Dasp (kosmomagazine.it)Dasp (kosmomagazine.it)

Dasp torna sulla scena musicale con il singolo Respawn: un brano, questo, che parla dell’importanza del ricominciare a vivere quello che la pandemia ci ha tolto. L’artista ce ne ha parlato in questa intervista, raccontandoci anche i suoi progetti tra presente e futuro.


Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?

Il mio primo approccio con la musica è avvenuto quando ero piccolo e frequentavo una scuola di musica di pianoforte. Da lì ho capito che sarebbe stata una cosa che mi piaceva fare. Nel 2003 io e i miei amici abbiamo pensato di creare un progetto musicale; ci siamo così spostati dalla scena rock alternative italiana a quella grunge degli anni ’90. Fin da subito abbiamo avuto la voglia di creare musica.

Parliamo del tuo nuovo singolo Respawn: dove nasce l’idea per questo brano?

L’idea è nata nel primo lockdown; quando è iniziata la pandemia avevamo lanciato il primo album autoprodotto che non abbiamo avuto modo di suonare live. Ho avuto la necessità di continuare a creare musica, avevo tanto materiale e mi sono chiuso in una stanza pensando a tutto quello che stava succedendo. E’ nata questa idea di creare musica su una rockstation di 5 tracce. Ho pensato a un testo riguardante quello che ci mancava in quel periodo e ho fatto una ricerca musicale su tutto quello che ho ascoltato fino ai 30 anni. Ho così inserito quello che mi è piaciuto: Respawn viene dal mondo del gaming e significa Ricominciare.

Dasp (kosmomagazine.it)
Dasp (kosmomagazine.it)

Si parla di un ritorno alla normalità, soprattutto dopo il periodo pandemico che abbiamo attraversato. Nonostante tutti gli aspetti negativi che quei momenti hanno portato, cosa pensi che ci abbia insegnato il Covid più di tutto?

C’è stato un momento di riflessione per tutti, e ognuno di noi ha potuto fare un pensiero sulla propria vita. A volte ci lamentiamo di cose futili ma abbiamo già tutto.

Come ti sei approcciato a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

Ci sono vari gruppi musicali che mi hanno influenzato: ho infatti avuto l’influenza della musica elettronica, del grunge, ho studiato Comunicazione in Dams, ho apprezzato i Crystal Method. Il mio genere musicale è quindi arrivato ad essere un mix di vari gruppi che mi hanno sempre accompagnato. Ascolto di tutto e non mi fermo al gruppo noto, ma mi piace ascoltare gruppi emergenti o che in Italia non sono conosciuti.

Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Vorrei fare un nuovo Ep sempre sul genere del singolo appena uscito, e poi cercare di fare una gavetta nel mondo del sound design.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *