Kiara Fontanesi (kosmomagazine.it)Kiara Fontanesi (kosmomagazine.it)

Sei titoli mondiali WMX, pilota motociclistica del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, quattro volte Collare d’Oro al Merito Sportivo, Atleta dell’Anno 2012. Corre per la squadra MX Fonta Racing Team l’emiliana Kiara Fontanesi, nata e cresciuta nella Motor Valley italiana. I ruoli di mamma, moglie e atleta la rendono ancora più speciale. 


Ciao Kiara, come nasce questa passione per il motocross? 

Ho iniziato a fare motocross quando avevo 2 anni e mezzo, e a 5 anni ho iniziato a fare le gare. A 15 anni c’è stato il Mondiale, perché era l’età minima. Mi sono appassionata perché seguivo le gare di mio fratello Luca, io giravo con la mia piccola moto per divertimento e da lì è stato un susseguirsi di cose che mi hanno permesso di fare le prime gare e cambiare cilindrata. Ero l’unica ragazza a praticare questa disciplina, mi piaceva e non è mai stata una cosa semplice. I miei genitori pensavano che avrei messo, ma in realtà non è stato così.

Perché hai scelto di cambiare il tuo nome? 

Ho deciso di cambiare il nome perché mi sembrava un nome troppo tranquillo e normale per come mi sentivo io. Eravamo tantissime Chiara in classe, e non mi rappresentavo molto. Ho sempre scritto il nome con la K, perché mi sembrava unico, e le persone all’estero erano convinte che il mio vero nome fosse con la K. Quando dovevo firmare certe carte, mi veniva spontaneo firmare con la K e a quel punto ho capito che quel nome non mi appartenesse. Ho così cambiato il mio nome, e quando mi viene chiesto il perché rispondo che per me è la normalità. Mi sembra di essere sempre nato con questo nome.

Kiara Fontanesi (kosmomagazine.it)
Kiara Fontanesi (kosmomagazine.it)

Cosa significa per te far parte del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro? 

Far parte del gruppo sportivo delle Fiamme Oro è sempre stato un sogno; vedevo che potevano entrare solo i migliori. Voleva dire che se un giorno fossi stata presa da loro, sarebbe stato perché avrei ottenuto risultati importanti. Rappresentare l’Italia nel mondo e la polizia di Stato, è per me qualcosa di grandioso.

Sei titoli mondiali. Quale è stato quello più ricco di emozioni tra questi? 

Ogni titolo ha il suo perché, la sua storia, le sue emozioni. Se dovessi scegliere uno in particolare, ad oggi direi l’ultimo perché è stato l’unico vinto in Italia: emozioni indescrivibili, perché mi sembrava di vivere ogni secondo di quella gara. Vincerlo in Italia, in un autodromo come Imola e in un’occasione del genere, dove una gara di motocross veniva svolta in un autodromo, è stato veramente incredibile, qualcosa che nei miei sogni potevo immaginare. Lo sport mi ha insegnato anche come stare al mondo sotto tanti punti di vita, come il rispetto per tante cose: persone e ambienti.

Quali valori ti ha insegnato lo sport nel corso degli anni?

Lo sport mi ha insegnato tanto, credo sia alla base della vita. Uno sport individuale fa crescere moltissimo a livello personale e carattieriale; ti trovi ad essere tu contro il mondo, a mettere in pratica quello che sai fare. Se sbagli non è uno sbaglio condiviso, ma che pesa sulle tue spalle. Sia quando si vince che si perde, è pesante e forse la vittoria da soli porta forse un’emozione più forte, ma la stessa cosa vale per le sconfitte. Lo sport insegna tantissime cose, soprattutto ad essere determinati in quello che si fa, arrivare in fondo e fino alla fine, cercando di dare il meglio, determinazione, grinta, carattere. Solo una serie di componenti che lo sport dà, mi hanno tenuto lontano da qualsiasi altra strada non bella e sono felice di non aver fatto un percorso diverso nella mia vita. Ad oggi, se ho il carattere che ho è stato sicramente grazie allo sport. Mi sento forte, determinata, sono una persona che continua a testa alta sulla sua strada, non molla mai e cerco di raggiungere sempre i miei obiettivi fin quando non ci sono riuscita, sia nella vita di tutti i giorni che in quella sportiva.

Kiara Fontanesi (kosmomagazine.it)
Kiara Fontanesi (kosmomagazine.it)

Pensando alla tua carriera oggi, sei soddisfatta dei tuoi risultati o vuoi raggiungere altri obiettivi?

Ad oggi penso di aver raggiunto tutto quello che mi ero prefissata e che sognavo. Questo già a 24 anni. Credo che posso ritenermi più che soddisfatta dei miei risultati. Sono grata di questo, ma so anche che non mi è stato regalato nulla. Ho sacrificato tantissimo della mia vita per ottenere quello che volevo, includendo anche diventare mamma giovane e portare avanti la mia carriera da atleta. Ad oggi sono ancora qua ad aspettare un Campionato del mondo, e il mio ultimo sogno è quello di poter vincere da mamma. Se non ci riuscirò, non sarà però un rimpianto e una sconfitta per me ma sarò soddisfatta di quello che ho raggiunto.

Cosa vuol dire crescere due figlie e difendere i propri titoli da atleta allo stesso tempo? 

Crescere due figlie e portare avanti la carriera da atleta. La maggior parte delle atlete è diventata mamma dopo aver terminato la carriera sportiva. Io non ho mai voluto questo, e volevo dimostrare a me stessa e alle persone che era possibile conciliare le due cose. Ho sempre avuto il desiderio inoltre di diventare mamma da giovane e non dover prendere in mano la mia vita solo al termine della mia carriera. Ho sempre pensato di crescere una famiglia e trovarmi un domani con la mia vita in mano, non soltanto arrivare a 30 anni e dire “ho ottenuto tutto e adesso prendo in mano la mia vita futura“. E’ sempre stato un mio desiderio arrivare a un momento dove si poteva andare avanti con entrambe le cose. Non è facile ma sono felice di esserci riuscita, anche grazie a mio marito che mi ha assecondato, alla mia famiglia, alle persone che hanno sempre creduto in me e che hanno continuato a supportarmi nonostante le gravidanze. Il tutto dipende sempre da noi stessi e da quanti sacrifici una persona ha voglia di fare, e anche da tante altre situazioni che si devono incastrare.

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