Mauro Improta – il grande chef della televisione italiana – ha avuto numerose esperienze culinarie, sia in Italia sia all’estero. E’ infatti diventato noto nel piccolo schermo grazie alla sua partecipazione – dal 2000 in poi – al celebre programma culinario La Prova del Cuoco, condotto da Antonella Clerici. Oggi è invece un volto fisso di E’ sempre mezzogiorno, il tv show presentato sempre dalla stessa bravissima conduttrice. Lo chef ha così accettato di incontrarci e ci ha parlato dei suoi progetti tra presente e futuro.


Dove nasce il tuo primo approccio al mondo culinario? Quando hai compreso che sarebbe stata la tua strada?

Sin da piccolo, ho vissuto attorniato da donne sempre intente a cucinare. Provengo infatti da una famiglia (sia paterna che materna) molto numerosa. L’amore per la cucina nasce man mano: mio zio di terza generazione – pizzaiolo – mi faceva infatti trascorrere i fine settimana nel suo locale e mi insegnava l’arte della pizza. Scappavo poi sempre in cucina da mia zia, avvolta da pentoloni e spaghetti in continua produzione.

Hai trasmesso questa grande passione anche a tuo figlio Mattia: cosa ha rappresentato per il vostro legame la cucina? Ci sono delle differenze o analogie nei vostri stili?

Già all’età di 5 o 6 anni, mio figlio Mattia si sedeva sulle mie gambe mentre io guardavo programmi di cucina e si incuriosiva vedendomi cucinare. Gli ho sicuramente trasmesso l’amore e la passione, che sono elementi fondamentali per intraprendere questa professione fatta di tanti sacrifici e continua conoscenza. Penso che il suo stile sia più legato alle nuove tecniche di cottura. Io resto invece sempre tradizionalista e attaccato al territorio. Insieme, riusciamo però a legare i due stili dando vita a tanti piatti che ci hanno sempre dato grandi soddisfazioni.

Al centro della vostra cucina, c’è sicuramente Napoli. Come definiresti la cucina partenopea? Quali sono le sue caratteristiche più importanti?

Noi rappresentiamo Napoli, ma anche l’arte, la conoscenza, la tradizione e gli aneddoti che la caratterizzano attraverso la cucina. Una cucina che ha subito la dominazione e l’affluenza di quasi tutta l’Europa e non solo (si pensa ad esempio ai borboni, i normanni o i saraceni). E’ una cucina che resta nel cuore: il profumo inebria la mente dando vita a tanti ricordi che rallegrano l’anima. Insomma, i prodotti del territorio sono rispettati e cotti con la dovuta conoscenza e saggezza.

Tu e Mattia siete tra i protagonisti del tv show culinario Rai ‘E’ sempre mezzogiorno’. Com’è lavorare con Antonella Clerici? Cosa vi ha insegnato lei professionalmente parlando?

L’esperienza televisiva che stiamo vivendo insieme ha fortificato molto il nostro rapporto. Lo ha reso speciale, fatto di intesa, sguardi e affiatamento. Questo ci fa molto divertire. Antonella rappresenta la genuinità italiana: è schietta, disponibile e soprattutto sincera. Lei attira la gente non perché appare, ma perché è sé stessa: questo arriva agli italiani in modo diretto e pulito. A me – in venti anni di collaborazione – ha insegnato tanto professionalmente: i tempi, l’amore per quello che si fa e soprattutto il dare la stessa importanza dinnanzi alle telecamere. Una vecchia volpe televisiva non può che trasmetterti tanto.

Qual è il piatto senza il quale non potresti vivere?

I prodotti che prediligo sono quelli che la natura ci rende ad ogni stagione: olio, pomodoro e mozzarella. Come si fa senza!?

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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Il mio sogno – per chiudere il cerchio – sarebbe aprire un piccolo ristorante in riva al mare, in cui io e Mattia possiamo esprimerci con tradizione e innovazione.

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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