Credit: SpaceX

Lunedi 21 febbraio 2022

ORE 15:44 (ora italiana): La SpaceX di Elon Musk ha lanciato 46 satelliti Starlink, con un razzo Falcon 9, da Cape Canaveral in Florida.

Circa nove minuti dopo il decollo, il primo stadio del Falcon 9 è tornato sulla Terra per un atterraggio verticale sulla nave drone di SpaceX, chiamata “Shortfall of Gravitas”, la quale si trovava nell’Oceano Atlantico, vicino la Florida.

Qui puoi rivedere il lancio e l’atterraggio del primo stadio del Falcon 9 (video integrale). Credit: SpaceX

RAZZO FALCON 9

Il Falcon 9 della SpaceX è il primo razzo riutilizzabile a due stadi al mondo, progettato per il trasporto di persone e carichi utili nell’orbita terrestre e oltre. La sua riutilizzabilità consente a SpaceX di diminuire i costi del lancio. Il primo stadio del razzo, dopo aver consegnato nello Spazio il carico, riesce infatti a tornare indietro da solo, atterrando nuovamente sulla Terra, oppure su una nave drone nell’Oceano.


COS’E’ STARLINK?

Starlink è una costellazione di satelliti, di proprietà della SpaceX di Elon Musk. L’obiettivo è la creazione di un “internet satellitare globale”, formato da migliaia di satelliti miniaturizzati in orbita terrestre bassa, i quali forniranno una connessione internet in qualsiasi posto della Terra, anche in pieno deserto.

Attualmente, nell’orbita terrestre, vi sono già circa 2100 satelliti attivi; il sogno di SpaceX è arrivare a ben 30.000 satelliti.

Naturalmente vi sono molte critiche su questo progetto, alcune delle quali sono: l’affollamento dell’orbita terrestre, con i conseguenti problemi con le altre missioni spaziali, e con le osservazioni dell’Universo con i telescopi terrestri.

Non dimentichiamoci che la SpaceX non è l’unica a sognare un “internet satellitare globale”. C’è infatti anche Amazon, il quale vorrebbe portare in orbita 3.236 satelliti, e OneWeb, che porterebbe nello Spazio ben 100.000 satelliti, sempre per la creazione di un “internet globale”, affinché qualsiasi persona, in qualsiasi posto della Terra, possa connettersi ad internet.

Articolo a cura di Fabio Meneghella

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