Lawrence KraussLawrence Krauss - kosmomagazine.it

Abbiamo incontrato Lawrence Krauss, fisico teorico, cosmologo e scrittore, nato a New York. Ha insegnato presso la “Arizona State University”, “Yale University”, e “Case Western Reserve University”. Krauss è l’autore di numerosi libri bestseller, tra cui “The Physics of Star Trek” (1995) e “A Universe from Nothing” (2012). Questo è quello che ci ha raccontato in merito alle sue teorie sull’Universo.


E’ più probabile che ci troviamo in un Universo con uno spazio finito, il quale si espande e si contrae, come i nostri polmoni quando respirano, e con un tempo infinito; oppure il tempo non esiste, e l’Universo è effettivamente infinito?

È molto probabile che ci troviamo in uno spazio finito, che continuerà ad espandersi per sempre a un ritmo sempre più veloce. Dopo un tempo limitato, la maggior parte delle galassie che ora possiamo vedere, saranno scomparse oltre l’orizzonte causale (causal horizon) e gli osservatori, tra circa 10 trilioni di anni (non sul nostro pianeta, che sarà scomparso molto tempo prima), guarderanno fuori e vedranno ciò che sembra sia uno spazio eterno e vuoto.

Se l’Universo può espandersi e contrarsi, in futuro potremo “avvicinare” porzioni o parti dell’Universo, per avvicinare stelle e pianeti distanti anni luce da noi? E avvicinando una parte dell’Universo, riusciremo a viaggiare senza che il tempo rallenti per noi, e senza che il tempo si dilati alle nostre spalle?

La nostra galassia non si sta espandendo con l’universo. Le galassie lontane si stanno allontanando da noi e lo fanno sempre più rapidamente. Non saremo mai in grado di viaggiare oltre la nostra galassia per raggiungerli. Se riusciamo a raggiungere la velocità della luce, il tempo si dilaterà per noi.

Pensi che i buchi neri, situati in ogni galassia, possano essere dei collegamenti con altri Universi paralleli? Forse ci sono molti Universi, che come i nostri polmoni, respirano: contraendosi ed espandendosi. Quando un Universo si espande, schiaccia il secondo Universo che si trova accanto, facendolo rimpicciolire; e poi quest’ultimo si espande, facendo rimpicciolire l’altro. Come se fosse una sinfonia di polmoni giganti, uno vicino all’altro.

Julia Galef (right) at Het Denkgelag 2015 moderating a conversation between Richard Dawkins and Lawrence Krauss

Non sappiamo cosa ci sia oltre la singolarità di un buco nero. Forse potrebbe essere un portale per un altro universo, ma non esiste una fisica reale che suggerisca che dovrebbe esserlo. Potrebbero esserci molti universi, ma lo spazio tra di loro si espanderà più velocemente degli universi, quindi non si incontreranno mai. E, se gli universi sono in altre dimensioni, non è comunque una preoccupazione: possono attraversare come navi nella notte senza mai sapere che l’altro era lì.

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Qual è il tuo libro a cui sei maggiormente legato, e che ti ha aperto di più la mente, facendoti navigare ai limiti della fantasia? E Perché è così importante lasciare la Terra con l’immaginazione, e allontanarsi milioni di anni luce, per capire l’ignoto?

Il mio libro “Atom“, era forse quello più audace, ma il mio libro “Un universo dal nulla” rifletteva quanto drammaticamente sia cambiata la nostra immagine dell’universo negli ultimi 50 anni… L’immaginazione è un grande dono. Sarebbe un peccato rovinare le cose sprecandole.

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