Originaria della Campania, Etta ha esordito nel mondo della musica grazie alla sua partecipazione ai Boot Camp di ‘X Factor’, durante il quale ha presentato il brano ‘Bam Bam‘. Con quelle note, è riuscita a conquistare l’affetto dei giudici, ma non di tutto il pubblico. La giovanissima è stata infatti oggetto di commenti sessisti e misogini da parte dei presenti: non accettavano infatti che una donna potesse essere una rapper.

E’ così che Etta ritorna sulla scena con il singolo ‘P.O.P.’, che vuole essere una sorta di denuncia contro i pregiudizi che attanagliano ormai la società. La cantante ha così accettato di incontrarci, e ci ha parlato della sua musica e del suo mondo fatto sempre di sogni.


Ciao Etta, e benvenuta tra le nostre pagine. Ti va di raccontarci com’è nato per te l’amore per la musica? Quando ti sei avvicinata a questa arte?

È nato con me… ho sempre amato la musica e cantare. Mio padre suonava spesso la chitarra e adoravo cantare con lui e per gli altri. Ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni a 13 anni e ricordo i miei compagni di classe cantarle con me pieni di entusiasmo. Poi purtroppo per diverse vicissitudini e pregiudizi mi sono allontanata da quel mondo per proseguire su un’altra strada. La mia fortuna è stata quella di incontrare il mio attuale producer (V_Rus) che mi ha dato una scossa invitandomi a non smettere mai di credere nei miei sogni. Ed ora eccomi qua, dal 2019 sono un treno, non mi voglio fermare più.

Hai partecipato ai Boot Camp di X-Factor: cosa ricordi di questa esperienza? C’è stato un momento in particolare che ti ha lasciato il segno?

Sono stati molti i momenti che mi hanno segnata; l’esperienza in sé è stata super produttiva. Se devo scegliere un momento particolare è quello prima di salire sul palco. C’erano cameraman per le riprese, direttori ai lavori che giravano dietro le quinte, la persona prima di me che si stava esibendo. Io non vedevo né sentivo nulla, solo il battito del mio cuore. Quel momento è stato il momento… il momento che mi ha dato la voglia di continuare per sempre.

Passiamo adesso al tuo ultimo singolo dal titolo “P.O.P.”, una sorta di denuncia ai pregiudizi che si sono insidiati nella società. Nella vita di tutti i giorni, cosa fai per mettere fine a tutti questi “schemi pre-impostati”?

Dico la mia e cerco di accettare ogni sorta di cambiamento. Non importa se questo sia giusto o meno: cerco di rispettarlo, di rispettare le persone che mi circondano e le cose che mi circondano. I pregiudizi nascono da un giudizio fatto a priori; quindi cerco sempre di approfondire ogni rapporto o situazione per non farmi limitare da una forma mentis che a volte ci impone la società. Il rispetto credo sia alla base della lotta contro i pregiudizi.

Credi che la musica sia un buon mezzo per eliminare i pregiudizi dalle nostre vite?

La musica è stata sempre un mezzo potentissimo per trasmettere valori ed emozioni. Io cerco di utilizzarla al meglio, senza censurarmi ma allo stesso tempo senza incitare all’odio. Combattere dei pregiudizi non vuol dire crearne dei nuovi; per questo la musica è così magica. Ognuno può ascoltarci dentro ciò che vuole nella totale libertà.

Qual è quindi il messaggio che vuoi trasmettere con questo brano?

Siate voi stessi, nella maniera più irriverente possibile, senza limiti e senza censure. Non tutti ci ameranno e chi ci odia dovrà accettare la nostra esistenza perché è un suo limite non il nostro!

Dove nasce l’idea per “P.O.P.”? A chi vorresti destinarlo più di tutti?

Ad alcune sfere musicali, soprattutto ad alcuni ambienti in cui le donne non sono reputate idonee per fare determinate cose, e sono discriminate. Mi riferisco principalmente al mondo rap-trap dove purtroppo molti ascoltatori sono dei veri fanatici e non sopportano il rap fatto da donne o un utilizzo unconvetional di quello.

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Quali sono i tuoi futuri progetti?

Al momento sto già programmando l’uscita del prossimo singolo e vorrei ultimare il disco. Mi piacerebbe anche progettare qualche featuring come si deve. Ho già qualche idea in mente. Per i live, credo invece che mi muoverò ovunque… voglio portare la mia musica a più gente possibile.

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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