Franz Campi ritorna sulla scena musicale con il suo nuovissimo album ‘Il Sentimento Prevalente‘: un lavoro discografico che conserva in sé tutta la forza della vita, con i suoi dolori e dispiaceri ma anche con le sue piccole libertà conquistate. Con all’attivo varie esperienze teatrali e musicali, Campi ha deciso di raccontare il sentimento dell’amore, definendolo come il motore che muove l’intera esistenza.

Il cantautore ha così accettato di incontrarci, e ci ha parlato del suo mondo fatto di note. Soprattutto però, ci ha trasmesso un valore ben più importante: “Sei un artista, quando riesci a donare qualcosa agli altri“. E direi che lui ci sia riuscito alla grande!


Come nasce la passione per la musica? Quando hai compreso che sarebbe stata la tua strada?

Ho iniziato da ragazzo, con la chitarra in mano e i cori con mia cugina Sabina in terrazza al mare. Si cantavano tutte le canzoni d’autore, ed è stato quello il mio imprinting. Quando stavo finendo l’università, mi sono accorto che volevo fare il musicista. Ho avuto l’occasione di lavorare per un paio d’anni a Milano, come assistente dell’amministratore delegato di una casa discografica. Avevo preso una strada diversa: lavoravo sempre con la musica, ma dall’altra parte della barricata. Dopo due anni, mi sono reso conto che avrei voluto suonare io la musica. Mi sono licenziato, sono tornato a Bologna e ho fatto l’artista a tempo pieno.

Parliamo del tuo nuovo album ‘Il sentimento prevalente’: dove nasce l’idea per questo lavoro e qual è il messaggio principale che vuoi lasciare?

Siamo combattutissimi tutti i giorni, e frustrati da una serie di pensieri negativi. Dopo due anni di pandemia e la guerra alle porte, penso che a volte diamo per scontato le cose belle (che sono fondamentali). Ad esempio, è fondamentale avere una casa che possa ripararci e proteggerci. Queste sono le cose che si trovano in alto nella piramide delle priorità. C’è però anche la fortuna di avere delle persone attorno che ci vogliono bene: i figli, i partners, la propria famiglia. Importante è anche la passione per il proprio lavoro, per lo sport, per la cultura, per la natura, per la musica. Queste sono emozioni bellissime, e che diamo per scontato. Il sentimento prevalente deve essere sempre qualcosa di positivo.

Questo tuo lavoro parla di varie sfaccettature della vita, dai dolori alle gioie. Hai provato anche tu tutte queste emozioni nel realizzarlo?

Ci sono dodici brani, e c’è ovviamente un filo logico che li collega. Ognuno parla di una sensazione diversa, ma tutte hanno un senso positivo. La canzone più tragica è ad esempio quella che parla di un condannato a morte, ed è tratta da una serie di lettere che hanno lasciato i condannati della seconda guerra mondiale. Anche lì, alla fine si sente un fischio liberatorio di una persona che lascia un segnale molto bello: “Non pensate a quello che ho fatto, ma alla libertà che vi ho donato“. Questo è un significato prezioso, soprattutto in questi giorni.

C’è un brano a cui sei particolarmente legato? Perché?

Sono tutti brani che mi rappresentano, e a cui sono davvero molto legato. Sono canzoni che vengono dai miei momenti di riflessione, piaceri, dispiaceri, amori, gioie. Ogni canzone è per me importante. Ad esempio, il brano ‘Quello che non ho‘ fa vedere cosa c’è dietro la testa di una persona che fa qualcosa di sbagliato. Questo brano è frutto di tanta riflessione e condivisione. Tutte le canzoni sono soprattutto frutto di un grande lavoro di squadra.

Nei tuoi brani, parli soprattutto di amore e di quanto questo possa salvarci. Qual è la tua idea di amore? Qual è il ruolo che ha nelle nostre vite?

L’amore ha tante forme: io penso ai tanti tipi di amori e di passioni che regnano nelle nostre vite. L’amore più completo è sicuramente quello nei confronti dei propri figli: è un dono veramente meraviglioso. Ci sono poi tante passioni, come ad esempio l’amore nei confronti di un animale da compagnia e anche questo rappresenta un’emozione bellissima.

Come procede la promozione del disco?

Procede molto bene. Stiamo avendo delle bellissime recensioni e, al giorno d’oggi, sono sempre molto rare. A Lucio Dalla fu chiesto: “Qual è il senso del successo per te?“. Lui rispose: “Avere un pezzo del mio cuore, nel cuore degli altri“. Sei un artista, quando raggiungi questo risultato: donare qualcosa agli altri.

LEGGI ANCHE –> I GianTheo tornano con il singolo Catene: “Non siamo solo cervello, ma soprattutto corpo”

Quali sono i tuoi futuri progetti?

Ci sono tantissimi progetti. Sto realizzando una serie di spettacoli sulla Mortadella (ho realizzato, insieme a Davide Belviso, il jingle della campagna di comunicazione nazionale della Mortadella Bologna IGP). C’è tutto un mondo dietro: l’enogastronomia è una cultura fantastica dei popoli. C’è poi uno spettacolo dal titolo ‘Canta che ti passa‘, ed è un karaoke che si realizza insieme al pubblico. Infine, torneremo in scena con Fred Buscaglione, e ci sarà anche lo spettacolo tratto da questo album che avverrà sicuramente nel prossimo autunno.

Intervista a cura di Stefania Meneghella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *