Attrice

Sito Web: Marta Zoffoli

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L’abbiamo spesso vista sul piccolo e grande schermo, quando con il suo sorriso ha conquistato il pubblico. Semplicità, delicatezza, dolcezza. Sono questi gli ingredienti di Marta Zoffoli, celebre attrice che, con grande piacere, ha accettato di incontrarci.

zoffoli - KosmomagazineMarta Zoffoli nasce a Roma, da origini romagnole. Inizia a lavorare come attrice bambina, la prima volta ne “Il Maestro di violino” accanto a Domenico Modugno. Nei primi anni ottanta, recita in “Tre fratelli” di Francesco Rosi, con il quale partecipa al festival di Cannes del 1981. Nello stesso anno recita in “Quando la coppia scoppia” del 1981 di Steno e in “Carcerato” di Alfonso Brescia. Nel 1982 prende parte a “Tradimento” e l’anno seguente a “Desiderio”. Nel 1985 è tra i protagonisti del film americano “Saving Grace” di Robert Young.

Frequenta l’Accademia Nazionale di Danza a Roma e nel 1994 si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Da adulta prosegue l’attività di attrice: nel 1997 è nel cast del film biblico per la TV Salomone, nel 2000 compare in un episodio di “Don Matteo” e nel 2005 recita nel lungometraggio “Offerte speciali”. Nel 2007 prende parte a “Donna detective”. Nel 2009 ha recitato in “Un medico in famiglia 6” nel ruolo di Denise, la conduttrice del reality a cui partecipa Giulio Pittaluga (Ugo Dighero). In teatro nel 2007 è la protagonista di “Quattro matrimoni e un funerale” accanto a Giampiero Ingrassia. Nel 2010 ottiene il suo ruolo di maggiore spicco recitando ne I “Cesaroni 4” nel ruolo di Emma, la psicologa che cura Giulio Cesaroni (Claudio Amendola) e poi si innamorerà di lui. Da luglio 2011 a fine agosto 2011 è stata sul set di “To Rome with Love”, regia di Woody Allen. Tra il 2014 e il 2015 è tra i protagonisti delle serie tv “Le mani dentro la città”, “Squadra Antimafia 6 e 7” e “Squadra Mobile” in onda su canale 5. Nel 2016 è tra le protagoniste del film “Die Gottliche Ordnung” della regista svizzera Petra Volpe.

Lasciamo la parola a Marta Zoffoli, con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.


D: Come nasce la passione per la recitazione?
R: Non so se l’avessi all’inizio. Era il lavoro che avevo scelto di fare. Forse la vera e propria passione mi è venuta dopo, quando ho interpretato per la prima volta la protagonista a teatro.

D: Come credi la gavetta partita sin da piccola ti abbia poi aiutato in quello che è diventato il tuo mestiere?
R: In effetti, non posso dire di aver fatto gavetta da piccola… Ho interpretato bellissimi ruoli, lavorato con grandi nomi del cinema italiano e non, sono stata tra i protagonisti di un film candidato all’oscar e ho fatto il tappeto rosso di Cannes; tutto questo ancor prima di compiere 10 anni! La vera gavetta è cominciata parecchi anni dopo, quando ho preso il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Avevo 22 anni, ero bellissima, avevo esperienza ed ero preparata…eppure è stato come cominciare tutto da zero. Avevo un atteggiamento umile, non ho mai sgomitato o cercato scorciatoie, né accettato compromessi. Pensavo che l’importante fosse crescere, fare esperienza e acquisire competenze. Sono sempre stata una curiosa e ho fatto tanti piccoli lavori, dai turni di brusio al doppiaggio, agli spot pubblicitari, alle matinée per le scuole, ai piccoli ruoli nelle fiction, ho fatto il runner di produzione, il fonico, il montatore, la casting e anche la produttrice, fondando una casa di produzione che ho diretto per nove anni. Guardandola ora, la mia carriera, posso dire di avere avuto tanta pazienza e costanza.

