Lechien (kosmomagazine.it)Lechien (kosmomagazine.it)

Lechien è una degli artisti presentati dalla Hoop Music, il primo network nazionale di formazione, promozione e discografico la cui direzione artistica è affidata a Red Canzian e che è gestito dal vocal coach Giancarlo Genise. La giovane cantante ha quindi presentato il suo nuovo singolo Non è più casa, e ce ne ha parlato in questa intervista.


Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?

Non c’è stato un momento preciso in cui ho capito che sarebbe stata la mia strada, l’unica cosa certa è che non ho mai preso in considerazione una seconda scelta. Da che ho memoria ho sempre avuto un pianoforte sotto le mani e un microfono davanti.

Com’è nata invece la tua avventura in Hoop Music e cosa ti sta lasciando più di tutto questa esperienza?

Hoop è arrivato in un momento ben preciso nella mia vita: mi stavo diplomando in Conservatorio come pianista.
Ho accettato di far parte in Hoop per dare finalmente una vera grande possibilità al mio sogno di essere un’artista e una cantante. Il discorso è stato molto semplice: o con Hoop o mai più. Ciò che ho capito grazie ad Hoop è che per fare questo mestiere c’è bisogno di tanto studio e sacrificio, nulla è dovuto. E’ la base di un futuro che si costruisce giorno dopo giorno. Credo che un artista sia competenza, sensibilità ed empatia ma soprattutto coraggio nel mostrare le proprie emozioni su un palco superando la paura del giudizio.

Parliamo del tuo nuovo singolo Non è più casa: dove nasce l’idea per questo brano?

Non è più casa’ nasce dal luogo comune di dire ‘una volta era diverso’ ed io mi sono chiesta ‘perché?’. Tutte le risposte si riallacciavano ad una costante: la perdita di una persona che rendesse casa un posto speciale. ‘Non è più casa’ è un abbraccio di conforto, è uno sguardo che non fa sentire soli, un sottofondo per il viaggio attraverso i propri ricordi.

Come ti sei approcciata a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

Credo fortemente nella grande forza comunicativa delle parole messe in musica. Di conseguenza il cantautorato italiano è uno dei generi in cui maggiormente mi riconosco: un pianoforte, la voce ed una storia da raccontare. La lista dei Maestri indiscussi è estremamente lunga ma sicuramente nella top of the list sono presenti Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Pino Daniele, Gino Paoli, Mogol e Battisti.

Il tuo vocal coach è Giancarlo Genise: cosa ti ha insegnato lui più di tutto?

Giancarlo Genise è l’amministratore di Hoop Music nonché direttore didattico del ProgettoHoop. La sua figura coordina e vigila il lavoro di oltre 100 vocalcoach sparsi in tutta Italia. La mia VocalCoach è Elita Cistola ed ogni scelta artistica, di repertorio o anche stilistica passa sotto gli occhi di Genise. E’ uno dei più grandi punti di riferimento per qualsiasi artista o aspirante cantante italiano. Da loro ho imparato a guardarmi dentro, a non avere paura di scavare nelle emozioni e di accettare il proprio mondo interiore. Ho imparato ad affrontare tutte le paure che tanti artisti lasciano in disparte e credo sia l’insegnamento più prezioso che un VocalCoach possa trasmettere.

Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Sto lavorando ad un progetto cantautorale, passo le mie giornate a scrivere e lavorare sulla mia musica. Il confronto con grandi artisti mi permette di superare dei limiti che credevo insormontabili sperimentando sound più moderni.

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