Il vulcanico Riccardo Cardani e il suo obiettivo chiamato Milano Cortina 2026. Atleta della Nazionale del Para Snowboard che ha partecipato alle Paralimpiadi di Pechino 2022, ragazzo pieno di talenti, dallo snowboard alla musica, all’arrampicata e la motocross.


Ciao Riccardo, o meglio Riky Freerider, la tua è una storia che vale la pena di essere raccontata. A 17 anni l’incidente e la perdita dell’uso del braccio destro. Da lì la determinazione ad andare avanti nello sport e a diventare un atleta professionista. Cosa puoi raccontarci a riguardo?

E’ stato un percorso molto difficile; soprattutto a quella età, il dolore fisico e mentale aveva preso il sopravvento, e ho dovuto imparare a sopportare il dolore, un dolore atroce, per poi tornare a vivere. Tutta quella fatica mi ha reso la persona e l’atleta che sono oggi. Ero consapevole delle mie capacità, sapevo che la vita mi aveva messo davanti un grande ostacolo, ma con la mia determinazione sono riuscito a farne una risorsa.

Sai suonare diversi strumenti musicali. Se dovessi definire la tua vita con una canzone quale sceglieresti?

Aerials dei Sistem of a Down.

Perché hai scelto di praticare lo snowboard?

Da piccolo amavo gli sport estremi: guardavo video di grandi rider che sfidavano le montagne a bordo di una tavola. Sognavo, mi immaginavo di essere lì, tra la vita e la morte, su di una tavola da snowboard a surfare su quel manto bianco vergine. E tutt’ora credo non ci sia cosa più bella e appagante.

Come è stata l’esperienza delle Paralimpiadi di Pechino?

L’emozione più forte della mia vita. Ho vissuto i giochi come l’entrata nel Valhalla. Orgoglio, determinazione, paura, gioia, adrenalina, un vortice di emozioni portate all’estremo. Non vedo l’ora di riprovarle a Milano-Cortina.

Quali sono i valori attorno ai quali basi la tua carriera sportiva?

Dedizione, determinazione, volontà ed obiettivi ben stampati in testa.

Ci sono, secondo te, delle barriere ancora da abbattere nei confronti degli sport paralimpici?

Dobbiamo essere trattati come normalissimi atleti, senza essere discriminati o compatiti. Per gli sport in generale devono essere spinti di più a livello mediatico per poter permettere a tutti di vedere e scegliere quello che si adatta di più alla propria volontà.

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Milano Cortina 2026. Come ti poni verso queste prossime Paralimpiadi invernali?

Sono onorato di avere l’opportunità di giocare in casa una paralimpiade. Lavoro sodo già da tempo e continuerò a lavorare su di me, per migliorare sempre di più in questi 4 anni. Dovrò arrivare al 500% delle mie capacità, e sono sicuro di riuscirci (Mostrerò il tricolore dal gradino più alto del podio).

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