luca maria vannuccini un'estate faLuca Maria Vannuccini approda su Sky (foto gentilmente concessa dal suo uff. stampa) kosmomagazine.it foto di : Luca Stendardi total look : Sandro Paris via @Anna Bollati location : Hotel Valadier

Il giovane Luca Maria Vannuccini ha solo 23 anni e ha già una grande carriera alle spalle, fatta di pieni riconoscimenti e grandi risultati.

Il suo volto sta per tornare nel piccolo schermo con la nuova serie Sky Un’estate fa, in onda dal 6 ottobre, e che lo vede interpretare il personaggio Adriano. Uno scenario, quello in cui la storia viene catapultata, che ricorda i mitici anni ’90, fatti di amicizie e primi amori. Vannuccini è stato anche tra i protagonisti del film Anni da cane, presentato alla Festa del Cinema di Roma e disponibile su Prime Video. Ce ne ha parlato l’attore in questa intervista rilasciata per le pagine di Kosmo Magazine.


Come ti sei approcciato per la prima volta al mondo della recitazione? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?

Ho sempre voluto fare l’attore, dato che sono stato sin da piccolo affascinato dai personaggi e dalla recitazione. Da bambino ho iniziato a mascherarmi in vari ruoli, e mi piaceva interpretare i personaggi. Con il tempo ho capito che sarebbe diventato un lavoro, e questo è poi andato di pari passo con il fatto che io sono dislessico. Da piccolo avevo alcuni problemi legati alla timidezza e, in un momento di difficoltà, i miei genitori mi hanno portato da un insegnante di recitazione. Ho iniziato ad approcciarmi senza la consapevolezza, che è invece arrivata dopo il Liceo. La recitazione mi ha sicuramente aiutato con le persone, anche per il fatto che mi sono semplificato il lavoro. L’ambiente è sempre più elastico e mi sono permesso di affrontare tutto pian piano.

Dal 6 ottobre ti vedremo nella serie tv Un’estate fa, in onda su Sky. Com’è stato prendere parte a questo importante progetto?

Ho fatto diversi provini, inizialmente con il cast e poi da solo. Ho interpretato due ruoli che, nella serie, non c’erano: sono infatti stati uniti in un unico ruolo, cioè quello di Adriano. Alla fine mi hanno preso.

Cosa ti ha lasciato più di tutto il tuo personaggio?

Adriano mi ha insegnato molto sugli anni ’90. Per entrare in quel periodo, mi sono affidato alle cose concrete. Sul set ci hanno infatti aiutato molto perché era allestito benissimo: c’erano i giochi analogici, i giochi da tavolo che si facevano all’epoca, tutti ballavano esattamente nello stesso modo in cui si ballava in quegli anni. Mi ha insegnato ad avere fretta di cogliere ogni opportunità che la vita ti presenta, perché è proprio quello che facevano loro.

Com’era essere giovane negli anni ’90? Quale idea ti sei fatto?

Quello che ho visto è stata un’amicizia più fisica: c’era più contatto tra le persone, molta più comunicazione. Era come se i corpi fossero più vicini e ci fosse più la percezione di chi era al proprio fianco.

Quale sarà secondo te la reazione del pubblico, e qual è il messaggio più importante che questa serie vuole trasmettere?

Ci sono tanti argomenti dentro: può lasciare una grande nostalgia nei confronti di chi ha vissuto gli anni ’90. Ha una chiave divertente per raccontarli. Questa serie potrebbe regalare momenti speciali a chi ha voglia di rivivere quegli anni. C’è inoltre qualcosa sull’amicizia e sull’importanza del gruppo.

Ci sono attori da cui hai preso ispirazione o che sono stati per te modelli da seguire?

I miei compagni di classe durante gli anni di studio alla Volonté (ndr Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté di Roma) mi hanno stimolato molto. La nostra è una grande classe, e molti stanno lavorando su cose importanti. Sono state persone con cui mi sono confrontato spesso.

Sei stato anche il protagonista del film Anni da cane: cosa ricordi di questa avventura?

È stata la mia prima esperienza e ho avuto paura all’inizio. Avevo un bell’istinto su quello che avrei dovuto fare, e mi sono rapportato con questa avventura che è stata molto importante per me. Non avevo fatto niente di grande, e questa cosa l’ho apprezzata davvero tanto. Sento che il regista mi abbia ceduto delle responsabilità, ed è stato un grande insegnamento per me.

Futuri progetti?

Per il momento non ho niente in cantiere. Sto facendo delle cose mie, sto studiando, mi sto portando avanti mentre aspetto che arrivi il prossimo progetto.

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