Chitarrista e compositore

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Con immenso piacere, abbiamo conosciuto e invitato tra le nostre pagine il compositore e chitarrista Renato Caruso, un mago delle corde, attraverso cui riusciamo a scorgere la forza delle note.
Ha lavorato cinque anni nell’accademia musicale di Ron, “Una Città Per Cantare”, come docente di chitarra classica, acustica ed elettrica, teoria e solfeggio, informatica musicale e responsabile web; responsabile didattica per tre anni Associazione Arteviva di Cornaredo; per Prosincro di Antonio Laino web designer (programmatore) di interfacce per cartoline digitali (Mario Venuti, Mannarino, Virginio, ecc); per GNE Records produttore artistico; consulente musicale Mediaset per la trasmissione Caduta Libera di Gerri Scotty su Canale 5.

Si è esibito con Ron (Blues Canal), Dik Dik (Video Musicale), Red Ronnie (con Durante per Roxy Bar EXPO 2015), Primo Maggio (Jure Du Rè); ha aperto il concerto di Alex Britti; ha suonato con Domenico Lo Parco, Von Washington, A. Graziani, A. Rimedio, P. Polifrone, B. Giargiana, Orchestra Casadei, F. Gangi, M. Marcer, ecc… Ha scritto oltre 300 brani di vario genere; svolto seminari/lezioni con Pietro Nobile, Walter Lupi, Andrea Braido, Massimo Varini, Luigi Attademo, ecc… Ha organizzato stage per Biagio Antonacci e Ornella Vanoni. In qualità di compositore, arrangiatore e polistrumentista ha realizzato circa 20 dischi. Articoli e interviste per “Il Corriere Della Sera”, “Il Resto Del Carlino”, “Il Giornale”, “Mei”, “Voce E Spettacolo”, vedi sezione stampa.

Attualmente lavora presso Musicopoli, come docente di chitarra classica, acustica e T&S; compositore e produttore artistico presso la casa discografica di Brescia (GNE RECORDS); part time nella scuola media statale come insegnante di sostegno per la musica; per Edizioni Europa pubblica il suo primo libro “LA MI RE MI“; collabora con la rivista MATE, articolo scientifico-musicali; suona con diverse formazioni in Italia e in Europa. Ha da poco presentato il suo disco solo chitarra “Aram” in Feltrinelli.

Lasciamo la parola a Renato Caruso con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.
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D: Come nasce la tua passione per la musica?
R: Sono nato in una casa di musicisti amatoriale; mio padre aveva una piccola scuola di musica quindi mi ha passato il timone. Anche gli altri membri della mia famiglia suonavano.
D: Come inizia il tuo percorso nel mondo della musica dal punto di vista professionale?
R: Inizia con l’esperienza con Ron, entrando nella sua accademia dopo un piccolo e fortunato incontro; da lì mi si sono aperte le strade per diverse collaborazioni, ma anche per l’informatica legata alla musica.
D: Cosa hai avuto modo di apprendere durante le collaborazioni intraprese?
R: Un po’ di esperienza e gavetta, e si comprendono i meccanismi presenti nella musica. Mi sento cambiato sotto tutti i punti di vista.
D: Quali sono i lati di te che, secondo il tuo parere, emergono quando suoni?
R: Dicono che comunico molto, ma anche la tecnica dato che inserisco a volte dei virtuosismi quando suono, anche se preferisco la musica più semplice.
D: Cosa ci racconti in merito al tuo ultimo album “ARAM”? 
R: E’ andato molto bene; suonando parecchio ho avuto un riscontro positivo. A me è molto piaciuto e anche a chi l’ha ascoltato; questo mi fa molto piacere.
D: Quali sono le tue maggiori fonti di ispirazione quando componi?
R: Dipende da dove sono. Ora mi trovo a Crotone a casa dei miei; solitamente è il silenzio che mi fa comporre. A volte sbagliando un brano viene qualcosa di nuovo, e questo succede anche suonando, e da lì sviluppo un tema tutto mio. Come dicono gli scienziati, “è dagli errori che si impara”.
D: Hai aperto il concerto di Alex Britti. Quali erano le tue emozioni ed aspettative a riguardo?
R: Mi aspettavo un pubblico caloroso e speravo che, con la stessa emozione con cui avrebbero ascoltato Britti, avessero ascoltato anche me. Ero emozionato perché sono cresciuto con Britti e lo reputo uno dei migliori chitarristi a livello europeo. Sono cresciuto con Pino Daniele da una parte, mentre dal livello più acustico con Britti e guardarlo in tv dopo 20 anni di carriera mi suscita delle emozioni, quindi per me è stato fantastico aprire un suo concerto. Se suono come ora è anche merito suo.
D: Con chi ti piacerebbe collaborare in futuro?
R: Mi piacerebbe fare una piccola tournée con Britti. Io ho tutta una mia filosofia sulla chitarra, quindi mi definisco più un leader che un chitarrista da band, ma ciò non esclude future collaborazioni.
D: Quali sono i tuoi futuri progetti?
R: Sta per uscire il mio nuovo disco tra settembre e ottobre, con bollettino edizioni di Riccardo Vitanza, con sempre Parole e Dintorni come ufficio stampa.

Ringraziamo Renato Caruso per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, augurandogli di continuare a sorprenderci e a sorprendersi.


Recensione a cura di Stefania Meneghella

Intervista realizzata da Manuela Ratti

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