Dopo aver vinto MasterChef 5, Erica Liverani ha avuto un grande successo sui social grazie ai video in cui cucina con la figlia Emma. Ha inoltre aperto il locale Raflò, che offre quotidianamente cibi semplici e legati principalmente alla tradizione. Erica ha accettato di incontrarci e ci ha parlato di tutto il suo mondo culinario.


Come nasce il tuo primo approccio alla cucina? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?

Nasce quando ero bambina: ricordo che i primi passi in cucina li ho mossi con mia nonna, mia mamma e mia sorella; nonna mi faceva mettere le granelle di nocciole sui biscotti, mia mamma stendeva la sfoglia al matterello, mia sorella era la mia complice ed alleata quando per fare una sorpresa a nostra mamma preparavamo una torta.

Hai vinto la quinta edizione di Masterchef: cosa ti ha insegnato quella esperienza e cosa è cambiato da allora?

Mi ha insegnato che niente ci viene regalato, che se vogliamo ottenere qualcosa dobbiamo impegnarci a fondo. Da allora sono cambiate tante cose: ho cambiato lavoro aprendo una mia attività con le mie sorelle, ho vissuto tante esperienze e viaggiato molto. Altre cose, per fortuna, sono rimaste invariate come ad esempio la mia famiglia.

Hai aperto un locale gastronomico chiamato Raflò: dove nasce l’idea per questo progetto?

L’idea è nata un po’ per caso. Mi piaceva pensare di aprire una mia attività ma ero frenata dalla consapevolezza dei miei limiti. Solo le mie sorelle potevano compensare le mie lacune ma all’inizio non avevo neanche espresso questo mio desiderio, perché pensavo che non fossero interessate. Poi parlando, abbiamo scoperto di avere lo stesso sogno nel cassetto e ci siamo lanciate in questa avventura.

Tra quelli da te preparati, c’è un pasto a cui non rinunceresti mai? E uno di cui faresti invece volentieri a meno?

La pizza! Adoro farla, cucinarla e mangiarla. Rinuncerei volentieri alla pasta col condimento “panna e speck” ma i clienti la chiedono e quindi la faccio!

Sensibilizzi sui social l’importante tematica dell’uguaglianza e della non-discriminazione. Pensi che il mondo culinario possa aiutare in un certo senso a superare questi pregiudizi?

Il mondo culinario nello specifico no…. Ma è una tematica che mi interessa molto e l’utilizzo dei social in generale può aiutare a sensibilizzare il pubblico.

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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Progetti futuri al momento non ne ho. O meglio: non ne voglio avere. Ho perso troppo tempo pensando al futuro senza godermi il presente…. Adesso vivo ogni giorno a tutto gas, con un occhio proiettato nel domani, ma non troppo!

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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