienza della morte di una figlia. Ho sempre ammirato il fatto che lui e la moglie siano riusciti a creare un’associazione in suo ricordo.

Come ti sei approcciata a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

Arrivavo da un altro genere, non ero assolutamente preparata a cantare dance. Ho dovuto imparare ascoltando fondamentalmente la musica che c’era all’epoca, e ho imparato ad essere molto sul tempo. Da sempre ascolto musica di vari generi musicali, e ho più riferimenti artistici.

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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

A breve uscirà un altro singolo con un amico, e mi cimenterò per la prima volta con l’italiano. Poi ci sono un po’ di progetti dance che sto mettendo in atto e che usciranno dopo l’estate; vorrei trovare una collaborazione forte per poter riproporre dei pezzi anni ’90. Mi piacerebbe creare infatti una nuova versione di Restless, vedremo come andrà.

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