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Pagina facebook: Mario Ermito

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Mario Ermito è un giovane attore che sin da piccolo vedendo Clint Eastwood in televisione sognava di poter essere al suo posto, la carriera nella recitazione è qualcosa che gli è sempre appartenuta. In questi anni l’abbiamo visto in fiction di grande successo come “Il peccato e la vergogna” e “L’onore e il rispetto”, dove il pubblico ha iniziato ad amarlo. Più recente è invece l’esperienza a “Tale e quale show” dove ha dovuto interpretare numerosi personaggi del panorama musicale estero e italiano.

Lasciamo la parola a Mario Ermito con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.


D: Come è nata la passione per la recitazione?
R:Nasce sin da bambino, mentre tutti guardavo i cartoni animati io guardavo i western ed ero appassionato a “La trilogia del dollaro” di Sergio Leone, Clint Eastwood era per me quello che Madzinga rappresentava per i bambini. Un giorno a mio padre dissi che mi avrebbe visto in tv al posto suo.

D: Hai sempre saputo che la recitazione sarebbe stata il tuo mestiere o avevi altre ambizioni?

R:Io ho giocato a calcio per tanti anni, ero appassionato al cinema, ma non come lo sport. Sognavo di fare l’attore ma non lo credevo un obiettivo realizzabile, e mai avrei immaginato potesse diventare il mio lavoro.

D:Qual è un ruolo non ancora interpretato al cinema o in televisione che invece ti piacerebbe poter realizzare?

R:Mi piacerebbe girare un film western.

D:  Sei reduce dall’esperienza di “Tale e quale show”. Raccontaci della fase dei provini. Quali sono i personaggi che hai portato durante i provini?

R:Ricordo che portai Enrique Iglesias, che interpretai anche durante una puntata, mentre gli altri come vuole il programma, non li sapevamo in anticipo.

D:Qual è il personaggio che hai preferito interpretare in questo programma?

R:Ligabue è stato il mio idolo da sempre, per questo è il personaggio che ho preferito interpretare. Ne conoscevo ogni sfumatura.

D:Qual è il personaggio con cui hai riscontrato più difficoltà o che conoscevi meno?

R:Conoscevo tutti i personaggi, però quello con cui ho avuto più difficoltà è stato Fausto Leali, perché era difficoltoso arrivare a determinate note con il suo particolare timbro vocale, avevo paura di rimetterci le corde vocali, ma con il mio coach abbiamo trovato il meccanismo giusto e il suono adatto.

D:  Qual è il bilancio finale di questa esperienza?

R: Ho fatto un percorso molto bello, avevo come obiettivo di divertirmi ed arrivare al pubblico, e ci sono riuscito perché ho avuto un bellissimo supporto da chi mi ha seguito, inoltre ho ricevuto delle bellissime parole da parte di Carlo Conti che mi ha definito la rivelazione del programma, e mi ha detto che oltre ad essere molto professionale mi sono fatto conoscere per la bella persona che sono. Non c’è classifica che regge ad una soddisfazione del genere.

D: C’è un personaggio che ti sarebbe piaciuto interpretare?

R: Mi avrebbe fatto piacere interpretare Bruce Springsteen.

D:  Sogni nel cassetto?

R:Vorrei aprirmi un ranch.

D: Quali sono i suoi futuri progetti?

R: Ci sono dei progetti cine televisivi in ballo, però sono scaramantico. Ho girato invece un film che si chiama “Detective per caso”, ed è il primo film girato interamente con ragazzi con sindrome di down e disabilità, facenti parti dell’accademia “L’arte nel cuore” che è una onlus di recitazione per ragazzi con disabilità e sindrome di down. Il messaggio sociale è di far capire al pubblico che laddove c’è talento non esistono barriere, e lo spettatore durante il film abbatterà una sorta di pregiudizio verso questi ragazzi speciali, perché si ritroverà davanti dei veri e propri attori.


Ringraziamo Mario Ermito per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, augurandogli di continuare a sorprenderci e sorprendersi.

Intervista realizzata da Manuela Ratti

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