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Masterchef è spesso un punto di partenza per chi insegue un sogno, quello di poter lavorare in grandi cucine e di un giorno aprire il proprio ristorante. E’ bello vedere persone che con dedizione e impegno cercano a tutti i costi di raggiungere il proprio obiettivo, dando dimostrazione della loro grande passione. Uno dei concorrenti di Masterchef 8 è stato Samuele Cesarini ,un giovane che sin da subito ha messo in mostra le sue doti e si è fatto apprezzare per il suo talento. Il passaggio nel talent è stato per Samuele un punto di partenza, e ancora oggi lui continua a combattere per far si che la cucina lo possa sempre accompagnare.

Lasciamo la parola a Samuele Cesarini con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.


D: Come ti avvicini al mondo della cucina?
R:Al mondo della cucina mi avvicino in maniera curiosa, affascinato ed attento all’evoluzione che ha subito nei secoli.

D: Qual è il ricordo più bello legato a quella che poi diventata la tua più grande passione?

R:Uno dei ricordi più belli legati al mondo della cucina è quando da piccolo aiutavo la nonna a preparare la piadina e gli strozzapreti tipiche preparazioni romagnole

D: Qual è il complimento più bello che qualcuno ti ha fatto riferendosi ad un tuo piatto?

R:Il complimento più bello che ho ricevuto per un mio piatto è stato a masterchef quando i giudici si sono complimentati per il mio rollè di coniglio al caffè e si sono stupiti di come sia uscito in maniera perfetta in così poco tempo. Quei commenti me li ricordo ancora oggi.

D: Avresti mai pensato di poter partecipare a Masterchef? Cosa ricordi del primo provino?

R:Onestamente ci ho sempre sperato, ma non credevo di riuscirci per davvero. Un giorno di neve,invece,  chiuso in casa ed impossibilitato ad uscire ho mandato l’iscrizione e così è iniziato il tutto; al primo provino ricordo di essere stato molto ansioso, ma sicuro di quello che stavo facendo ,entrato nella stanza con i giudici mi sono detto:” ora che sei entrato esci con il grembiule” e così ho fatto. Appena entrato Bruno Barbieri mi chiese che cosa gli avrei portato, io risposi :”un carrè di agnello” ,la sua risposta :” in 8 anni nessuno ha mai avuto il coraggio di portare un carrè di agnello” la mia risposta :”si vede che nessuno era in grado di cuocerlo alla perfezione” . e così è stato.

D: Qual è il momento più bello vissuto all’interno della cucina del programma? Quale il più difficile?

R:I momenti più belli che si sono vissuti dentro l’aula sono stati quando si rideva e scherzava contutti i concorrenti senza pregiudizio. I più difficili,invece, sono stati quando bisognava entrare per un pressure test e la tensione si tagliava con un coltello.

D: Cosa consiglieresti a chi come te vorrebbe provare l’esperienza di Masterchef?

R:Masterchef è un punto di partenza non un arrivo, perciò, a chi vuole partecipare consiglio sempre di non prenderla troppo sul personale, se ci riesce, e di viverla in maniera più serena possibile, come un modo per crescere.

D: Come pensi sia cambiata la tua cucina dopo il programma televisivo?

R: La mia cucina dopo il programma televisivo non è cambiata più di tanto. Dopo l’esperienza in un ristorante stellato durata sei mesi, la mia cucina è diventata più lineare e più incisiva sulle sfumature degli ingredienti.

D: Qual è un sogno che ti piacerebbe realizzare nel mondo della cucina?

R: Il mio sogno nel mondo della cucina è di essere apprezzato per la mia conoscenza delle materie prime, come trattarle e per la cottura sul fuoco a legna che a me ricorda tanto tanto casa e le abitudini di famiglia. Chissà se un giorno riuscirò a guardare nel passato e dire al ragazzo di allora:  “non ti preoccupare con un pò di coraggio e di follia riuscirai a fare tutto”. Ora sto provando a costruirmi qualcosa di mio, ovviamente nella mia terra, la Romagna, terra di poeti, registi,atleti di grandi cultori della cucina e di personaggi storici

Ringraziamo Samuele Cesarini per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, augurandogli di continuare a sorprenderci e sorprendersi.

Intervista realizzata da Manuela Ratti

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