Credits: NASA/Advanced Concepts Lab

La NASA, attraverso l’annuale Breakthrough, Innovative and Game-Changing (BIG) Idea Challenge, ha chiesto agli studenti universitari di progettare una linea di produzione di metallo sulla Luna: dall’estrazione dei minerali lunari alla creazione di strutture e strumenti.

L’estrazione del metallo e la costruzione di infrastrutture sulla Luna sono esenziali per il programma Artemis. Quest’ultimo ha come obiettivo primario la permanenza umana sul suolo lunare e, successivamente, l’indipendenza dalle risorse della Terra.

Un promemoria: il 29 agosto 2022 la NASA lancerà per la prima volta il Mega Moon Rocket Space Launch System (SLS), nonché il razzo più alto del mondo (110 metri) e il più potente della storia, che riporterà gli umani sulla Luna entro il 2028. Il primo lancio dell’SLS inaugurerà le missioni Artemis.

LEGGI ANCHE –> NASA SLS ritorna sulla rampa di lancio: riporterà l’uomo sulla Luna

Missione Artemis 1 del 29 agosto 2022 (la finestra di lancio va dal 29 agosto agli inizi di settembre 2022).
Credits: ESA/NASA

Il metallo, grazie alla sua forza e alla sua resistenza alla corrosione, è perfetto per la costruzione di tubi, cavi e strutture. Purtroppo, non è adatto per il trasporto dalla Terra alla Luna, poiché è un materiale molto pesante. Pertanto, ordinare il metallo dalla Terra farebbe lievitare il costo della spedizione. La soluzione ideale sarebbe quella di estrarlo direttamente dal suolo lunare.

LEGGI ANCHE –> NASA: primo reattore nucleare sulla Luna entro il 2030

I team studenteschi che partecipano alla BIG Idea Challenge, nonché una competizione a livello universitario sponsorizzata dalla NASA e gestita dalla National Institute of Aerospace (NIA), svilupperanno metodi innovativi per estrarre metalli dai minerali trovati sulla Luna, come ilmenite e anortite.

Questa sfida, finanziata dalla NASA, offre premi fino a 180.000 dollari a un massimo di otto team selezionati per costruire e dimostrare i loro concept design, i quali saranno condivisi nel novembre 2023.

Per approfondire la notizia è possibile consultare il sito internet della NASA (Clicca QUI).

Articolo a cura di Fabio Meneghella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *