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In questi mesi ha partecipato a due programmi molto importanti: “Ora o mai più” e  “Tale e quale show”,e ora ricomincia da sè stesso, dal suo primo amore, che sin da piccolo ha sempre coltivato con dedizione: la musica. Ha deciso di farlo con una cover di Lucio Battisti intitolata “Con il nastro rosa”, brano che da sempre ha amato, e come tutta la musica di Battisti e Mogol ha influenzato anche la sua scrittura e il suo mondo musicale. E’ inoltre in lavorazione con il suo ultimo album, che esce dopo 10 anni dall’ultimo, nel quale scopriremo il suo nuovo percorso e la sua crescita personale e artistica.

Lasciamo la parola a Massimo Di Cataldo con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.


D: Sei tornato alla ribalta con programmi come “Ora o mai più” e “Tale e quale show”. Cosa ha rappresentato per te questa seconda occasione? 
R:Sono state entrambe bellissime esperienze in prima serata su rai 1 e ho ritrovato con grande piacere dei colleghi. Mi è piaciuto lavorare con Amadeus e Carlo Conti. Ho sempre pensato che quando si impara una cosa nella vita bisogna tirare fuori ciò che si è appreso, e ho deciso di metterlo in luce durante questi programmi.

D:A “Tale e quale show oltre che con il canto hai dovuto interfacciarti con il mondo dell’imitazione. C’è un esibizione alla quale sei più legato tra quelle realizzate? 

R:Il mondo delle imitazioni, era un qualcosa a cui in precedenza non mi ero mai approcciato. Mi è piaciuto interpretare diversi personaggio, ma una delle interpretazioni che ho amato è stato Jim Morrison, un artista particolare, estroverso e dalla forte personalità.

D: Il tuo ultimo singolo è una cover di Battisti intitolata “Con il nastro rosa”. Come è stato per te interfacciarti nuovamente con un grande artista come lui? 

R:Lucio Battisti è da sempre stato un riferimento per la musica italiana. Io ho fatto una mia versione, provando a cantare un brano che amo sin da ragazzo. Anche nel mio modo di scrivere c’è sempre stato un riferimento al suo mondo musicale, e alla scrittura di Mogol.

D: Il video, invece, è stato girato presso il CET, la tenuta nel centro Italia dell’autore Mogol. Cosa ha rappresentato per te girare il video proprio in questo posto? 

R:Sono stato onorato che mi abbiano aperto le porte del CET per le riprese. E’ un luogo dove si respira arte e creatività. Le nuove generazioni di talenti partono proprio da qui, in questo posto. Ho avuto anche modo di conoscere Mogol una persona molto cordiale e disponibile, e per me questo brano rappresenta un omaggio alla sua musica.

D:In primavera uscirà il tuo ultimo lavoro discografico. Quali sono le differenze rispetto ai lavori precedenti?

R:E’ un album molto attuale, che sta crescendo nel tempo, attualmente è in work in progress, ci sono degli ultimi dettagli ancora da dover definire. Ha un sound molto attuale e per me rappresenta una ripartita, l’inizio di un nuovo cammino.

D: Cosa si deve aspettare il pubblico da questa tua ultima produzione? 

R:Ci sono dentro le canzoni che ho scelto con molta cura ed attenzione, raccontano le storie di vissuto. L’ultimo album in studio l’ho realizzato 10 anni fa, da allora sono usciti dei singoli, delle raccolte, o delle esibizioni live in questo periodo, ma un progetto discografico come questo non usciva da molto tempo e ciò mi rende emozionato.

D:Qual è la tua opinione sulla musica italiana al giorno d’oggi? 

R:Penso che attualmente ci sono molti generi diversi, ma allo stesso tempo si sta tornando ad ascoltare qualcosa di rassicurante, qualcosa che richiama i tempi passati e ciò mi fa molto piacere.

D: La scorsa settimana si è concluso Sanremo, ti piacerebbe un giorno tornare sul palco che ti ha visto già concorrente?

R:Si con una canzone che reputo valida, mi farebbe molto piacere poter calcare nuovamente il palco dell’Ariston.

D: Quali sono i tuoi futuri progetti?

R:Ci sono in ballo una tournèè che sta partendo con tante date e ci sono altri progetti che per scaramanzia e per mancanza di certezza non posso ancora rivelare.


Ringraziamo Massimo Di Cataldo per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, augurandogli di continuare a sorprenderci e sorprendersi.

Intervista realizzata da Manuela Ratti

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