Elisabetta Mandalari ritorna nel piccolo schermo, e lo fa con la sua immancabile bravura. “Canonico” (in onda su Tv2000): si chiama così il nuovo progetto televisivo nel quale lei interpreta la dolcissima Irene, il medico del paese.

Con questa nuova interpretazione, la Mandalari dà così ancora una volta prova del suo incredibile percorso artistico. Elisabetta si può definire un’artista a 360°: quello che ho notato più di tutto, durante la nostra chiacchierata telefonica, è stata infatti la sua sete di conoscenza, la sua voglia (che diventa spesso un bisogno) di studiare e approfondire continuamente quell’Arte che è stata per lei importante sin da subito.

Ha voluto così dedicare alle nostre pagine i suoi pensieri più profondi su questa inconscia esigenza, che la prende per mano e la accompagna verso un futuro fatto, ancora una volta, di passione e sogno.


Partiamo dalla tua più grande passione: la recitazione. Quando hai capito che quella sarebbe stata la strada per te?

Sembra banale dire che questa passione sia nata sin da quando era piccola, ma è proprio così. Davo già dimostrazione di voler essere sempre al centro dell’attenzione, in un modo molto naturale. I miei genitori mi hanno così educata alle attività artistiche: sono partita dalla danza, e sono poi arrivata autonomamente alla recitazione. Mi sono così iscritta all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica: da lì è così iniziato il mio percorso, che si è poi trasformato in professione.

Il tuo percorso artistico è sempre stato molto vario: hai infatti lavorato per il teatro, per il cinema e per la televisione. C’è un ambito tra questi a cui sei particolarmente affezionata?

Sicuramente mi sento di dire il teatro: è la mia più grande passione. E’ stato questo l’ambito in cui mi sono soffermata maggiormente; molte volte, questi tre aspetti possono però intersecarsi in un modo magnifico. Ho sentito sin da subito di appartenere soprattutto al teatro: sono fermamente convinta che tutto parta dal corpo, e questo è quello che viene notato soprattutto quando saliamo sul palco o quando veniamo inquadrati. Questo concetto è quindi alla base di tutta la mia vita e di quello che sono adesso. Il teatro è il mio grande amore.

Ti stiamo vedendo in tv con la serie tv ‘Canonico’, nella quale reciti con Michele La Ginestra. Qual è secondo te il messaggio principale che questa serie trasmette?

Una grande dose di umanità, prima di tutto. Umanità in tutte le sue sfaccettature. C’è stato un grandissimo lavoro da parte di tutto il set e di tutto coloro che vi hanno collaboratori. Era una bellissima troupe, e i produttori sono stati molto in gamba e coraggiosi nell’aver creato tutto questo lavoro. Michele La Ginestra è inoltre un mio grandissimo amico (oltre che grande collega), e ci sono molto affezionata. E’ stato sorprendente, era il nostro capitano e dava forza a tutti noi (nonostante ne avesse bisogno lui più di tutti). Era inoltre sempre sorridente. Insomma, è stato un bellissimo percorso.

Interpreti Irene, il medico del paese: quanto c’è di Elisabetta in lei e quanto pensi che questo ruolo abbia lasciato in te?

Da un punto di vista caratteriale, penso che siamo molto simili. Se devo pensare alla sua situazione sentimentale, posso dire di trovarmi anche io alla ricerca di un benessere interiore e condiviso. Mia madre è inoltre un medico, e sicuramente mi sono ispirata anche un po’ a lei durante la recitazione. Ho trovato vari punti di riflessione, e varie similitudini tra noi due.

La tua vita non è solo recitazione, ma anche danza. Pensi che ci possano essere delle similitudini tra queste due arti?

Sicuramente sì: le ritengo complementari. Insegno e formo attori consapevoli e che abbiano la capacità di avere diverse armi da mettere a disposizione sul piatto. La completezza dell’attore sta proprio nelle diverse capacità artistiche. Cerco sempre di poter essere pronta e capace su più arti possibili, in modo da essere più completa.

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Cosa mi dici invece dello Yoga? Come ti sei avvicinata a questa meravigliosa disciplina?

Mi ci sono avvicinata in un periodo in cui la mia vita aveva bisogno di ritrovare forza, equilibrio e benessere. Ho quindi cercato, attraverso i fondamenti dello yoga, la mia strada. Inizialmente lo frequentavo in maniera autonoma e libera. Ho poi deciso di studiarlo in modo approfondito, proprio perché volevo ampliarlo e inserirlo nelle mie discipline di insegnamento per i miei allievi. Lo yoga fornisce sicuramente degli strumenti importanti per la vita: anzi, ne crea i fondamenti. Grazie a questa disciplina, ho trovato delle risposte migliori.

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Quali sono i tuoi futuri progetti?

Al momento sono in costruzione. Spero che ci possa essere una seconda stagione di ‘Canonico’; ci sono inoltre alcuni progetti registici in atto. Sto infatti preparando una nuova regia e, intanto, dirigo un mio spazio artistico in cui ospito, organizzo e creo connessioni tra attori, registi e insegnanti. Sto inoltre facendo un po’ di provini, e speriamo che possa arrivare qualcosa di nuovo in televisione o al cinema.

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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