Esce venerdì 9 settembre Nunn ‘o voglio sape’il nuovo singolo de LA NIÑA per Columbia Records/Sony Music.

Un canto intenso e passionale che si alza da un cuore ferito, e tenta di lenire le sue pene tra le onde del mare e del suono di Napoli.

Un magma sonoro che ribolle dalle viscere ancestrali del Vesuvio per poi solidificarsi in un suono evocativo e contemporaneo,  che vuole esorcizzare il dolore di un amore finito.

Con la sua voce inconfondibile, spirituale e carnale, arcaica e futuribile al tempo stesso, Carola Moccia – vero nome di LA NIÑA – torna sulla scena musicale dopo più di un anno di assenza con un pezzo che ne racchiude perfettamente l’anima.

Un brano che attinge alle radici più profonde della tradizione musicale napoletana per reinterpretarla e donarle nuova linfa e nuovo significato, citando nel testo uno dei suoi brani più celebri, ‘O surdato ‘nnamurato (Staje luntana da stu core). Se infatti nella canzone del 1915 si parla di una lontananza forzata e sofferta – quella del soldato dall’amata – in Nunn ‘o voglio sape’ la stessa frase assume tutt’altra accezione e contesto: diventa una richiesta, l’esortazione di una donna tormentata, che soffre per amore e vuole smettere di farlo.

Il singolo è accompagnato da un visual video in cui LA NIÑA canta avvolta negli abiti della designer DI PETSA, la giovane stilista greca Dimitra Petsa che ha vestito tra le altre FKA twigs, Gigi Hadid e Kylie Jenner e che con le sue collezioni incoraggia ogni donna ad amarsi e accettarsi per ciò che è.

Abiti dai rimandi mitologici ma profondamente ancorati nel presente che si fondono alla perfezione con l’immaginario e la potente componente performativa dell’artista partenopea, che dopo l’EP Eden e il singolo Tu cantato insieme all’icona napoletana Franco Ricciardi aggiunge un nuovo tassello al suo originale percorso di ricerca artistica capace di unire la tradizione della sua terra con un sound pop contemporaneo e internazionale, fra beat latini e suoni mediterranei, decostruendo e ricostruendo il tempo e gli immaginari, mescolando iconografia sacra e modernità profana, passato e futuro, ieri e domani.

(Comunicato Stampa di GDG Press)

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