Marco Massa © Roberto Cifarelli

Marco Massa torna sulla scena musicale con il brano Nonostante tu Nonostante io: un singolo, questo, che parla dell’essenza pura e delicata dell’amore. Le anime si incontrano, e tutto il resto diventa magia: il cantautore spiega – a chiunque voglia ascoltarlo – qual è il modo più speciale per superare le difficoltà e continuare ad amare l’altro nonostante tutto. Ce ne ha parlato in questa intervista, raccontandoci anche i suoi futuri progetti.


Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?

La mia strada l’ho scoperta tardi. Ho iniziato prestissimo a fare musica; sin da quando ero ragazzino l’ho amata molto e ho anche studiato chitarra. Ho però iniziato tardi, quando avevo circa 30/35 anni.

Parliamo del tuo nuovo singolo Nonostante tu Nonostante io: com’è nata l’idea per questo brano?

Questo brano parla della difficoltà di accettarsi in una storia d’amore e in un rapporto di coppia. Abbiamo ultimamente vissuto periodi molto difficili a causa dei due anni di pandemia. I rapporti si sono complicati all’interno delle famiglie, ma questo ci ha dato modo di ragionare e guardarci dentro. Non siamo abituati a fermarci ma, in quel periodo, ho pensato che – nonostante le difficoltà e le diversità – dobbiamo imparare ad accettarci. I mondi interiori sono fragili, soprattutto di fronte alle difficoltà. C’è così poca cura dell’umanità che non consideriamo molto quello che abbiamo accanto. E’ invece qualcosa che va approfondito: questa canzone parla proprio dell’importanza di provarci.

La canzone parla dell’importanza di riuscire a superare una crisi di coppia e vivere in armonia con l’altro. Cosa consiglieresti a coloro che si trovano in questa situazione?

Bisogna cercare questo coraggio e non bisogna adattarsi alle situazioni o agli stereotipi. Bisogna ricercare sempre di più. Veniamo da mondi diversi, da culture diverse e ci attiriamo in un modo o nell’altro: è questo che va ricercato, bisogna essere pazienti. Sono sposato da 25 anni, ho un figlio, ho avuto molte difficoltà ma non ho mai pensato di mollare. Ho resistito e ho voluto andare avanti per cercare qualcosa in più. Siamo persone delicate, il nostro animo è delicato: dobbiamo un po’ accarezzarci.

Come ti sei approcciato a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

Ho attraversato diversi stili, ma non mi sono mai definito. Ho sempre ricercato la musica e mi sono innamorato delle cose belle. Il mondo che sto vivendo è bellissimo a livello sonoro, anche perché la tecnologia ha fatto dei progressi incredibili. Si possono creare delle sonorità che sono molto simili al nostro mondo. Nel corso del tempo, mi sono anche avvicinato alla musica nord-europea (Norvegia, Finlandia ecc…): in quei posti si sono infatti create delle avanguardie musicali uniche. Mi sono innamorato di questo mondo sonoro e l’ho portato nelle mie canzoni; ho incontrato questo grande Maestro Marco Grasso e gli è piaciuto quello che stavo scrivendo.

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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Continuo a scrivere; la cosa più bella è che continuo a ricercare. Mi sto avvicinando al mondo acustico ma non abbandono il mondo sonoro perché quello è il mondo in cui mi appoggio. Ho una collaborazione con la Symphony Orchestra bulgara. E’ un’orchestra bellissima: ho due nuovi brani arrangiati per orchestrazione.

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