
Un tipo di bevanda amato, ma pericoloso - (kosmomagazine.it)
Tra le bibite più amate dagli italiani e, in generale, nel mondo. Attenzione, però, ai rischi connessi alla salute
La scoperta, che coinvolge oltre 160.000 partecipanti seguite per trenta anni, rappresenta una svolta nel panorama della prevenzione oncologica femminile. Soprattutto per quel che concerne il cancro alle vie orali. Il cancro orale resta comunque una neoplasia relativamente rara, con circa 350.000 nuovi casi all’anno nel mondo. Tuttavia, la sua aggressività e la crescente incidenza tra le non-fumatrici richiedono attenzione anche su fronti meno noti, come l’alimentazione.
Gli autori riconoscono alcune limitazioni: il basso numero assoluto di casi, la mancanza di dati sugli uomini e l’assenza di correlazioni causali ma solo di associazioni statistiche. Per conferme, serviranno studi su coorti più ampie e diversificate, includendo anche i consumatori maschi.
Bibita amata, ma dannosa?
Un recente studio pubblicato su JAMA Otolaryngology – Head & Neck Surgery ha identificato un sorprendente collegamento tra il consumo quotidiano di bibite zuccherate e l’insorgere di tumori del cavo orale nelle donne. Secondo il test svolto, le donne che consumavano almeno una bevanda zuccherata al giorno mostravano un rischio di tumore orale 4,87 volte superiore rispetto a chi ne consumava meno di una al mese. Il rischio saliva a 5,46 volte per le donne che, pur evitando tabacco e alcol, assumevano regolarmente queste bevande. In termini statistici, la frequenza di cancro orale tra le consumatrici quotidiane era di 5 casi per 100.000 donne, rispetto a 2 casi su 100.000 tra le non consumatrici.

Gli autori puntano il dito contro gli zuccheri aggiunti, soprattutto quelli derivati da sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, come possibili promotori di infiammazione cronica — un potente cofattore nello sviluppo tumorale. Inoltre, l’eccesso di zucchero potrebbe alterare il microbioma orale e favorire un ambiente infiammatorio e ossidativo che danneggia il DNA delle cellule epiteliali, aprendo la strada alla carcinogenesi. Infine, alcune bevande gassate sono anche eccessivamente acide, in grado di deteriorare i tessuti e rendere le mucose più vulnerabili.
Il dato più sorprendente è che l’incremento del rischio è stato riscontrato indipendentemente dal consumo di tabacco o alcol, tradizionalmente i principali fattori associati al tumore orale. La ricerca, condotta principalmente su donne – prevalentemente bianche, con un’età media intorno ai 43 anni – si è svolta nell’ambito dei grandi studi epidemiologici “Nurses’ Health Study I e II”.
L’OMS raccomanda di limitare gli zuccheri aggiunti al massimo al 5% delle calorie giornaliere — un obiettivo spesso non rispettato nei paesi industrializzati. Ridurre o eliminare le bibite gassate — anche nella variante “zero zuccheri” — potrebbe abbassare non solo il rischio di obesità o diabete, ma anche quello oncologico.