Elizabeth TammiElizabeth Tammi - kosmomagazine.it

Abbiamo incontrato Elizabeth Tammi, responsabile dei social media della missione Hubble, presso il Goddard Space Flight Center della NASA nel Maryland (Stati Uniti). Il telescopio spaziale Hubble, attualmente ancora in attività, fu lanciato nell’orbita terrestre bassa nel 1990. Hubble, dotato di uno specchio primario di 2,4 metri di diametro, è considerato il telescopio spaziale più importante della storia dell’astronomia.

Tammi è conosciuta come la “voce di Hubble“, poiché attraverso i social media ufficiali della missione, ci comunica le scoperte e l’eredità del famoso telescopio spaziale Hubble. Lei ha anche pubblicato due romanzi: Outrun the Wind e The Weight of a Soul.


Sei il social media manager per la missione Hubble della NASA. Sei conosciuta come “la voce di Hubble”, perché comunichi al pubblico le scoperte del prestigioso telescopio. Quali emozioni provi nell’osservare e apprendere prima di tutti noi le nuove scoperte del Telescopio Spaziale Hubble?

È un onore e un piacere assoluto far parte della missione Hubble! È anche un’enorme responsabilità che non prendo alla leggera o per scontata. Sono grata ogni giorno di avere questa visione unica della missione e delle sue scoperte. Tuttavia, sono sempre molto entusiasta di poter condividere questa conoscenza con i nostri followers online! Pubblicare bellissime nuove immagini, risultati e scoperte scientifiche è una grande emozione e, al contempo, adoro il modo in cui collega le persone di tutto il mondo.

Video ufficiale della NASA, realizzato per celebrare i 30 anni di attività del Telescopio Spaziale Hubble.
Credits: NASA’s Goddard Space Flight Center / Paul R. Morris (USRA): Lead Producer

Come riesci a trasmettere l’eredità astronomica di Hubble a oltre 13 milioni di followers? Il modo di comunicare al pubblico è cambiato negli anni o è rimasto lo stesso?

L’utilizzo dei social media, come strumento di comunicazione scientifica, è diventato sempre più importante negli ultimi dieci anni circa. Il team della missione Hubble considera i nostri social media come uno dei principali modi per diffondere le notizie sulla missione.

Lavoro in questo ruolo solo da pochi anni e non sono la prima a lavorare su questi accounts. Ho “ereditato” una piattaforma straordinaria, e mi sento molto fortunata per questo lavoro, grazie al quale posso incorporare anche la mia voce e le mie idee. Data l’enorme durata della missione Hubble (oltre tre decenni!), abbiamo un’enorme eredità da trasmettere, quindi cerco di trovare un equilibrio tra professionalità e accessibilità, usando anche un po’ di umorismo lungo il percorso!

Il mio obiettivo principale in questo ruolo è assicurarmi che tutti i nostri followers, indipendentemente dal loro background scientifico, siano in grado di guardare i nostri post sui social media, leggere i nostri sottotitoli e capirli e, si spera, imparare qualcosa di nuovo sul nostro Universo! Questa continua ad essere la mia massima priorità.

Credits: Courtesy of Elizabeth Tammi

Hai una laurea in giornalismo e scrittura creativa. Come è nata la tua passione per la scrittura? Per quanto riguarda l’astronomia, sei sempre stata appassionata di questo argomento, o è la passione per la scrittura che ti ha avvicinata alla NASA Goddard e ad Hubble?

Da bambina adoravo leggere! Ho sempre avuto la passione per i libri e sapevo che un giorno avrei scritto anch’io un libro. A scuola, i miei interessi principali erano la letteratura, la storia, il teatro e il giornalismo: sapevo di voler essere un giorno un narratore, quindi ho deciso di studiare giornalismo e scrittura creativa all’Università.

Sono anche cresciuta vicino alla Space Coast della Florida, e ho avuto la fortuna di assistere a diversi lanci della NASA, comprese le ultime missioni dello Space Shuttle. Per questo motivo, sono sempre stata molto interessata alla scienza spaziale, ma non ero sicura di come il mio amore per la narrazione potesse andare d’accordo con il settore spaziale.

In seguito, mi sono accorta che la NASA assume diversi comunicatori di ogni tipo: scrittori, produttori di video, gestori di social media e altro ancora. All’Università mi è stato proposto uno stage presso il Goddard Space Flight Center della NASA, dove ho cominciato a lavorare nella redazione e nella produzione audio/podcast. Dopo la laurea, sono tornata a lavorare alla NASA Goddard come responsabile dei social media per la missione Hubble.

È stato perfetto mettere a disposizione le mie conoscenze sulla comunicazione e sulla scrittura, per lavorare alla NASA su una missione così storica.

Immagine scattata dal Telescopio Spaziale Hubble. Migliaia e migliaia di stelle illuminano questa immagine mozzafiato dell’ammasso stellare Liller 1, situato a 30.000 anni luce dalla Terra.
Credits: ESA/Hubble & NASA, F. Ferraro

Hai scritto due romanzi e il secondo ha vinto anche un premio. Entrambi i romanzi appartengono al genere fantasy. Cosa ti affascina del genere fantasy e cosa ti hanno insegnato i tuoi due romanzi?

Amo i libri di tutti i generi, ma tendo a gravitare molto verso il fantasy. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che alcune delle mie storie preferite appartengono a questo genere, quindi quando ho iniziato a scrivere ho deciso di prediligere il fantasy.

Ho scritto diversi romanzi, ma i due che sono stati pubblicati mi hanno sicuramente insegnato come affrontare i progetti di lunga durata. In qualità di scrittore principiante, ero molto scoraggiata dall’idea di scrivere un intero libro: possono volerci mesi o anni di lavoro e richiede molta dedizione per finire la stesura, per non parlare di tutto l’editing che segue! Ma vedere questi due progetti fino alla pubblicazione è stata una grande gioia. Ho anche imparato molto sull’industria editoriale e su chi sono come autore. È una sensazione fantastica sapere che il mio nome sta camminando fuori dal mio paese!

Credits: Courtesy of Elizabeth Tammi

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Osservare quotidianamente le più belle immagini dell’Universo (e della sua immensità) ha cambiato il tuo modo di vedere la vita e il mondo? Ti senti molto piccola di fronte alla grandezza dell’Universo?

Mi sento assolutamente molto, molto piccola – e sono rimasta sorpresa da quanto possa essere piacevole questa sensazione! Scrivere di astrofisica e comunicare informazioni su queste immagini strabilianti, mi ricorda costantemente l’immensità dell’Universo. Più cose impariamo, più domande ci poniamo. Tutto questo è molto eccitante e, per questo motivo, il mio lavoro non mi annoia mai. Sono sempre stupita da ciò che Hubble ci ha insegnato sull’Universo, soprattutto su quello che prima non conoscevamo. Non vedo l’ora di sapere cos’altro impareremo in futuro.

Questa missione mi ha dato una prospettiva cosmica, che ha influenzato il modo in cui penso nella mia vita: il nostro pianeta, il nostro breve lasso di tempo e tutti i misteri là fuori. Mi ha insegnato di più su come dare priorità al mio tempo, capire ciò che è più importante per me e come sperimentare tutte le mie idee. In breve, lavorare con Hubble mi ha semplicemente reso una persona migliore, grata di essere un’umana che apprezza questo piccolo angolo dell’Universo!

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