D: Uno dei tuoi ruoli di spicco è nella serie “I Cesaroni” dove interpreti Emma. Cosa ricordi di quell’audizione? Qual è il ricordo più bello legato a quel personaggio?
R: E’ stata la mia più grande soddisfazione. Avevo fatto il provino molti mesi prima e con grande complicità della casting che credeva profondamente fossi l’attrice giusta. Feci un ottimo provino e aspettavo con le dita incrociate… Ma dopo un po’ di tempo sentii che le ricerche continuavano e capii che il mio provino non era stato tenuto in considerazione. Volevano un “nome” già conosciuto al grande pubblico. Me ne feci una ragione come al solito. Ma a ridosso delle riprese non erano ancora riusciti a chiudere il ruolo, vi era parecchia indecisione tra il cast e il regista. In una riunione, alle 10 di sera dovevano trovare una soluzione. La casting tirò fuori l’asso nella manica proponendo il mio nome. Mise su il dvd e, alla presenza di tutti i vertici riuniti, il verdetto fu unanime: avevo ottenuto la parte. Posso dire di averli presi per stanchezza. Il ruolo di Emma l’ho interpretato con grande entusiasmo, e sentendomelo così addosso ho potuto metterci anche qualcosa di me.

D: Hai poi recitato in “To Rome with love”, importante film di Woody Allen. Cosa ci racconti di quest’esperienza? Come è stato trovarsi in dinamiche diverse da quelle italiane?
R: Con Woody Allen è stato amore a prima vista, mai sentita così a mio agio. Come se avessi fatto questo da sempre! In effetti, fin da piccola, ho lavorato spesso con gli stranieri, ci sono piuttosto abituata e devo dire, purtroppo, che è molto più stimolante. Sono più seri, motivati, professionali e generosi. Lo dico con rammarico ma per me è così…

D:Hai partecipato anche in numerosi film per il cinema. Che genere di film vorresti interpretare? Qual è un personaggio in cui ti vedresti bene?
R: Non ho dubbi: la commedia, alla francese!

D: Quali consigli daresti a coloro che come te si vogliono avvicinare al mondo della recitazione?
R: Consiglierei loro di lasciar perdere! Purtroppo è difficilissimo riuscire in questo campo e in questo paese. Ma se proprio si ha la vocazione, ecco cosa penso: curiosità verso se stessi e verso gli altri. Sviluppare doti come la capacità di ascolto e la generosità. Non c’è niente di peggio di un attore autoreferenziale o incapace di sentire e di donare. E poi ovviamente… studiare!

D: Quali sono secondo te le caratteristiche che non deve mai perdere una persona che sogna il mondo della recitazione?
R: Non penso di poter dire come deve essere un attore; ognuno di noi è un essere unico, irripetibile e meraviglioso. Bisogna solo imparare ad usare i tesori che abbiamo dentro al servizio di un’arte. E penso che questo valga per tutto, non solo per la recitazione. E non basta “sognare”, ma bisogna innanzitutto possedere un’oggettiva predisposizione, per non dire talento, e poi bisogna applicarsi e lavorare sodo.

D: Ci racconti un aneddoto o uno degli episodi che più ti è rimasto impresso tra i tanti set di film o serie tv che ti hanno visto protagonista?
R: Ce ne sarebbero a bizzeffe, ogni esperienza ti forma e ti segna… ma più di tutto restano dentro le persone, gli incontri umani importanti, chi ha saputo donarti qualcosa. Come piccolo aneddoto da set invece mi viene in mente quando, nella fiction “Donna detective”, venivo strangolata e ritrovavano il mio cadavere dopo molte ore. Dopo una lunga seduta di trucco, quando mi sono vista mi ha fatto una stranissima impressione.

D: Ti piacerebbe provare un’esperienza da regista?
R: Me lo chiedono spesso e io ho sempre risposto che non farei mai il regista! Troppo difficile, troppe responsabilità. Però credo di essere brava nella direzione degli attori. A volte insegno e mi è capitato di fare la casting quindi in qualche modo ho “diretto” degli attori. E’ bellissimo. E’ un’emozione incredibile trasmettere un sentire e vederlo attecchire e germogliare grazie ai tuoi input in un’altra persona dando luogo a una creazione. Questo è l’aspetto che mi piace della regia.

D: Quali sono i tuoi futuri progetti?
R: Sto finendo la tournée teatrale di “Un’ora di tranquillità”, una commedia francese per la regia di Massimo Ghini, che verrà poi ripresa in autunno. E aspetto con grande emozione l’uscita di un bellissimo film svizzero per il cinema “The divine Order” di cui sono protagonista insieme ad altre 4 splendide attrici svizzere e tedesche, nella speranza che partecipi a qualche festival importante e che possa uscire anche nelle sale italiane. Poi se avrò qualche mese libero vorrei cominciare a scrivere…una cosa che continuo a rimandare ma che desidero fare da un po’!


Ringraziamo Marta Zoffoli per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.

 

Presentazione a cura di Stefania Meneghella
Intervista realizzata da Manuela Ratti
Pubblicazione a cura di Roberta Giancaspro

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