Riccardo Pagni lo abbiamo visto come concorrente nell’ultima edizione di “Bake off Italia”. Il giovane ha avuto modo di emergere sin dalle prime prove con ricette che lo hanno sempre rispecchiato, un percorso molto bello che gli ha permesso di arrivare in semifinale. Ricetta dopo ricetta, puntata dopo puntata abbiamo visto la sua crescita e la sua maturazione, il suo è stato un percorso completo. La partecipazione al programma è stata per lui la realizzazione di un sogno, il primo mattoncino di ciò che gli riserverà il futuro. Oggi è qui per raccontarci le emozioni vissuti e quanto è cresciuto non solo nella tecnica, ma anche personalmente.

Lasciamo la parola a Riccardo Pagni con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.


D: Come nasce la passione per la pasticceria?
R:La passione per la pasticceria nasce quando non arrivavo nemmeno ai fornelli, sarà per lo sforzo di arrivare al forno che oggi sono alto un metro e novantuno! Al posto dei Lego mi divertivo a giocare con i biscotti e il mio videogames preferito erano le manopole forno! Nessuno nella mia famiglia credeva che il mio amore per la pasticceria potesse trasformarsi in qualcosa di concreto, convinti del fatto che la dura vita del pasticcere mi avrebbe scoraggiato, loro mi volevano medico o dentista, e invece eccomi qui, sempre con le mani in pasta.

D: Qual è un dolce a cui sei particolarmente legato o che maggiormente ti rappresenta? Perché?

R:Sono particolarmente affezionato alla “Crostata moderna cioccolato e lamponi”. Questa torta, oltre a mettere insieme i miei ingredienti preferiti, è la torta che ho portato ai casting di Bake Off. Ci sono particolarmente legato, anche per la sua storia quasi magica, infatti, mentre ero attanagliato da dubbi sul come fare colpo con la giuria, ho sognato Benedetta Parodi che mi invitava alla ricerca della semplicità…seguì il suo consiglio venuto nel sonno e la magia si è realizzata.
Adoro tutta la pasticceria moderna, ma non dimentico mai le tradizioni e le mie origini, infatti il “Golden Ticket” che mi ha fatto volare alla semifinale di Bake Off l’ho ottenuto grazie alla torta “Anna”, dedicata a mia nonna.

D: Come definiresti la tua cucina in tre aggettivi?

R:Pazza: perché amo sperimentare e quando scopro qualcosa di nuovo come una spezia, un aroma o un fiore devo subito trovare subito l’accoppiata perfetta!
Tecnica: tutto quello che faccio deve essere calibrato ,misurato e studiato. Non mi piace fare le cose senza prima non averci pensato o comunque essermi fatto uno schema sopra.Il rischio mi piace, ma nei limiti della conoscenza.
Magica: non mi piace vedermi come un semplice pasticcere. Creare dolci è creare magia, creare gioia! Il dolce è sempre associato a un momento di festa o di piacere, e quell’entusiasmo mi piace metterlo dalla creazione all’assaggio di una torta!

D: Come è nata l’idea invece di partecipare a “Bake off Italia”?

R:Bake Off arriva nella mia vita per caso. Ho compilato il form di iscrizione in maniera pigra e sfiduciata, convinto che mai mi avrebbero chiamato, subito dopo aver visto la finale della sesta edizione. Volevo entrare in quel tendone, passare da spettatore a protagonista.
Lo vedevo come un sogno, che con il passare dei giorni, andava sempre più sfumando.
Il giorni scorrevano e avevo perso ogni speranza di essere contattato, quando invece, dopo un mese, arriva la prima telefonata con convocazione a Milano per il Casting.
Ho pianto dalla gioia, e non avrei mai e poi mai detto, che da quel form compilato in tarda notte, sarei arrivato in finale!

D: Quali erano le tue aspettative quando sapevi di essere definitivamente all’interno del programma?

R:Una volta preso nel cast, ho avuto mille dubbi e ripensamenti, non mi sentivo all’altezza…immaginavo che tutti sarebbero stati più bravi di me, ma il destino mi aveva dato un’opportunità e non potevo perderla. In valigia misi solo un paio di magliette, convinto del fatto che la mia esperienza sarebbe durata pochi giorni. Ma puntata dopo puntata saliva sempre di più l’adrenalina, la voglia di fare bene, sopratutto per me stesso e per dimostrare il mio valore e la mia passione a tutti i miei cari. Ed è così, che solo con le mie forze e il mio entusiasmo, mi sono ritrovato avvolto in uno smoking (prestato dalla produzione) per la puntata finale!

D:Qual è un momento in positivo o negativo che non dimenticherai mai vissuto all’interno del tendone?

R:Il momento a cui sono più legato sotto quel meraviglioso tendone è quando mia zia è venuta a trovarmi nella puntata dei parenti.In quel momento non mi interessa più niente dei grembiuli blu, della vittoria e del gioco, ma pensavo solo di vivere il momento, consapevole che molto probabilmente non sarebbe più ricapitato.Il momento più brutto è stato sicuramente quello della mia eliminazione ad un soffio dalla vittoria. Ad oggi non ho mai rivisto la puntata.

D: Qual è la lezione più grande imparata durante il programma?

R: Il programma mi ha aiutato a crescere umanamente e professionalmente.
Ho conosciuto meglio me stesso, le mie passioni e le mie ambizioni, grazie anche ai giudizi dei giudici. Ho stupito tutti, me in primis, e per questo che voglio continuare a crescere!

D: Ti piacerebbe un giorno aprire una tua pasticceria? Se si come te la immagini?

R: Mio padre e mia zia avevano un ristorante che si chiamava “Quiriconi” , il cognome di mia nonna. Oggi non c’è più il ristorante, e nemmeno mio papà.
Vorrei riaprire il “Quiriconi” per farne una pasticceria allegra e conviviale.
Ma ho ancora tanto da imparare!

D: Quali sono i tuoi futuri progetti?

R:Pensiamo alla maturità, il resto si vedrà! Sono un vulcano di idee, ma ancora non le ho messe in linea!

Ringraziamo Riccardo Pagni per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, augurandogli di continuare a sorprenderci e sorprendersi.

Intervista realizzata da Manuela Ratti

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