Bruce BanerdtBruce Banerdt - kosmomagazine.it

Abbiamo incontrato Bruce Banerdt, principale investigatore di NASA InSight mission. Il lander InSight, costruito dalla Lockheed Martin e gestito dalla NASA Jet Propulsion Laboratory (la maggior parte dei suoi strumenti scientifici sono stati costruiti dalle agenzie spaziali europee), è atterrato su Marte il 26 novembre 2018.

Il 19 dicembre 2022 la NASA ha annunciato che il lander InSight ha smesso di comunicare con la Terra, segnando molto probabilmente la fine della missione InSight. La causa dell’interruzione delle comunicazioni è dovuta all’eccessiva polvere posatasi sui pannelli solari, che impedisce la ricarica della batteria. L’intervista è stata fatta il 1° dicembre 2022, quindi prima dell’interruzione delle comunicazioni.

Il lander Insight ha studiato l’interno di Marte attraverso un sismografo, chiamato Seismic Experiment for Interior Structure (SEIS), costruito dalla CNES (Agenzia Spaziale Francese). Il sismografo ha rilevato oltre 1.300 terremoti su Marte (il più forte è stato di magnitudo 5).


Ho letto che InSight sta generando una media di 300-310 wattora di energia per giorno marziano, a causa della polvere posatasi sui pannelli solari. Cosa può fare InSight con questa energia? Quanto tempo può sopravvivere su Marte?

Con tutta questa energia siamo in grado di far funzionare il nostro sismometro per circa 8 ore ogni quattro giorni e inviare i dati sulla Terra. È difficile prevedere esattamente per quanto tempo può sopravvivere, ma stimiamo che nei prossimi 2 mesi probabilmente esauriremo l’energia per continuare la missione.

Tramonto su Marte, visto dal lander InSight.
Credits: NASA/JPL-Caltech

InSight ha rilevato oltre 1.300 terremoti su Marte, di cui il più forte è stato di magnitudo 5. Per la prima volta è nato un nuovo campo: la sismologia marziana! Qual è la differenza più importante tra i terremoti sulla Terra e i terremoti su Marte? Possiamo dire che Marte è ancora un pianeta vivo? (Per ascoltare il terremoto dei record di magnitudo 5, ascoltato il 4 maggio 2022, clicca QUI)

Marte è davvero un pianeta vivo! Questi terremoti sono la prova della continua attività geologica, sebbene a un tasso molto inferiore a quello della Terra (forse 1/1000 come attività).

Il primo terremoto ascoltato su Marte dal lander InSight, il 6 aprile 2019. In questo video si ascoltano le vibrazioni causate dal vento marziano, il primo terremoto e le vibrazioni causate dal braccio robotico.
Credits: NASA/JPL-Caltech/CNES/IPGP/Imperial College London

So che ascoltare i terremoti serve soprattutto per capire com’è l’interno di un pianeta. Ad esempio, le onde sismiche si propagano e rimbalzano in modo diverso, a seconda del materiale che incontrano sotto la superficie marziana, e questo ci fa capire come sono il nucleo e il mantello di Marte. Qual è la scoperta più importante fatta da InSight? Cosa ci dicono i terremoti sul nucleo e sul mantello di Marte?

La scoperta più importante, a mio avviso, è la capacità di fornire una “mappa”, per la prima volta, delle profondità di Marte. Ora conosciamo (entro alcuni limiti di incertezza) lo spessore della crosta, le dimensioni e la composizione del nucleo. Nei prossimi anni, grazie alle ulteriori analisi sul set di dati sismici, saremo in grado di dire ancora di più sul “Marte nascosto” sotto la superficie.

Panoramica della missione InSight.
Credit: NASA JPL

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Studiando il nucleo di Marte, possiamo capire perché il pianeta Marte non ha più un campo magnetico? E tutte queste scoperte possono aiutarci a capire come funziona anche il nostro pianeta Terra?

Le nostre misurazioni ci hanno detto che ci sono altri elementi disciolti nel nucleo (oltre alla massa di ferro e nichel). Questi elementi modificano la temperatura di fusione e i processi dinamici nel nucleo, che a loro volta influiscono sulla possibilità di generare un campo magnetico. Ci vorranno più analisi per estrapolare le condizioni in cui si trovava Marte indietro nel tempo, e capire quando un tale campo magnetico è stato possibile e quando e perché è terminato, ma ora abbiamo poche informazioni per iniziare questi studi.

  • Cover image credit: NASA/Bill Ingalls

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