Isotta Tom (kosmomagazine.it)

La cantautrice Isotta Tom ha alle spalle varie esperienze musicali che l’hanno portata a pubblicare un album e a vestire i panni di giudice musicale di All Together Now in onda su Canale 5. L’artista torna adesso sulla scena musicale con il nuovo brano Genio, e ce ne parla in questa intervista.


Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?

Con la danza. Nel corso di una vita tutto può evolvere, ciò che è certo è che la musica mi instrada verso la ricerca umana più intima. In adolescenza scrivere canzoni è stato un modo per conoscere i miei segreti e da lì in poi ho studiato pianoforte e canto, iniziando a pubblicare musica dal 2019 con il primo album sul mio Spotify Isotta Tom. Ed ora, lavorando in questo settore, penso a progetti sempre più grandi, che coinvolgano più artisti e forme d’arte. Nei miei videoclip, per esempio, ho chiamato fuochisti, pittori, attori, che si sono donati arricchendo i miei lavori. Ad esempio, per realizzare il video di “Viandanti”, canzone che rappresenta la bellezza del contatto e dell’incontro disinteressato, ho davvero fermato delle persone assieme al mio team e creato delle scene nel vivo delle strade bolognesi per rappresentare il potenziale di ogni persona che s’incontri e ci sorrida. Ecco, per me lavorare nel settore artistico significa creare connessioni, ponti e sorprese

Hai debuttato nel mondo musicale grazie all’esperienza radiofonica di Rds Academy 2018 di cui sei stata finalista. Qual è il ricordo più bello che hai di quella avventura e quanto si è evoluto la tua musica da allora?

Ho debuttato live con il mio primo album “Remote Influence” ancora prima di ritrovarmi come voce finalista a Rds Academy, che è stata poi un’esperienza che mi ha fatto stare dall’altra parte: sono stata ad Amsterdam allo Ziggo Dome come inviata speciale Rds al concerto degli U2…aver avuto l’occasione di raccontare il pre-show e trasmettere, a mia volta, quell’energia di attesa tramite la voce in radio è stato magico. Ringrazierò sempre Anna Pettinelli e Montefusco per aver creduto in me e nel mio timbro di voce!

Isotta Tom (kosmomagazine.it)
Isotta Tom (kosmomagazine.it)

Parliamo del tuo nuovo singolo Genio: dove nasce l’idea per questo brano?

La mia canzone “Genio” è provocatoria in senso buono: vuole porre l’accento sulla “fantasia”, che non è altro che la nostra intima capacità di generare nuove immagini e nuovi linguaggi… invece sui social siamo bombardati da immagini confezionate, spesso ripetitive, che imbrattano e paralizzano la fantasia. Mi piace pensare che il lavoro di un artista sia la ricerca sensibile per trattare di temi e tradurre sentimenti importanti e non il dover pensare al numero di followers raggiunti, che saranno poi una conseguenza, ma non possono essere la premessa per una carriera.

Con questa canzone intendi rappresentare il mondo virtuale che è sempre più presente nella società e che spesso ci allontana dalle nostre creazioni. Quale pensi sia il modo migliore per ritrovare la propria dimensione?

Non c’è un’unica soluzione e per ognuno la strada verso la sua libertà è diversa. Tuttavia, pensando alla collettività, io penso a un sistema comunicativo vario, dove ci sono alternative che superino l’attrazione che hanno le piattaforme social. Servono investimenti su eventi belli, curiosi e artistici, che diventino luoghi prima di incontro e poi di ritrovo, che alimentino la nostra voglia di uscire e liberino così dai piccoli schermi e dalla voglia di commentare le vite altrui

Per me “progresso” non significa essere tecnologici, ma sentirsi sempre più liberi di essere se stessi, di venire allo scoperto senza adagiarsi nelle proprie comodità, di riportare la vita fuori e mettersi a nudo con chi ci vuole bene e risolvere i problemi con tranquillità, anche perché “progresso” non significa nemmeno avere meno problemi, ma essere consapevoli di avere più alternative disponibili per risolverli

Isotta Tom (kosmomagazine.it)
Isotta Tom (kosmomagazine.it)

Come ti sei approcciata a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

Pur definendomi una cantautrice pop, poiché scrivo musica per tutti, contamino sempre la tessitura musicale dei miei brani. Ogni mia canzone è una storia con una sua nascita e una sua evoluzione: non mi pongo limiti né di genere né di stile, tantomeno di lingua poiché canto anche in francese, inglese, cinese e spagnolo. Credo in uno sviluppo poliedrico della figura dell’artista nel mercato musicale, l’identità è ricca di sfumature e mai nitida. Appena tornavo da scuola alle elementari ascoltavo tantissima musica: mettevo i CD di grandi compositori come Andrew Lloyd Webber, grandi voci come Dolores O’Riordan o ancora “L’arca di Modugno”, album che coreografavo con grande curiosità; continuo ad ascoltare musica, restando aperta a nuove influenze e diversità

Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Recentemente ho vinto una borsa di studio di Alta Formazione per Musical performer in BSMT a Bologna, dunque resto attiva per quanto riguarda le opportunità lavorative a teatro, oltre che a portare Live le mie canzoni per l’Italia, anche in forma di teatro danza. Gli obiettivi sono molti e l’entusiasmo per realizzare dei progetti inediti e featuring con altri artisti è tanto; tuttavia, un detto cinese avverte di non parlare dei propri sogni, ma di accentrare le proprie energie e pian piano: “ogni passo farà un’impronta”. 

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