Il mondo della cucina spesso si sperimenta sin da piccoli, quando per la prima volta curiosi ci si avvicina a ciò che le nostre mamme o le nostre nonne stanno preparando. Così, per curiosità, si iniziano a combinare colori, gusti, e sapori. La cucina è l’unione di gran parte dei nostri sensi, per questo nasce spesso da un gioco, come qualcosa di istintivo e puramente intuitivo, però quando la passione cresce, si vuole approfondire e imparare, e trasformare ciò che è nato da uno spirito più ludico, in qualcosa di più professionale, con il ricordo però, di quando da piccoli si osservava in maniera curiosa l’impasto della pizza creato dalla nostra famiglia. Nicolò Duchini , partecipante della nona edizione di “Masterchef Italia”, ha avuto sin da sempre questa propensione verso la cucina, e dopo un periodo di allontanamento da questa che era la sua passione, ha ricominciato più forte di prima. Per lui il suo punto di inizio è avvenuto con la partecipazione al talent, e da lì è stato un continuo crescere. Ascoltiamo la sua esperienza e ciò che ha vissuto, le emozioni che hanno contraddistinto il suo percorso e il suo vissuto.

Lasciamo la parola a Nicolò Duchini  con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.


D:Come nasce la passione per la cucina?
R:La cucina è una passione e un mestiere di famiglia. Mia nonna ha iniziato a fare la cuoca nella casa di un ingegnere a Roma giovanissima, mio babbo e mia zia sono entrambi cuochi. Ho goduto del fascino del gusto e del mestiere fin da piccolo.

D:Qual è il ricordo più bello che ti lega alla cucina?

R: Il ricordo più bello è legato alla prima cena di Gala che ho organizzato, dopo l’esperienza a MasterChef Italia. Riuscire a condurre un servizio estremamente curato, di 7 portate per 80 persone è stata una vera soddisfazione per me. Poi ci sono molti ricordi legati alle esterne di MasterChef Italia!

D:Se ti dovessi descrivere attraverso un piatto quale sarebbe? Perché?

R:Beh essendo una persona dal carattere molto sfaccettato non potrei mai descrivermi attraverso un solo piatto perché mi può rappresentare sia un bel Kebab, che un piatto a gourmet e delicato. Se devo scegliere qualcosa però sarebbe un piatto di cacciagione

D:Come potresti descrivere la tua idea di cucina a chi non ha avuto modo di conoscerti?

R:La mia idea di cucina è molto incentrata sulla riproposizione di sapori tradizionali e autentici. Naturalmente poi ci metto del mio per renderli moderni e al passo con i gusti di oggi. Comunque amo giocare con sapori intensi che esprimono l’identità del mio territorio a 360°

D: Come nasce l’idea di partecipare a MasterChef Italia? Cosa ricordi degli attimi precedenti e successivi alla presentazione davanti ai giudici?

R:E’ stata un’idea nata per caso. Mi sono sempre più o meno dilettato in cucina, poi è diventata una passione vera che purtroppo ho dovuto accantonare per un po’ di anni per via del lavoro. Cambiato lavoro questa passione è tornata prepotente e allora ho deciso di iscrivermi. Credo che presentare il mio piatto ai giudici sia stata una delle cose più emozionanti della mia vita. Non riuscivo a parlare da quanto tutto intorno sembrava un sogno.

D:Qual è il ricordo più bello che conservi di quell’esperienza?

R:Il ricordo più bello è legato alle persone che ho incontrato, ai miei compagni di avventura. Eravamo come una piccola famiglia composta da persone molto diverse tra loro ma ugualmente intelligenti da dare più peso ai rapporti umani che non alla competizione.  Naturalmente, come in ogni “famiglia”, ci sono stati degli scontri, che però non hanno scalfito i legami. Vivere un’esperienza così importante con delle bellissime persone, l’ha resa davvero speciale.

D:Qual è il tuo bilancio finale dopo il programma? Quanto pensi tu e la tua cucina siate cambiate dopo l’esperienza nella cucina di MasterChef Italia?

R: MasterChef Italia per me è stata una tappa molto importante, mi ha consentito di pormi degli obiettivi, di poter imboccare la strada che volevo e di potermici dedicare. L’esperienza mi ha migliorato tanto in cucina e la qualità dei miei piatti è molto aumentata, ma soprattutto mi ha insegnato che so e posso lottare anche per i traguardi più grandi.

D: Quali sono i sogni che adesso vuoi realizzare in ambito lavorativo?

R:Parlare di sogni significa parlare di progetti e parlare di progetti, nel momento in cui il settore della ristorazione sta vivendo il suo momento più duro, è difficile. Io sto cercando di capire con quale forma la mia cucina si potrà esprimere in futuro

D: Quali sono i tuoi futuri progetti?

R:Il progetto futuro è cucinare, migliorare, sperimentare, crescere.

Ringraziamo Nicolò Duchini per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, augurandogli di continuare a sorprenderci e sorprendersi.

Intervista realizzata da Manuela Ratti

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