Enzo Zelocchi sarebbe ad un passo dall’interpretare il personaggio di Sub Mariner nel prossimo film Marvel.
Del resto, l’attore e produttore italo-americano ha già alle spalle moltissime esperienze sul grande schermo e dietro le quinte del cinema. Una carriera vasta, la sua, che si alterna sempre tra Italia e Stati Uniti e che gli ha permesso di conoscere da vicino il mondo hollywoodiano. Dopo aver prodotto e partecipato a diversi film, Zelocchi è stato di recente il produttore esecutivo del film Last Session of Freud, che vede come protagonista l’attore Anthony Hopkins. Così, tra un progetto e l’altro, è tra i nomi più papabili per interpretare il personaggio di Sub Mariner nel prossimo film Marvel. Per il momento, l’artista si è raccontato ai microfoni di Kosmo Magazine e ha parlato dei suoi sogni e dei suoi progetti futuri.
Sei attore, produttore cinematografico e molto altro: chi sei però nella vita di tutti i giorni?
Mi sento uno strumento d’arte e mi piace esprimermi con i sogni, trasformandoli in progetti e realtà . Questo è quello che amo. Nella vita di tutti i giorni, e al giorno d’oggi, non puoi essere però soltanto un artista. Devi diventare produttore, altrimenti resti una marionetta e fatichi a passare al livello successivo. Il sistema ti butta giù, ma io ho un carattere molto combattivo. Mi piace essere la telefonata che le persone aspettano e non quello che aspetta di essere chiamato. Sono uno che crea le cose, e mi piace creare le opportunità con forza e determinazione. E’ questo che ho imparato nella vita, soprattutto lavorando in questo ambiente.
Ricordi invece com’è nata questa fiammella per la recitazione? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?
Ero un ragazzino: a 13 anni ho iniziato a fare il modello, ma sentivo che la moda non mi stesse portando granché. Così ho iniziato a fare pubblicità , perché sentivo di avere qualcosa da esprimere. Da lì ho fatto anche apparizioni in tv e, grazie a Carlo Vanzina, sono riuscito ad avere la mia prima parte sul grande schermo. E’ stata un’esperienza molto bella.
Sei candidato a vestire i panni del supereroe Sub Mariner nel prossimo film Marvel: quali sono le tue aspettative e quante possibilità ci sono?
Sul tavolo ci sono 2/3 nomi di possibili attori che potrebbero interpretare questo ruolo. Per il momento è un po’ tutto fermo, per via dello sciopero che si sta svolgendo in America. Finché non si risolve questa situazione, non si può fare nulla. Ci sono però buone possibilità , ed è tutto un discorso di marketing. Ci saranno alcuni appuntamenti che si faranno a ottobre e vedremo come incanalare la cosa. Essendo un produttore, so come un produttore pensa e cosa vuole vedere, quindi so già come impacchettare il tutto.
Quali qualità pensi di avere per interpretare un personaggio così complesso e affascinante?
Il primo a parlarmene è stato il mio agente nel mese di aprile, quando eravamo a Roma. Tutti mi avevano detto, prima di allora, quanto assomigliassi al supereroe Sub Mariner. Penso che sia per via della mia prestanza fisica, del mio look mediterraneo e anche perché, geograficamente parlando, siamo molto vicini. Il mio volto ha infatti caratteri mediterranei simili al fumetto, e ho anche un ottimo audience nel Nord e nel Centro America. Sono tutti gli elementi che avranno il loro peso nella scelta del protagonista.
Sei un attore italo-americano e hai lavorato sia negli Stati Uniti che in italia. Hollywood, si sa, è un luogo che tutti gli appassionati di cinema sognano di raggiungere. Quali sono le differenze tra il cinema americano e quello italiano?
Prima di tutto, la lingua. Noi abbiamo doppiatori molto bravi ma, nel doppiare dall’italiano all’inglese, la lingua non rende. In America ci sono inoltre influencer a livello politico e c’è anche abbastanza libertà a livello economico. In Italia, c’è invece la stessa situazione da 30 anni tra ministeri e regioni. In America sono sempre quelle 400/500 persone che lavorano sempre.
Futuri progetti?
Sto trattando a Venezia altri due lavori, e vediamo cosa succederà il prossimo anno. Per il 2023, uscirà in America il film Last Session of Freud con Anthony Hopkins, e sono molto contento per il lavoro svolto. E’ già un contender per gli Oscar. La premier dovremmo farla a fine ottobre a Los Angeles, mentre in Italia dovrebbe uscire per il prossimo anno. Sto trattando anche con un famoso regista italiana e, se la trattativa termina positivamente, ci sarà un film sul fondatore della Banca d’Italia.