“Fabbriche polvere e un campanile nel mezzo”è l’ultimo progetto discografico di Simone Piva e i Viola Velluto, un progetto che rivela molto di loro e al quale sono molto legati. E’ un progetto che permette al pubblico di conoscere tutte le loro sfaccettature e farli apprezzare proprio per questa ragione. Un mix di tutte le loro esperienze musicali compiute singolarmente hanno portato alla realizzazione di questo album da un sound complesso e variegato. Simone Piva – chitarra e voce – scrive canzoni da sempre. Inserito nel mondo musicale dal 2000, l’artista udinese nel 2008 crea il progetto rock “Simone Piva & i Viola Velluto” assieme ad Alan Liberale (Batteria e Percussioni), Luca Zuliani (Contrabbasso), Federico Mansutti (Trombe), Francesco Imbriaco (Piano e Tastiere) e Matteo Strazzolini (Chitarre elettriche, acustiche e Slide chitarra). Con la band incide 4 dischi distribuiti in tutta Italia e si esibisce su prestigiosi palchi italiani assieme ad importanti artisti tra cui Nada, Zen Circus, Tre Allegri Ragazzi Morti e Morgan oltre ad alcune esperienze estere tra cui di rilevante importanza è quella parigina al Petit Théâtre du Bonheur. Partecipa a varie trasmissioni televisive e radiofoniche locali nazionali ed è tra i protagonisti del film documentario “AI CONFINI DEL ROCK” del regista Massimo Garlatti distribuito in tutta Europa. E’ menzionato inoltre dagli scrittori Alberto de Poli e Matteo Strukul nei loro rispettivi libri “Incubi a Nordest” per Edizioni La Gru 2011 e la “Regina Nera, la Giustizia di Mila” per collezione Sabot/Age 2013.
Lasciamo la parola a Simone Piva e i Viola velluto con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso
D: Come nasce la vostra passione per la musica?
R: La nostra passione per la musica, non nasce è qualcosa di insito, che viene fuori dalle viscere passando per il cuore.
D: Come nasce la vostra fusione musicale?
R: Nasce soprattutto dal mio immaginario western/messicano, passando dalle diverse esperienze musicali di ognuno di noi.
D: Come vi descrivereste dal punto di vista musicale?
R: Lo descriverei così “Spaghetti Rock Western”.
D: Come siete cresciuti musicalmente nel corso della vostra carriera?
R: Ognuno di noi ha il suo percorso personale, il mio è partito dai cantautori degli anni sessanta/settanta passando per il Grunge anni 90.
D: Da poco è uscito il vostro album “Fabbriche polvere e un campanile” come mai avete deciso di chiamarlo così?
R: Per provare a disegnare con le parole, tre colpi di pennello per descrivere l’Italia.
D: Qual è il brano al quale siete più legati o che maggiormente vi rappresenta?
R: Probabilmente il nostro ultimo singolo “SERGIO LEONE” perché rispecchia bene ciò che facciamo, ma anche “LA BATTAGLIA INFURIA” è un brano a cui teniamo molto.
D: Avete un sogno da voler realizzare in ambito musicale?
R: L’unico sogno è poter continuare a suonare e portare la nostra musica il più lontano possibile.
D: Quali sono i vostri progetti futuri?
R: Continuare a suonare scorrazzando per lo stivale.
Ringraziamo Simone Piva e i Viola Velluto per la loro collaborazione e per il tempo che ci hanno donato, augurandole di continuare a sorprenderci e sorprendersi.