Quando si pensa al gusto, è impossibile non pensare agli GNAMBOX. Due giovani cuochi, con alle spalle già numerosissime esperienze e avventure. Loro sono Riccardo e Stefano, e sono semplicemente due persone che hanno saputo realizzare i propri sogni.

Nata inizialmente come una prova, il tutto si è poi trasformato in vero e proprio lavoro. Da lì, ha avuto inizio il loro percorso aziendale fatto di vari riconoscimenti, e anche di collaborazioni con i più importanti brand del mondo. Nel 2020, hanno inoltre creato un proprio shop online grazie al quale mettono al servizio dei clienti diversi prodotti che sono sicuramente collegati al piacere del gusto. Questo è quello che hanno avuto da dirci.


Benvenuti tra le nostre pagine! Avete iniziato il vostro percorso lavorativo in qualità di graphic e interior designer. Come nasce poi la passione per la cucina?

Abbiamo sempre amato la cucina come elemento di unione e condivisione. La magia di quando hai amici a cena e devi preparare per loro qualcosa di buono. GNAMBOX vuole essere questo: un punto d’incontro per amanti del buon cibo. La nostra formazione da designer ci ha permesso di creare tutto ciò con una competenza in più e con una maggiore attenzione al lato estetico e comunicativo, soprattutto nel 2012 quando il mondo digital era all’inizio e tutte le regole erano ancora da scrivere.

Avete creato uno stile culinario tutto vostro, ed è sicuramente questa la vostra più grande risorsa. Cosa c’è dietro a un piatto da voi preparato? Cosa volete trasmettere al vostro pubblico?

Comunicando attraverso immagini pensiamo che un piatto debba essere prima goloso per gli occhi (e ovviamente anche di sapore) per cui l’attenzione all’estetica è sempre stata fondamentale per noi, fin dalle prime ricette. È stato anche uno degli aspetti che ci ha reso famosi proponendo una cucina dall’immagine fresca, giovane e contemporanea. Dietro questi aspetti le nostre ricette sono semplici, facilmente riproducibili e reinterpretabili con quello che si ha in casa ma con quel twist in più che ti fa dire “non ci avevo pensato”. Le nostre ricette sono per tutti: per fare bella figura e preparare un buon piatto non devi passare ore in cucina.

C’è un piatto a cui siete particolarmente legati e di cui non potete fare a meno?

Amiamo cucinare le verdure, spesso non considerate: sono per noi il cuore di molte ricette. Non siamo un sito di ricette vegetariane ma la maggior parte lo sono. 

E uno a cui rinuncereste?

A dire la verità no; ci piace cimentarci un po’ ovunque reinterpretando con il nostro stile. Se proprio dobbiamo trovarne uno sono sicuramente i dolci.

Parliamo adesso delle vostre collaborazioni con i più importanti brand online e offline. Vi sareste mai immaginati un simile successo? Quale sensazione vi lasciano queste magnifiche esperienze?

Ovviamente quando abbiamo iniziato non ci saremmo mai imaginati che GNAMBOX potesse diventare un lavoro, un lavoro che in effetti ancora non esisteva. Abbiamo avuto la fortuna di vivere questo momento storico e in qualche modo anche di definirne l’evoluzione, proprio grazie alle collaborazioni che in questi anni abbiamo avuto. Noi siamo in tramite tra brand e utenti. E’ fondamentale rispettare l’uno e l’altro creando progetti e contenuti all’altezza di entrambi.

Nel 2020, è invece nato il vostro primo shop online. Vi va di parlarci di questo progetto?

È un sogno che avevamo da anni. GNAMBOX ha da sempre rappresentato uno stile di vita che va oltre la cucina. Con la selezione che facciamo per GNAMBOX STORE vogliamo portare un po’ di bellezza nella quotidianità di tutti attraverso oggetti per la casa, per la cucina e non solo

Per quanto riguarda il futuro, c’è qualcosa che potete anticiparci? Avete progetti in ballo?

La bellezza di questo lavoro è che possiamo indirizzarlo in base alle nostre passioni, in base a quello che ci piace… evolve con noi. La sfida innanzitutto è quella di essere sempre in grado di essere interessanti per il nostro pubblico e offrire sempre contenuti nuovi. Sembra banale ma non lo è. Per il resto… STAY TUNED!

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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