Uno dei più grandi sogni dell’umanità potrebbe presto avverarsi: la Fusione Nucleare è sempre più vicina. Ecco cosa hanno scoperto.
La maggior parte degli 8 miliardi di esseri umani che vive sulla Terra ha purtroppo bisogno di una quantità di energia elettrica sempre più alta, poiché la nostra società è quasi completamente fondata sulla tecnologia. Nei prossimi anni – secondo gli esperti – la domanda di energia aumenterà ulteriormente a causa dell’espansione dei veicoli elettrici, ed è per questo che dobbiamo assolutamente creare una centrale elettrica che possa produrre una grande quantità di energia in modo pulito.
Potremmo ad esempio farlo utilizzando l’attuale centrale a fissione nucleare, ma il suo combustibile principale, l’uranio, scarseggia sul nostro pianeta. I costi sarebbero inoltre altissimi e le scorie radioattive, prodotte dalle reazioni a catena, dovrebbero poi essere smaltite senza creare problemi ai cittadini. Il sogno è quindi quello di realizzare la fusione nucleare.
Il Sole sulla Terra è sempre più vicino
La fusione nucleare è senza dubbio uno dei sogni più grandi dell’umanità, poiché un ipotetico reattore a fusione riprodurrebbe ciò che avviene quotidianamente sul Sole e sulle altre stelle. Questi giganteschi corpi celesti, che brillano di luce propria nell’Universo, producono infatti una quantità enorme di energia grazie alla “fusione” del deuterio e del trizio, i quali a temperature e a pressioni elevate formano l’elio. Tuttavia, non è facile riprodurre sulla Terra un fenomeno del genere, poiché la fusione nucleare avviene solamente alla temperatura di 100 milioni di gradi Celsius. Questo valore astronomico dovrebbe poi essere mantenuto per tempi sufficientemente lunghi. Un ipotetico reattore, costruito sulla Terra, dovrebbe quindi essere realizzato con un materiale che possa sopportare un centinaio di milioni di gradi di temperatura. Come risolvere allora questo problema?
Alcuni ingegneri hanno proposto la costruzione del cosiddetto “Tokamak“, che è sostanzialmente un reattore nucleare a fusione di forma toroidale, nel quale il plasma ad altissima temperatura verrebbe mantenuto lontano dalle pareti grazie ad un potente campo magnetico. In altre parole, visto che non esiste un materiale capace di sopportare centinaia di milioni di gradi, gli esperti hanno escogitato un sistema ingegnoso che non permetta al plasma di toccare le pareti interne del reattore. Il sistema prevede quindi l’installazione di potenti magneti, affinché i loro campi magnetici possano allontanare il plasma.
Una startup chiamata OpenStar Technologies, che risiede a Wellington (Nuova Zelanda), ha però annunciato di essere riuscita a creare un plasma surriscaldato a “soli” 300.000 gradi Celsius di temperatura. Si tratta quindi di un passo in avanti importantissimo che, se confermato, avvicinerebbe l’umanità alla produzione di energia elettrica illimitata. Per quanto riguarda le caratteristiche del reattore utilizzato da OpenStar, questo possiede solamente un singolo magnete che levita all’interno di una camera a vuoto, la cui struttura in acciaio è larga quasi 5 metri. La startup ha inoltre affermato che potrebbe fornire la prima energia elettrica da fusione alla rete già nel 2030. Per approfondire la notizia potreste leggere l’articolo pubblicato dalla CNN, cliccando QUI.