Isotta ha esordito da poco nel mondo musicale italiano, e ha già un curriculum di tutto rispetto: ha vinto il Premio della Critica Targa Piero Cesanelli e il Premio Alfi a Musicultura 2022, è tra i 5 finalisti del Premio Tenco nella categoria Opera Prima e sta per lanciare nuovissimi progetti nuovi di zecca. Il suo disco d’esordio Romantic Dark è uscito lo scorso 22 aprile, e ha visto in seguito l’uscita del singolo Palla Avvelenata. Un brano, questo, che racconta un momento di grande sofferenza dell’autrice. La cantautrice – il 23 luglio – aprirà inoltre il concerto di Madame a Siena. L’abbiamo incontrata e ci ha parlato di tutti i suoi progetti, tra presente e futuro.


Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?

È nato con mia nonna, lei è una cantante mancata e ha cercato di trasmettermi la passione per la musica. Mi ha fatto ascoltare tantissima lirica; da piccola volevo così iniziare a cantare e ho iniziato con la musica leggera. Verso i 14 anni, ho invece iniziato a scrivere parole mie, perché avevo l’esigenza di raccontare qualcosa.

Hai ricevuto numerosi premi e riconoscimenti: ti saresti mai aspettata tutto questo successo? Come lo stai vivendo?

Assolutamente no, sono uscita a luglio dell’anno scorso. È stato bello a livello umano, soprattutto per come le persone mi hanno accolto, e sono molto felice di questo. Non mi aspettavo la vittoria dei vari premi tra cui la cinquina del Tenco. E’ stata una cosa inaspettata e sono davvero felice.

Parliamo del tuo brano Palla Avvelenata: dove nasce l’idea per questo singolo?

Nasce in studio con Pio Stefanini; lui stava per portare a giocare a palla avvelenata suo figlio. Mi è così venuto spontaneamente un ricordo e gli ho raccontato che, quando ero piccola, venivo sempre catturata per prima perché ero grassa. Buttammo giù queste frasi, e ho ripercorso le varie esperienze che ho avuto fino all’adolescenza. La mia è una vera e propria testimonianza di bullismo.

A proposito di questo, cosa consiglieresti ai giovanissimi che si trovano ad essere vittime di bullismo?

Più che a loro, vorrei dare un consiglio agli adulti. Dedicate sempre più ore a parlare di questo argomento. Parlandone, si riesce a gestire meglio tutto e si cerca di sviscerare il problema.

Questo è un singolo estratto dall’album Romantic dark: qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere con questo disco?

Il mio messaggio è quello di cercare sé stessi; io racconto quotidianità, difficoltà, vita di tutti i giorni, esperienze mie e non. Spesso ci sono eventi autobiografici. Spesso raccontare di Isotta mi aiuta ad esprimere meglio il concetto.

Il tuo è uno stile musicale molto originale: come ti sei approcciata a questo genere? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

Mi sono formata grazie a vari artisti come Joe Stone, Sting, Zucchero; ho imparato molto anche dai cantautori più conosciuti tra cui Dalla, De Gregori e De André. Ammiro coloro che riescono a trattare sentimenti con semplicità ma inserendo anche una grande profondità d’animo.

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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Continuare a scrivere: sto già pensando ai prossimi progetti di scrittura. Ci saranno inoltre aperture di concerti: ho aperto alcuni live di Simona Molinari e, il 26 luglio, aprirò il concerto di Madame.

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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