Ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, LA MILANESIANA è il più grande festival itinerante che promuove il dialogo tra le arti e quest’anno torna con la sua 23esima edizione dedicata al tema OMISSIONI.

Un festival di respiro internazionale che tesse relazioni tra letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia e sport e che anno dopo anno diventa sempre più protagonista delle estati italiane.

Dal 4 giugno al 3 agosto, La Milanesiana infatti arriverà in 20 città diverse con oltre 60 incontri ed eventi, accogliendo più di 150 ospiti italiani e internazionali.

Come in tutte le edizioni, l’arte ricopre un ruolo importante all’interno del Festival che quest’anno ospiterà ben 9 mostre in tutta Italia, dal 4 giugno al 15 settembre.

La Rosa dipinta da Franco Battiato, che fin dalla prima edizione è il simbolo de La Milanesiana, è stata rielaborata anche quest’anno da Franco Achilli.

Questa la dichiarazione di Elisabetta Sgarbi, Direttore Artistico La Milanesiana: «Il tema di questa edizione è “Omissioni”. Quello che avremmo dovuto e potuto fare e non abbiamo fatto, che avremmo potuto e dovuto dire e non abbiamo detto. Un tema che ha una gamma vastissima di declinazioni: morali, politiche, giuridiche, estetiche, anche: non esiste letteratura senza Omissioni, come insegnava Eco.

E La Rosa contempla i colori dell’Ucraina. Non abbiamo potuto e voluto sottrarci al rumore della storia, e questa guerra, come anche altre guerre, entrerà in questa Milanesiana.

Sarà una Milanesiana che viaggia, in venti città, ma con un maggiore radicamento a Milano (e in molti luoghi della città, più o meno centrali), rispetto a quanto accaduto negli ultimi due anni, a causa dell’emergenza COVID-19 (ma abbiamo l’orgoglio di non avere mai smesso di sottolineare l’importanza degli incontri in presenza e di avere tentato sempre di offrirli, anche nei momenti più difficili).

Tornano alla Milanesiana artisti di altri continenti.  E c’è – tra le altre – la letteratura russa, di una grande scrittrice russa, Ludmila Ulitskaya, che dialogherà con scrittrici di altre latitudini culturali, come è giusto e normale che sia. Lei vuole la Pace, che in questo momento vuol dire almeno questo: sapere che c’è un aggressore e un aggredito. Buona Milanesiana».

«Con la Milanesiana, anche quest’anno, la nostra città si riconferma centro di cultura dal respiro internazionale, aperto al territorio e al mondo – commenta il Sindaco di Milano Giuseppe Sala -. L’energia di questa manifestazione, giunta oramai alla 23ma edizione, è così coinvolgente da saper offrire uno sguardo nuovo, consapevole e mai banale sulla contemporaneità. Il merito è della ricchezza di stimoli che questo festival sa proporre a Milano e ai suoi visitatori, una vitalità che si rinnova di anno in anno, grazie alla vivacità e all’acutezza con cui Elisabetta Sgarbi legge e racconta, attraverso l’arte e la cultura, il nostro tempo».

Questo il commento di Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura Comune di Milano: «Da 23 anni La Milanesiana presenta a un pubblico sempre più vasto, e in un territorio sempre più ampio, un programma che si snoda intorno a un tema, coinvolgendo personalità, intelligenze, pareri e competenze che offrono punti di vista sempre originali, in un format studiato e curato con grande attenzione. La “maternità” di questo progetto è fondamentale per definirne il DNA, perché Elisabetta Sgarbi costruisce il programma di ogni edizione seguendo i vettori della sua caleidoscopica cultura, senza mai lasciare nulla al caso e combinando in modo alchemico tutte le discipline che “fanno” la cultura di una comunità: dalla filosofia alla musica, dalla letteratura allo sport. Milano resta non solo il cuore del brand de La Milanesiana, ma anche la città che ha tenuto a battesimo il festival e che ospita anche in questa edizione molti appuntamenti, in spazi pubblici e privati: dal Teatro Strehler al Cinema Anteo, dalla Centrale dell’Acqua al Cinema Mexico. Auguriamo quindi ogni successo a questa edizione de La Milanesiana, che va incontro alla grande voglia del pubblico di comprendere i molti aspetti del mondo in cui viviamo. Senza – appunto – “omissioni”».

L’Assessore all’Autonomia e Cultura Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, interviene così: «La Milanesiana è sempre più lombarda. La ventitreesima edizione della rassegna ideata e diretta con passione e talento da Elisabetta Sgarbi conferma questo indirizzo strategico. Fare della Milanesiana un festival diffuso e policentrico – in grado di valorizzare il patrimonio culturale e artistico lombardo che è per sua natura plurale e legato all’identità territoriale – in pieno accordo con la sua originaria vocazione enciclopedica e multidisciplinare. E in quella che si annuncia come la prima stagione post-pandemica, sono convinto che La Milanesiana saprà dare un contributo rilevante e di qualità per la rinascita della cultura dal vivo».

Questa la dichiarazione di Piergaetano Marchetti, Presidente Fondazione Corriere della Sera: «La Milanesiana si radica, abita in sempre più numerosi luoghi. Parla sempre più numerosi linguaggi»

(Comunicato Stampa di Parole & Dintorni)

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