La violinista H.E.R. torna sulla scena musicale con il brano Nel mio sogno, un singolo che vede la preziosa collaborazione di Lele Spedicato dei Negramaro e di Giorgio Baldi (chitarrista storico di Max Gazzè). Con alle spalle numerose esperienze artistiche e varie collaborazioni musicali – come quelle con Lucio Dalla e Fiordaliso -, H.E.R. ha deciso di raccontarci il suo mondo visto a forme di note e i suoi sogni sempre in procinto di trasformarsi.


Come nasce il tuo primo approccio alla musica? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?

Il tutto è nato da un piccolo incidente: avevo infatti otto anni, ed ero entrata nella Scuola di Musica. Lì c’era una scalinata e caddi; inizialmente dovevo essere lì per imparare pianoforte, ma mi sono trovata poi a frequentare una lezione di violino. Da lì non ho più smesso.

Parliamo del tuo ultimo singolo Nel mio sogno: dove nasce l’idea per questo brano?

Questa canzone è stata scritta nel 2014 e, dopo varie stesure, è diventata il brano che ascoltate oggi. E’ stata inoltre prodotta da Giorgio Baldi (che è anche il chitarrista di Max Gazzè). L’idea nasce sicuramente da una mia esperienza personale; dopo il mio percorso di mutamento, ho vissuto alcune vicissitudini che mi hanno portato a vedere la mia autostima lesa. Questo brano rappresenta quindi una consapevolezza maggiore di sé stessi, malgrado il fatto di rappresentare per le società il bene nonostante il giudizio esterno.

Per la creazione di questo brano, hai collaborato con Giorgio Baldi e Lele Spedicato dei Negramaro. Com’è nato il tuo incontro con Lele e cosa ti ha insegnato professionalmente parlando?

Io e Lele ci siamo conosciuti nel 2005, perché avevamo la stessa manager per un periodo (che è appunto la manager dei Negramaro). Ci siamo infatti incontrati durante un Festival di Roma, durante il quale si è esibito anche Giuliano San Giorgi. Ci siamo poi persi di vista, ma ci siamo incontrati nuovamente perché sono molto amica della sua attuale moglie. E’ rimasto molto colpito dal brano, e abbiamo deciso di collaborare insieme: tra i miei produttori c’è inoltre Giovanni La Tosa.

Hai uno stile musicale davvero originale: cosa c’è dietro tutto questo? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

Mi sono musicalmente formata grazie alla musica anni ’80, durante i quali l’elettronica ha avuto un’importanza incredibile. Questo brano ha un’energia rock molto forte, e mi sono così lasciata andare alla proposta artistica di Giorgio Baldi che mi ha dato appunto un’impronta molto rock.

Nel corso della tua carriera, hai avuto diverse collaborazioni tra quella con Lucio Dalla. Cosa ti ha lasciato lui e qual è il ricordo più bello che conservi?

Mi ha lasciato soprattutto la follia e la leggerezza; era una persona molto ironica, giocosa e scherzosa. Mi ha quindi trasmesso l’energia, e mi ha lasciato un’aurea molto forte. Ricordo soprattutto un momento in cui andammo a trovarlo nella sua casa di Via D’Azeglio (Bologna): io avevo un concerto in quella città e ci recammo da lui. Finse di essere la sua segretaria, e questo mi fece molto divertire. Amavo inoltre il suo modo di porsi musicalmente; sapeva davvero tutto.

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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Ho in programma un progetto teatrale importante che mi vede protagonista, ma per il momento non posso parlarne. Il 24 giugno, suonerò inoltre ad Ostuni per il Festival Lgbt Sheerocco.

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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