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[one_second](Versione italiana)

“Minimamente” è la raccolta poetica scritta dall’autore argentino Gito Minore e tradotta nella lingua italiana da Roberto Giovannetti.

Un tuffo nella natura, ma anche nell’intensità dell’amore

Le poesie di Gito sono la piena dimostrazione che le parole possano creare nuovi mondi e unirci attraverso fili invisibili, che diventano vere e proprie case.

Lascio però la parola a lui con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.


D: Come nasce l’idea per “Minimamente”?
R: L’idea è nata nell’anno 2009 quando ho raccolto varie poesie scritte tra il 2005 e 2008. La proposta era di unificare un criterio e conformarlo a un insieme di scritti per creare un libro che contenesse diverse poesie che rappresentano in una certa maniera questo momento della mia vita. Intorno al 2015, dall’idea del mio amico Roberto Giovannetti, abbiamo pensato di tradurlo in italiano ed è uscito molto conforme alla sonorità raggiunta nella traduzione.

D: C’è qualche poesia che hai scritto al quale sei particolarmente legato?
R: In questo libro non molto, ma uscirà successivamente “Queriendo ser”, dove ci sono vari versi in cui emerge l’affetto della nascita di mio figlio Lucio. E’ stata una tappa molto speciale della mia vita.

D: Tra i temi che hai utilizzato, ci sono la natura, l’amore, la speranza. Come credi che la poesia possa unirsi a queste tre dimensioni? 
R: La poesia attraversa tutte le dimensioni dell’essere, unificandole. Nel mio caso, questi tre elementi sono caratteristiche importanti. E’ una poesia, la mia, molto ispirata all’amore, la natura e, perché no, la speranza.

D: Cosa ti ispira nella stesura delle tue poesie?
R: Diverse cose. In “Minimamente” il processo è stato molto particolare; tutte le poesie sono state scritte nel bel mezzo del lavoro. Sono poesie scritte tutte d’un tiro in 10-15 minuti. Sono state un’evasione. Inoltre, mi ispirano anche situazioni personali, l’amore e l’ingiustizia.

D: Credi che attraverso la poesia si può dimostrare amore a qualcuno? 
R: Definitivamente.

D: In poche parole, cos’è la poesia per te?
R: E’ la compagna della mia vita.

D: Spiega il significato del titolo del tuo libro.
R: “Minimamente” è una parola presa da un’altra mia poesia che diceva “Minimamente/hasta que me quede sin aire/ y un último suspiro diga/ o tan solo lo piense/ valió la pena/ fue una buena vida”. In questi versi, l’idea ha a che fare con qualcosa di “minimamente” fino all’ultimo giorno. E c’è la possibilità di seguirlo fino alla morte.

 

D: Cosa speri di trasmettere al lettore?
R: Non saprei, non ho alcuna speranza in questo senso. Mi piacerebbe che il lettore si incontri con un libro che gli piace e che gli trasmetta allegria.

Ringrazio Gito Minore per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, augurandogli di continuare a sorprenderci e a sorprendersi.

Intervista e traduzione a cura di Stefania Meneghella

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[one_second](Version en Espanol)

“Minimamente” es una colecciòn poética escrita por el autor argentino Gito Minore y traducida en italiano por Roberto Giovannetti.

Un chapuzón en la naturaleza, pero también en la intensidad del amor.

Los poemas de Gito son la demostración completa de que las palabras pueden crear nuevos mundos y unirse a través de hilos invisibles, que se convierten en casas reales.

Pero dejo la palabra a Gito con el deseo de continuar en este maravilloso viaje.


P: ¿Cómo nació la idea de “Mínimamente”?
A: La idea surgió en el año 2009 juntando varios poemas escritos durante el 2005-2008. La propuesta fue unificar un criterio y conformar con el conjunto de escritos un libro que contenga varios poemas que representen en cierta manera ese momento de mi vida. Luego en 2015, por iniciativa de mi amigo italiano Roberto Giovannetti, pensamos traducirlo al italiano. Quedé muy conforme con la sonoridad lograda en la traducción.

Q: ¿Hay alguna poesía que tú has escrito a la que estás especialmente vinculado?
A: En este libro no tanto, quizás más en el siguiente Queriendo ser, donde hay varios versos que surgieron al calor del nacimiento de mi hijo Lucio. Fue una etapa muy especial de mi vida.

Q: Entre los temas que usas, hay la naturaleza, el amor, la espera. ¿Cómo crees que la poesía puede unirse a estas tres dimensiones?
A: La poesía atraviesa todas las dimensiones del ser a partir de allí se da la unificación. En mi caso, esos tres elementos son muy característicos, es una poesía muy influenciada por el amor, la naturaleza, la espera y ¿por qué no? La esperanza.

Q: ¿Qué te inspira por escribir tus poemas?
A: Diversas cosas. En Mínimamente el proceso fue muy particular, todos los poemas fueron escritos al mediodía en un alto en el trabajo. Son poemas escritos de un tirón en 10-15 minutos. Fueron una evasión. También me inspiran situaciones personales, el amor (como hablamos) y la injusticia.

Q: ¿Crees que a través la poesía uno puede mostrar amor por alguien?
A: Definitivamente.

Q: ¿En pocas palabras, qué es la poesía para ti?
A: Es mi compañera de toda la vida.

Q: Explica el significado del título de tu libro.
A: Mínimamente es una palabra tomada de otro poema mío anterior donde decía “Mínimamente/ hasta que me quede sin aire/ y un último suspiro diga/ o tan solo lo piense/ valió la pena/ fue una buena vida”. En esos versos, como se puede ver, la idea tiene que ver con hacer algo “mínimamente” hasta el último día. Y si hay posibilidad de seguirlo después de esta también. Pero sino, por lo menos hasta la muerte.

Q: ¿Qué esperas transmitir al lector?
A: Transmitir no sé, no tengo una esperanza puesta en ello. Sí, me gustaría que se encuentre con un libro que le guste y que le genere alegría.


Gracias a Chris Medina por su colaboraciòn y por el tiempo que nos ha dedicado.

Entrevista y traducciòn hecho de Stefania Meneghella
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